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Una famiglia quasi perfetta
 
Una famiglia quasi perfetta 2015-08-25 10:51:32 Vany
Voto medio 
 
2.8
Stile 
 
2.0
Contenuto 
 
3.0
Piacevolezza 
 
3.0
Vany Opinione inserita da Vany    25 Agosto, 2015
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La forza della speranza

Jenny è un medico che si divide tra famiglia e professione in una maniera forse un po' discutibile. Troppe energie dedicate fuori al nucleo familiare e un marito che, anche egli medico, non riesce a dedicare abbastanza tempo alla crescita dei tre figli adolescenti. Poi, però,quando la figlia quindicenne, Naomi, non fa più ritorno a casa, l'equilibrio che Jenny e Ted credevano di aver costruito va in pezzi e la famiglia è distrutta in breve tempo. I mesi passano e le ipotesi peggiori si fanno rapidamente largo tra gli investigatori, senza tuttavia alcune certezze. Jenny però non si arrende. A un anno dalla sparizione della figlia, sta ancora cercando la verità, anche se ogni rivelazione sembra allontanarla dalle certezze che aveva. Presto capisce che le persone di cui si fidava nascondono terribili segreti, Naomi per prima. Seguendo le flebili tracce che la ragazza ha lasciato dietro di sé, Jenny si accorgerà che sua figlia non è la ragazza che pensava di conoscere e che la verità forse è diversa da ciò che appare.
Lettura piacevole ma forse un po' piatta. Il libro si snoda tra un susseguirsi di capitoli del "prima e dopo" la scomparsa della giovane Naomi. All'inizio la lettura è avvincente, senza ombra di dubbio, ma già dopo la prima metà del libro i colpi di scena sono troppo distanti tra loro e poco convincenti. Il racconto rischia di ripetersi e dà l'idea di allungare un pò il brodo. In più, la scarsa maturità della scrittrice la si desume da paragrafi mal legati tra di loro: pezzo narrato in prima persona che descrive avvicendamenti legati alla protagonista Jenny che, d'improvviso, sposta il focus (senza spazi e pause temporali) su un altro personaggio narrato sempre dalla protagonista. Ovviamente, tali "slegature" della narrativa confondono il lettore, costringendolo a tornare indietro e rileggere i paragrafi suddetti in diversi punti del libro.
In ogni caso, non scontato il finale e soprattutto C'È un finale. La mia paura, arrivata alle ultime battute, è stata quella di non sapere, come spesso accade nelle trame di questo tipo, che lasciano il finale aperto, consentendo al lettore di interpretare l'epilogo a seconda della propria sensibilità. Qui, al contrario, aspettatevi la conclusione del caso che, ripeto, non è poi così scontata. Tuttavia mi sento di poter classificare tale romanzo tra le letture tipiche dell'estate, piacevole ed adatto ad intrattenere il lettore tra un bagno ed una schiacciatina post pranzo! Diversamente non mi sento di consigliare questo libro a chi cerca un testo decisamente più stimolante e di "contenuto".

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