Dettagli Recensione

 
Sorgo rosso
 
Sorgo rosso 2014-02-21 17:43:50 dani79
Voto medio 
 
4.5
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
4.0
dani79 Opinione inserita da dani79    21 Febbraio, 2014
Top 500 Opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

La "buona letteratura" di Mo Yan

Guan Moye è un ragazzo loquace, che ama ascoltare i cantastorie dei mercati locali e che, a sua volta, sa raccontare, arricchendole, le storie narrate da altri.
Un giorno la madre, avvinta dall'ancestrale preoccupazione che tutte le madri nutrono per i figli avvezzi più alle parole che alle cose pratiche, gli chiede: "Come sarai quando sarai grande, figlio? Non è che finirai a chiacchierare per vivere?"
Non a caso, anni più tardi quel ragazzino, ormai divenuto grande, firmerà i suoi libri con lo pseudonimo letterario di Mo Yan, "colui che non desidera parlare". Se il destino di un uomo, quindi, è quello di raccontare delle storie, le sue storie comunque e in qualunque tempo le racconterà. E le racconterà anche in tempo di censura, sfruttandola addirittura affinché abbia - come ebbe occasione di dire, per molti discutibilmente, lo stesso Mo Yan - un "effetto benefico sulla creatività letteraria".
La letteratura cammina su delle gambe giganti, ecco tutto.

In "Sorgo rosso", Mo Yan "il cantastorie" ci incanta con la sua Cina meravigliosa e disperata, stremata dal secondo conflitto cino-giapponese. Ci seduce e ci stupisce con i suoi grandi eroi uomini e donne, i suoi banditi dal sangue caldo, i suoi patrioti, i suoi "bastardi", i suoi diavoli e le sue canaglie; tutti turbolenti, capaci di odio e amore, incredibilmente belli o desolatamente sgraziati, imponenti, bassi, dai denti candidi o gialli, dai visi butterati o lisci come cera; tutti egualmente ansimanti per la gloria; tutti ostinati combattenti "per vendetta, per vendicarsi della vendetta" e per una miriade di altre storie.
Attraverso la sua prosa, a volte dura, spezzata e stridente come sanno essere "i fusti di sorgo toccati dalle punte dei picconi", Mo Yan, senza perdere una sola stilla di realismo, anima e umanizza cani, donnole, volpi, muli, gatti e vegetazione.
Il sorgo, "vasto e uniforme, saggio e dall'aspetto ottuso", è verde, rosso, giallo, splendente, fitto e impietoso, fornisce ricetto ai vivi e ai morti, guarda con occhi che fissano beffardi.
I cani sono sfacciati, impazienti di combattere, ansiosi, cercano anche loro una rivincita sugli uomini, riordinano razionalmente i loro impulsi, "guardano di sottecchi il proprio capo", si guardano "l'un l'altro in tralice con un sorriso furbo sul lungo muso".
Non mancano poi, come nella migliore tradizione orientale, la prossimità fisica e spirituale tra il mondo dei vivi e il mondo dei morti, possessioni, demoni, superstizioni, monaci e guaritori.

Nell'architettura della storia, nel realismo potente, magico, e nel linguaggio evocativo di Mo Yan sembra di ascoltare, seppur da lontano, le voci di William Faulkner e Gabriel Garcìa Màrquez, due grandissimi della letteratura amati dallo scrittore cinese per il "modo coraggioso e sfrenato in cui creavano nuovi territori nella scrittura" (come lo stesso Mo Yan affermò nella sua lectio magistralis all'Accademia di Svezia).
In ogni caso, nel raccontare le sue storie Mo Yan ha camminato da solo, narrando le vicende del suo popolo coi tempi e coi modi di un sublime cantastorie di mercato.
Sorgo Rosso è un libro imponente, maestoso, un libro di quelli che poche volte nella vita vi capiterà di leggere e al quale farete immancabilmente rimando, usandolo come misura di giudizio, in tutte le storie chiaramente o solo vagamente epiche che incontrerete nel cammino affascinante che ogni lettore percorre felicemente e ostinatamente giorno dopo giorno.
Perfetta simbiosi tra ciò che è tangibile e ciò che solo si può immaginare, "Sorgo rosso" è un caso paradigmatico di "buona letteratura", quella letteratura che, spiega lo stesso Mo Yan, "dovrebbe permettere al lettore di ritrovare se stesso nelle pagine che scorre, dovrebbe suscitare emozioni condivise. La buona letteratura consente allo scrittore di raccontare il proprio mondo emozionale e di esperienze. Allo stesso tempo, rappresentando le storie e l’universo interiore delle persone comuni, è in grado di fondere universalità e particolarità. Può darsi che lo scrittore non se ne renda conto quando prende la penna in mano, ma è qualcosa che accade comunque. Da sé".

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Trovi utile questa opinione? 
280
Segnala questa recensione ad un moderatore

Commenti

5 risultati - visualizzati 1 - 5
Ordina 
Per inserire la tua opinione devi essere registrato.

anche io ho amato Sorgo rosso!
Condivido la tua ottima analisi, Daniela
Concordo con Silvia. Brava.
Grazie...siete davvero troppo gentili!
Mo Yan ha scritto uno di quei libri eterni che una volta letti non li si dimentica più...non si può non amarlo...
Un saluto :-) e grazie ancora..
In risposta ad un precedente commento
maria68
22 Febbraio, 2014
Segnala questo commento ad un moderatore
Hai proprio ragione ... una volta letto non si dimentica più. Complimenti
In risposta ad un precedente commento
dani79
22 Febbraio, 2014
Segnala questo commento ad un moderatore
Grazie mille Maria :-))
5 risultati - visualizzati 1 - 5

Le recensioni delle più recenti novità editoriali

Un animale selvaggio
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Ci vediamo in agosto
Valutazione Utenti
 
4.3 (1)
L'orizzonte della notte
Valutazione Utenti
 
4.2 (5)
Sepolcro in agguato
Valutazione Utenti
 
4.9 (2)
Five survive
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Lucy davanti al mare
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Compleanno di sangue
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
La prigione
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Day
Day
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
Morte nel chiostro
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Pesci piccoli
Valutazione Utenti
 
4.1 (4)
Cause innaturali
Valutazione Utenti
 
3.5 (1)

Altri contenuti interessanti su QLibri

Lucy davanti al mare
Day
Ci vediamo in agosto
Il segreto della libraia di Parigi
Il club del pranzo della domenica
Il club delle fate dei libri
Il filo della tua storia
Un oceano senza sponde
L'ora di greco
Gli altri
Baumgartner
I lupi nel bosco dell'eterno
L'isola nello spazio
La stagione della migrazione a nord
Fino alla fine
L'ultima cosa bella sulla faccia della terra