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Il sergente nella neve
 
Il sergente nella neve 2011-01-03 13:41:17 Cristina V
Voto medio 
 
5.0
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
5.0
Cristina V Opinione inserita da Cristina V    03 Gennaio, 2011
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Straziante marcia verso la morte...

Pietra miliare delle mie letture giovanili.
Mi affascinava l'argomento, perchè ricordavo mio padre raccontare di come avesse pianto, quando, giovane militare, fosse stato costretto a scendere dal treno che portava gli alpini in Russia !
Questo contrordine, perchè era un bravo artigiano e serviva qui, ai suoi superiori.
Di tutti i suoi compagni partiti quel giorno, ne tornò uno, irriconoscibile dagli stenti!

Si può perciò comprendere quanto l'argomento mi toccasse le corde del cuore.

Ciò che rende , secondo me, questo romanzo "speciale", è l'avere "saltato" i motivi politici e militari che determinarono la nostra partecipazione alla guerra, ed alla tragica campagna di Russia, e ad avere posto l'accento sugli stati d'animo dei soldati, sulle piccole vicende di ogni giorno...
E poi sulla speranza. Sulla disperazione. Sulla rassegnazione. Sulla solidarietà...

Si comprende bene, leggendo, la follia di avere portato militari giovani ed impreparati , non attrezzati per lo spaventoso gelo, senza viveri e medicine... Portati a morte certa, tranne i pochi fortunati, che pure in condizioni pietose, riuscirono in qualche modo a tornare a casa.

Ci sono , nel romanzo, molti brani struggenti , e poetici nello stesso tempo. Come dei flash, che rendono perfettamente un momento, una situazione.

Un esempio a caso:
"Dovevamo arrivare in uno di quei paesi dove, ci dicevano gli ufficiali, avremmo potuto riposare e mangiare.
Ma dov'era?In un altro mondo?
...La tormenta non smetteva e c'erano sempre i coltelli piantati sotto le ascelle, e si era schiacciati dal peso dello zaino e delle armi."

Un momento - raro- di dolcezza:
"Un giorno mi accorsi che era arrivata la primavera.
Si camminava da tanti giorni; era il nostro destino camminare.
E mi accorsi che la neve sgelava, che nei paesi attraverso i quali si passava c'erano delle pozzanghere.
Il sole scaldava, e sentii cantare una calandra.
...Desiderai l'erba verde; sdraiarmi sull'erba verde e sentire il vento tra i rami degli abeti. E l'acqua tra i sassi."

Questi ragazzi, che ci racconta Rigoni Stern, avevano 18-20 anni!
Un romanzo che ogni generazione dovrebbe leggere.

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Lettura consigliata
Consigliato a chi ha letto...
Ventimila gavette di ghiaccio.
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Commenti

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03 Gennaio, 2011
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Condivido,e aggiungo che a me ogni parola ha toccato il cuore,sapendo poi che chi l'ha scritta l'ha anche vissuta.
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