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L'amico immaginario
 
L'amico immaginario 2013-04-22 15:20:36 Melandri
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5.0
Stile 
 
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Contenuto 
 
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Melandri Opinione inserita da Melandri    22 Aprile, 2013
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IL DIAVOLO BALLA ALLA PALLIDA LUCE DELLA LUNA

Budo detesta Pinocchio, perché nonostante abbia la possibilità di esistere per sempre, a Pinocchio non basta. Budo esiste solo per Max e per gli altri amici immaginari che, come lui, custodiscono l’innocenza dei bambini. A differenza di Pinocchio, Budo esisterà solamente fino a che Max crederà in lui ed è difficile, per un amico immaginario intelligente come Budo, accettare l’idea che un giorno all’improvviso tutto sparirà, compreso il ricordo di lui.

Da piccola non ho mai avuto un amico immaginario, forse ero già abbastanza felice così e non sentivo il bisogno di condividere la mia infanzia e rendere reali le mie fantasie ma dopo aver letto questo romanzo mi sento quasi privata di un diritto di bambina.

La descrizione del mondo degli amici immaginari di cui Budo fa parte è, in una parola, favolosa! Non c’è solo fantasia, ci sono idee e originalità, due componenti davvero rare. In maniera buffa e divertente, viene raccontato un universo parallelo con le sue regole e caratteristiche, in uno spazio ben delineato che trova posto accanto ai bambini, inaccessibile agli adulti e destinato a scomparire.

Max è un bambino affetto da autismo, con difficili rapporti con il mondo esterno, con le sue ossessioni e i suoi limiti. La sua fantasia ha creato Budo, con le sembianze di un bambino reale e con tutte le capacità che Max stesso non ha e questa è la storia di come il suo eroico e combattuto amico immaginario lo aiuterà mettendo a rischio il suo stesso esistere.

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Commenti

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Il bambino in questione era affetto da autismo. A me risulta che avere un amico immaginario possa essere considerato come una forma di allucinazione visiva...è un bene non averlo...e se lo si ha, vuol dire che ci sono delle problematiche di varia natura...quindi , credimi , non sei stata privata di nulla...anzi, il tuo percorso di crescita è stato regolare...
Pia
In risposta ad un precedente commento
Melandri
23 Aprile, 2013
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Certo Pia, intendevo semplicemente sottolineare la bellezza di questo racconto. Probabilmente, per quanto io non sia una psicologa infantile, la presenza di un amico immaginario nasce da un'esigenza primaria del bambino ed è quindi conseguenza di un disagio. Un caro saluto.
Grazie per la condivisione del pensiero...Pia
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