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La stanza del dipinto maledetto
 
La stanza del dipinto maledetto 2014-02-25 18:18:41 Carloz
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1.0
Stile 
 
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Contenuto 
 
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Piacevolezza 
 
1.0
Carloz Opinione inserita da Carloz    25 Febbraio, 2014
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Mistero?

Ecco, questo è il male… nel senso che non sarebbe manco scritto proprio male, ma è qualcosa di fastidioso al punto di sperare che prendano la protagonista, ne facciano il pasto per una messa nera e la sbudellino.
Invece no, e la storiella prosegue con l’unico pregio di intervallare la storia di Lars, identità posticcia di studente svedese (è biondo e bello, da dove caspita deve venire?) di un giovane nobile perugino che negli anni della riconquista papale della città vende, cede, si fa fregare l’anima da un monaco trafficone in cambio dell’immunità della sua famiglia all’arrivo delle forze papali, diventando al contempo immortale, con quella di Elisabeth, studentessa inglese che arriva in città negli anni nostri a rimorchio del padre studioso d’arte dedito al risolvimento dei misteri delle attribuzioni dei quadri antichi.
Elisabeth è una palla di ragazza come poche, sempre chiusa nella sua stanza con l‘ipod nelle orecchie (spero che diventi sorda, chi cavolo usa ancora l’ipod per ascoltare musica? Beh, ma lei manda messaggi a tutto spiano e soprattutto telefona, quindi ha vent’anni come me…) o a rimorchio delle sue nuove amiche italiane, zoccole, sempre ubriache e con borse Luis Vuitton come status symbol. Fino al loro incontro – occhi a cuoricino – che la trasforma in una pedante innamorata coi tacchi.
Naturalmente Lars, bello, intelligente e immortale, ha concionato per tipo dieci capitoli sul fatto che lui e gli altri suoi amici nobili mai e poi mai avrebbero lasciato la città in mano alle truppe papaline, ma poi ci ha pensato tipo tre righe e patatrac! arriva l’amico che gli rifila la storiella di salvaguardare la sua famiglia e i soldi e vaffanculo Perugia.
E l’amico? L’amico è peggio di lui, lui viene portato al patto dal fratello che per essere chiaro e conciso si pianta un coltello in pancia, così per far vedere che è effettivamente immortale. E lui? Va bene, nessun problema, anch’io anch’io.
Perché nel 1500 e rotti te ti fidi di un monaco un po’ lurido e di tuo fratello (che non vedi da minimo dieci anni) e fai un rito per diventare immortale.
Lars ed Elisabeth s’innamorano ma vengono ostacolati da praticamente tutti compreso il cane che passeggia, mentre qua e là un killer semina cadaveri come non ci fosse un domani (tre, neanche tanti…) impunito, visto che la scema non lo denuncia alla polizia, avendolo visto una sera di pioggia…
Ah, ciliegina sulla torta, il libro non finisce, s’interrompe.

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Commenti

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roba trita e ritrita... ahahahahahah
gracy
26 Febbraio, 2014
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E' la moda...quella dei thriller storici :D tutti nel calderone!
2 risultati - visualizzati 1 - 2

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