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L'isola dell'abbandono
 
L'isola dell'abbandono 2019-05-03 16:31:56 Laura V.
Voto medio 
 
2.5
Stile 
 
3.0
Contenuto 
 
3.0
Piacevolezza 
 
2.0
Laura V. Opinione inserita da Laura V.    03 Mag, 2019
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Fili smarriti e persino aggrovigliati

Di Chiara Gamberale, negli anni scorsi, avevo già letto altri due romanzi, “L'amore quando c'era” e “Le luci nelle case degli altri”, apprezzando in particolar modo quest'ultimo titolo.
Ora questo suo nuovo lavoro, in verità, mi lascia abbastanza perplessa. Non ho ritrovato ciò che mi era piaciuto in passato del suo modo di raccontare. Eppure l'idea di fondo, l'abbandono da parte di chi si ama, era buona con quel richiamo all'antico mito di Arianna che viene lasciata da Teseo sull'isola di Nasso dopo la partenza da Creta, dove lei lo aveva aiutato a fuggire dal famoso labirinto del Minotauro partendo infine insieme a lui senza pensarci due volte.
E di essere piantata in asso dal proprio compagno capita, nello stesso identico modo brutale e vigliacco, anche alla novella Arianna al centro di queste pagine, una donna insicura e inquieta, vittima con tutta evidenza di una storia d'amore malata. Non a caso, l'abbandono non può che ripetersi a Nasso, bella e luminosa isola sotto il sole dell'estate, dove tutto può accadere, persino gli incontri più impensabili. E se l'irritante Teseo fugge, ecco sopraggiungere all'improvviso il Dioniso mandato dalla provvidenza e con il quale la svolta nella vita avrebbe potuto esserci senz'altro. Ma, a questo punto, il buon vecchio mito, che vedeva la povera fanciulla abbandonata convolare a giuste nozze addirittura con un dio e ritrovare la perduta felicità, s'inceppa ed è lì che i fili vengono smarriti e, forse, s'aggrovigliano tumultuosamente. Così come le parole, i pensieri, le elucubrazioni della protagonista che spesso sono un fiume in piena.
La prosa, soprattutto nella prima parte, risulta molto caotica, ingarbugliata, tremendamente pesante, cosa che fa arrancare nella lettura; sebbene altre parti scivolino meglio, addirittura suscitando curiosità, nel complesso il giudizio su questo libro non è positivo. Non posso che concordare con chi mi ha preceduto a leggerlo e recensirlo e arrendermi a una valutazione purtroppo striminzita, restando in fiduciosa attesa del prossimo romanzo della Gamberale...

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Commenti

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Arg, noto con dispiacere che anche tu riservi delle perplessità su questo testo. Peccato perché avrebbe potuto dare molto di più.
Grande delusione per me che avevo apprezzato altri suoi testi!
Hai, ragione, Maria, avrebbe davvero potuto dare molto di più, considerato l'argomento! :(
In risposta ad un precedente commento
Matelda
09 Mag, 2019
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Grazie degli intelligenti consigli ! Li terrò presenti...
Grazie a te, Matelda!
Più che un consiglio, uno sconsiglio... :)
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