Narrativa italiana Romanzi Il libro dell'amore proibito
 

Il libro dell'amore proibito Il libro dell'amore proibito

Il libro dell'amore proibito

Letteratura italiana

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Francesco, detto Veleno, è un quattordicenne timido e solitario. Il suo universo quotidiano, nel paese dove vive, in Puglia, è quello della scuola, ma anche quello delle vite eroiche che immagina e dell'ammirazione per i coetanei più intraprendenti. Fino all'incontro con Donatella Telesca, professoressa di Educazione tecnica. Lei ha il doppio degli anni, ma sembra nascondere qualcosa che agisce come una calamita sui suoi giovani allievi. Nasce così un'attrazione irresistibile, destinata a essere scoperta nel clamore dello scandalo. Un'attrazione imperdonabile, interrotta con violenza. Veleno scopre allora una solitudine più profonda, l'isolamento di chi supera la linea d'ombra dei sentimenti leciti, fino ad accorgersi di essere circondato da amori che sono tali proprio perché proibiti.



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Il libro dell'amore proibito 2018-04-14 13:54:12 Antonella76
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Antonella76 Opinione inserita da Antonella76    14 Aprile, 2018
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Amore al veleno



"GIURATI. PRIMA CHE VI PRONUNCIATE, HO DA MANIFESTARE IL MIO RISENTIMENTO PER PURIFICARMI.
HO IMPARATO A TOLLERARE LE PERSONE CONVINTE DI STARE NEL GIRONE DEI RETTI.
UOMINI E DONNE PERSUASI DI ESSERE STATI INVESTITI DI UNA MISSIONE MORALIZZATRICE DELL'UMANITA': CATECHIZZANO, REDIMONO, CASTIGNANO E, SE NON FUNZIONA, ABBRACCIANO IL GRANDE TOTEM DEL DILEGGIO.
NOI DEL GIRONE DEI FUORVIATI NON POSSIAMO FARE ALTRO CHE GUARDARE E AL MASSIMO ESIBIRE I COCCI DELLA NOSTRA INTEGRITA' PERDUTA AL GRANDE OCCHIO DELLA LORO SUPERIORITA'." 

Ho letto questo libro in un giorno, e non solo perché breve...confesso di essere stata rapita da Desiati, nonostante abbia sentito, per tutto il tempo, una nota stonata.
Mario Desiati mi era piaciuto molto nel libro "Il paese delle spose infelici", mi piace la sua scrittura precisa, la ricerca delle parole scelte con cura, quel velo poetico e malinconico con cui riveste tutte le sue storie, mi piacciono le sue ambientazioni, che poi sono le mie, la mia terra...tra Taranto e Martina Franca, con i suoi trulli, i muretti di pietre a secco e l'ombra minacciosa dell'Ilva ad oscurare il mare che s'increspa al sole.

Eppure eppure...stavolta c'è stato qualcosa che non mi ha convinto in pieno.
L'argomento è molto delicato e, quindi, facilmente attaccabile sotto tanti punti di vista, ma nel mio caso non è stato un problema di "giudizio" per il tema trattato, anzi...ritengo che l'abbia saputo "maneggiare" con intelligenza, per quanto non sia semplice parlare di un amore tra un alunno di scuola media ed una sua insegnante.
Ma la nota stonata che ho percepito io riguarda l'assenza di struttura e di intensità di quella che avrebbe dovuto essere "la scena madre" del romanzo, il momento clou in cui tutto avviene e da cui partiranno poi tutte le considerazioni successive.
Questo ha fatto sì che il protagonista (narratore) avesse un'identità sfocata, un po' liquida e che a tutta la storia mancasse un "centro".
Ho preferito le storie parallele che fanno da contorno, i personaggi secondari, a cui ha saputo dare, con pochi tratti, una forza ed una personalità maggiore.

La cosa strana però è che, nonostante abbia trovato dei difetti, alla fine il libro mi sia piaciuto, non posso negarlo.
La bellezza della scrittura probabilmente ha preso il sopravvento sul resto, l'intensità e la poesia di alcuni passaggi hanno dato solidità alle parti che io ho sentito instabili.
Insomma, un libro imperfetto...le cui imperfezioni però non tolgono fascino e bellezza alle parole contenute.
Mah, i misteri della lettura.

