Saggistica Salute e Benessere Il vero giardiniere non si arrende
 

Il vero giardiniere non si arrende Il vero giardiniere non si arrende

Il vero giardiniere non si arrende

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Se è vero che "in giardino non si è mai soli" è ancora più vero che il giardino impone (e fa apprezzare) virtù come la tenacia, la diligenza, la caparbietà. Il rapporto con la terra e le piante è fatto di ostinazione, di prove, di interventi che misurano, molto pragmaticamente, la tenzone fra l'innamorata intelligenza del giardiniere e la stizzosa resistenza, la finta cedevolezza, l'umorale compiacenza di una flora che l'immaginazione, incautamente, dipinge come gentile. Attraverso una serie di ritratti di celebri e meno celebri giardinieri, Paolo Pejrone ci racconta le gesta di professionisti, amatori o semplici ortolani che hanno dedicato la loro vita al giardino.



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Il vero giardiniere non si arrende 2016-04-14 13:28:42 C.U.B.
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C.U.B. Opinione inserita da C.U.B.    14 Aprile, 2016
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Se son rose fioriranno

Architetto paesaggista, Paolo Pejrone vanta un curriculum di collaborazioni e opere prestigiose sparse un po’ ovunque nel mondo.
Nel volume qui proposto si spazia in un ben assortito miscuglio di proposte e curiosita’. Qualche accenno di botanica, numerosi gli affondi e infinite le incursioni specialistiche di giardinaggio con spunti su fiori e piante e consigli utili sulla loro coltivazione, seppure senza mai gravare di tecnicismi da manuale . L’intreccio procede con pagine sulla vita di grandi giardinieri, si osservano panoramiche immense ma anche piccoli scorci di quelli che furono e sono grandi parchi dai nobili natali di uomini e donne che ebbero , oltre al tempo ed alle sostanze economiche necessarie, anche una immensa ed innata passione per le loro terre ed i tanto amati giardini.
Non manca mai di ritornare Majone, tra un capitolo e l’altro, nella valle della tenuta torinese dove egli fin da bambino coltiva, sperimenta, lavora, fallisce, gioisce delle sue creature.
Scorrendo il tenore si rilassa, o forse e’ il lettore sempre piu’ radicato in questo carnevale di verzura di ogni sorta e provenienza, non piu’ solo consigli, ma riflessioni, sguardi piu’ intimi.
Ma no, non crediate ad un asettico catalogo, qui in fondo fronde e corolle non son mosse da cesoie e governate da istruzioni, i pollini soffiati dalla voce dello specialista sono atomi d’amore, di dedizione, di adorazione.
Avvolta dalla bellezza di tanta natura e contagioso entusiasmo, mi soffermo sull’incanto dell’incontro coi tanti nomi propri delle rose, per esempio. Ecco che il tecnico, parlandone, si tramuta in un corsaro dei secoli trascorsi a narrare la bellezza delle molte sue amanti, nelle piu’ pallide e accese sfumature di colore, nei profumi suadenti dei petali, nell’ondeggiare timido di steli.
Maliarde, setose, degne Signore della malizia nei loro nomi : Orsola Spinola , Clair Matin, Iceberg, Reine Claude, Madame Gregoire Staechelin, R.Alba, Just Joey.
Peccato per quella punteggiatura di troppo che non soffoca ma a tratti irrita, ma soprattutto sciagurata la sorpresa quando, inaspettata, sfogliando e’ arrivata Lei. L’ultima pagina.
Amabile, interessante, mi insinua un’ossessione e chi la leva piu’ : come si chiameranno mai le rose del mio giardino ? Buona lettura.

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