L'ablazione L'ablazione

L'ablazione

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Un matematico di rilievo internazionale, sui 60 anni ma molto vitale, scopre un giorno di avere un tumore alla prostata. Deve sottoporsi, dunque, a un intervento di asportazione. Solo così il rischio tumorale sarà contenuto. Al matematico, però, non interessa tanto del tumore in sé e del rischio che esso comporta ma del cambiamento che l'intervento comporterà per la sua vita: non potrà più avere una vita sessuale, perché non potrà più avere erezioni. L'uomo si prepara all'intervento con un'ultima, scatenata, notte di sesso, con una prostituta d'alto bordo. Dopo l'intervento cerca di continuare a fare una vita normale (con lavoro e viaggi) ma tutto è molto difficile: prima soffre di incontinenza, poi si sente "menomato"(come fosse visibile che non ha più un organo), poi inizia a vivere il dramma della vita sessuale negata. Il tempo, tuttavia, fa il suo corso e lui lentamente riesce a riprendere una vita senza drammi, stabilendo perfino una relazione con una donna. Poco a poco capisce che una vita senza sesso è possibile. È diversa ma è comunque e sempre vita.



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L'ablazione 2023-02-03 02:33:40 Laura V.
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Laura V. Opinione inserita da Laura V.    03 Febbraio, 2023
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“Una vita nuova è possibile”

Pubblicato nel 2014, “L’ablazione” è un breve romanzo in cui lo scrittore maghrebino Tahar Ben Jelloun affronta con disinvoltura e franchezza di linguaggio che gli sono proprie un tema di certo non semplice da trattare: il tumore alla prostata e la rimozione di quest’ultima, con tutte le conseguenze che ciò comporta.

“Ablazione, s.f. - Asportazione chirurgica parziale o completa di un organo… Togliere, tirar fuori, sottrarre, al fine di eliminare la malignità del male, curare e godere delle conseguenze. Dopo, sarò un uomo senza qualcosa. Un uomo un po’, un pochino ridotto. Ma non si vedrà. […]”

L’autore racconta la vicenda del protagonista, un matematico affermato, dietro sua espressa richiesta, dopo aver preso parte alla vita del paziente, ascoltandolo, accompagnandolo in ospedale e familiarizzando così con gli ambienti sanitari da lui frequentati. Verità o pretesto narrativo che sia, il risultato è un libro assai diretto, ma non scandaloso, che si addentra anche in riflessioni di grande profondità. La penna di Ben Jelloun, sebbene stavolta si allontani dalle consuete questioni maghrebine, si conferma abile a tratteggiare un personaggio convincente, coinvolgendo il lettore sin dalle prime pagine attraverso la voce di un io narrante che non risparmia i dettagli degli esami medici più imbarazzanti o di atti sessuali pre e post intervento chirurgico.
La narrazione si addentra nei pensieri più intimi, espone timori e preoccupazioni di un uomo che, all’improvviso, si vede costretto a fare i conti con la poco piacevole esperienza del cancro e ad adattare di conseguenza a essa la propria vita, intima e non solo. La depressione si va viva anch’essa senza preavviso, così pure un terribile senso di vergogna si fa strada nella mente condizionando i rapporti con gli altri; ogni risvolto psicologico della questione viene analizzato con attenzione. Niente viene tralasciato da Ben Jelloun. E così, tra erezioni mancate e una sessualità diversa e ridimensionata rispetto a quella vissuta in passato, il protagonista giunge alla consapevolezza che pure “la vita senza libido è vita” e “una vita nuova è possibile”, senza più farne un dramma.
Un romanzo, questo, che parla anzitutto di tumore, di intimità maschile e in un certo qual modo pure di sentimenti. Tahar Ben Jelloun, con la sua consueta scrittura garbata e accattivante, ci offre una lettura tutt’altro che pesante né volgare. Da leggere, seppur – a mio parere – non come primissimo avvicinamento a questo autore.

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L'ablazione 2019-02-18 20:39:38 Antonella76
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Antonella76 Opinione inserita da Antonella76    18 Febbraio, 2019
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...è pur sempre una vita



Jelloun affronta, con grande maestria, eleganza e profondità di pensiero, quello che rappresenta, forse, il più grande incubo dell'immaginario maschile: trovarsi a dover scegliere tra una vita con un tumore ed una senza, ma privati della sfera sessuale.
Una vita da impotenti.
Niente più libido, niente erezioni.

Ad un uomo di 56 anni, un matematico francese, vedovo e padre di un figlio, viene diagnosticato un tumore alla prostata e consigliata una "ablazione", ovvero l'asportazione totale dell'organo (la prostata in questo caso).
Imparare a convivere con la mutilazione (benché non visibile) di una parte di sé considerata fondamentale nella percezione che un uomo ha di se stesso, sarà un percorso difficile, insidioso, che nasce dall'incredulità, passa attraverso la depressione e il rifiuto di percepirsi "malato", si crogiola nella malinconia del ricordo e trova sbocco nello schiudersi di una nuova possibilità: una vita senza sesso, ma pur sempre una vita.

Questo libro è un viaggio dentro l'intimità di un uomo, un faccia a faccia con la malattia, un andare a ritroso nel proprio passato, ma soprattutto è la consapevolezza di dover apprendere un nuovo linguaggio.

"Stavo diventando analfabeta.
Le parole, una dopo l'altra, mi abbandonavano, se ne andavano altrove.
Non avevo alcuna presa su di loro.
Le cercavo, mi imbattevo in qualcuna di esse, poi la lasciavo lì.
Il linguaggio è spietato."

L'ablazione genererà una mancanza, non solo fisica, che s'impossesserà di ogni suo istante, prenderà posto nel letto ogni notte accanto a lui e scaverà un solco profondo nei pensieri e nel corpo.
Imparerà a non desiderare più.
Le donne abiteranno lo sfondo di un mondo nuovo, come ombre, nuvole di fumo...

"Non abiterò più il loro cuore, non prenderò più il loro corpo, non entrerò più nelle loro speranze, non mi insinuerò più nei loro progetti".

Scrittura eccellente, limpida, elegante ma anche realista, che non ha timore di fare male.
Un libro onesto, sincero, drammatico senza però mai piangersi addosso.


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