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Il libro dell'amore proibito 2015-02-18 18:29:47 ant
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ant Opinione inserita da ant    18 Febbraio, 2015
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Veleno e Donatella

Un amore controverso ed eterno, nato nei banchi delle scuole medie tra Francesco, tredicenne detto Veleno, e la sua insegnante Donatella. L'autore è abile a fare un resoconto di quello che prova Veleno dai tempi delle medie fino all'età adulta, il tutto ambientato in Puglia, con riferimenti paesaggistici, linguistici e di usi e costumi locali molto belli. I due spasimanti vengono colti in "flagranza di reato" durante una pausa delle lezioni e sia che per Veleno, e soprattutto per Donatella, sono momenti molto duri, infatti per quest'ultima si spalancano addirittura le porte del carcere. Ma Francesco sa aspettare e ogni istante della sua vita, prima di reincontrare Donatella, è intriso di poesia e struggimento nei confronti della sua vecchia fiamma. Si alternano nelle pagine altri personaggi molto importanti in tutto il racconto, che non si possono tralasciare, come Nappi amico d'infanzia di Veleno, o Walter considerato il playboy del paese costretto sulla sedia a rotelle a causa di un incidente o Pippo l'assistente sociale sia di Veleno che di Walter. Concludo estrapolando un passaggio relativo ad un giorno in cui Francesco, detto veleno, sentiva forte il desiderio di esternare il suo legame per Donatella, e lo fa scrivendo sulla lavagna dell'aula delle scuole medie:
"Proibitemi di amarla e l'amerò per sempre
Scrissi questa frase sulla lavagna pulita alla fine dell'ultima ora. Un gesto che non avevo meditato ed era arrivato da una zona incontrollabile di me. La lavagna è un buco nero, ho passato ore a guardarci dentro con l'attesa di esserne risucchiato. La mia vita è sempre stata l'osservazione di un abisso"
Bello

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Il libro dell'amore proibito 2014-03-13 17:00:50 mia77
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mia77 Opinione inserita da mia77    13 Marzo, 2014
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Il libro dell'amore proibito di Mario Desiati

Mi è piaciuto questo libro, che parla di un amore impossibile ai più e possibile per Veleno e Donatella, costretti a stare lontani a causa dell’età anagrafica (13 anni lui e 30 lei) e per questo considerati “anormali”.
In questo libro l’attrazione di Veleno per la sua professoressa di educazione tecnica diventa ossessione. Veleno ha visto per anni lo zio, padrino di cresima e fedele adoratore della Maria Addolorata, in adorazione durante la vestizione della stessa ( “la sua dedizione sfocia quasi nella mania che hanno i solitari, i puri di cuore, i pazzi”) e da questo zio ha assorbito la devozione verso l’oggetto d’amore (“quando ero un bambino ho imparato che esistono amori impossibili, ma talmente grandi e innominabili che non si possono spiegare”). Per lui la devozione per Donatella (che agli occhi altrui sembra deviazione) è l’unico possibile modo di amarla. Qui si intravede, quindi, l’unione e l’intreccio della sfera religiosa con quella della sensualità, che si confondono e gli fanno vedere l’amore come sacrificio e devozione.
Il loro amore, nato in sordina, si nutre della distanza che li divide per quasi dieci anni e da questa prende la sua forza vitale.
Le frasi che mi hanno maggiormente colpita sono le seguenti:
“mia nonna Comasia, dopo avermi condotto innanzi a un muro, mi confidò che se volevo conoscere fino in fondo cos’era la gioia, avrei dovuto trovare un ostacolo da scavalcare”;
“c’era un’ora ogni settimana che mi sentivo un ragazzo come gli altri. E questo era merito della professoressa di educazione tecnica, l’insegnante che in un cambio d’ora alle soglie dell’aula dei professori, era rea di “entrare nel recinto” con le belve”;
“…la verità era che uno è davvero in famiglia quando è se stesso. Non ero me stesso quando ero a casa, lo ero con le mie vite immaginarie… ero me stesso nel mondo che gli altri definivano un mondo di fantasia. Soltanto lì”;
“Per la saliva di quella bocca sarei morto”;
“La bellezza è nell’istante, ma la grazia nel tempo”;
“E’ saggio il silenzio”;
“Ponetemi un divieto e lo infrangerò. Solo quando oltrepassi l’impedimento assapori la conquista”;
“Nessuno mi ha mai proibito di amare qualcun altro, ma me lo sono proibita io stessa, è l’unico amore che si può vietare…forse…” ( glie la dice la nonna Comasia);
“Ho imparato a tollerare le persone convinte d stare nel girone dei retti. Uomini e donne persuasi di essere stati investiti di una missione moralizzatrice dell’umanità”;
“Proibitemi d’amarla e l’amerò per sempre”.

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