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I pochi
 
I pochi 2012-03-23 12:53:27 Gondes
Voto medio 
 
4.8
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
5.0
Gondes Opinione inserita da Gondes    23 Marzo, 2012
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POCHI MA BUONI

“Mai cosi tanto fu dovuto a pochi” queste sono le parole che il primo ministro inglese Churchill pronunciò alla Camera dei Comuni il 20 maggio 1940.
Il libro racconta il più grande conflitto aereo mai avvenuto nella storia, combattuto fra l’aviazione inglese e quella tedesca. Una ricostruzione meticolosa basata sui rapporti di guerra, ma anche sulle pagine di molti diari che gli stessi protagonisti ci hanno lasciato. Viene fuori un’ emozionante viaggio attraverso le paure e le speranze di un gruppo di giovani, che con il loro coraggio hanno cambiato le sorti dell’intera Europa. Prima di leggere questo libro avevo una visione del secondo conflitto mondiale completamente diversa. Conoscevo naturalmente il mito della RAF (Royal Air Force), ma non mi immaginavo da dove veniva così tanta popolarità e ammirazione.

Il racconto è impostato in maniera del tutto innovativa. Riporta molti resoconti di guerra e li unisce in maniera tale che il tutto sembri un romanzo, scritto di proprio pugno dall’autore. Uno stile vincente, che sicuramente ha richiesto un impegno non da poco, ma che ha prodotto un ottimo risultato. Inoltre Alex Kershaw, l’autore di questo libro,non si è limitato a raccontare questi tragici avvenimenti solamente dal punto di vista inglese, ma ha avuto l’intelligenza di fare continuo parallelo fra i due schieramenti, dando una interessante visione complessiva del teatro di guerra. Alla fine, le paure e le sensazioni dei ragazzi inglesi erano le stesse di quelli di parte tedesca, divisi solo dal differente orgoglio e appartenenza nazionale.

Con questo libro si da il giusto tributo a quei POCHI ragazzi americani, che in un periodo in cui il loro paese era ancora neutrale, hanno deciso di dare il proprio contributo contro l’avanza del nazional-socialismo di Hitler. A un certo punto, hanno sentito il bisogno di mettere in gioco la loro giovane vita, senza che nessuno glielo avesse chiesto o imposto. Anzi hanno dovuto “combattere” per poter andare a “comabattere”.

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bella rece, Denis!!!!
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