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Zazie nel metrò
 
Zazie nel metrò 2018-04-11 17:40:14 Valerio91
Voto medio 
 
2.3
Stile 
 
3.0
Contenuto 
 
2.0
Piacevolezza 
 
2.0
Valerio91 Opinione inserita da Valerio91    11 Aprile, 2018
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Un grosso, gigantesco boh!

Premetto che è molto probabile che sia colpa mia se questo romanzo non mi è proprio piaciuto, dunque mi scuso con chi lo ha amato o apprezzato. Tuttavia, non posso fare altro che esprimere quella che è la mia opinione personale che, in quanto tale, è perfettamente opinabile, ma che non adatto in nessun modo per accontentare le masse.
Non so se mi sarei mai approcciato a questo libro, se non fosse che avevo da leggerlo come lettura condivisa, al circolo di lettura. Magari sì, magari no; sta' di fatto che ho trovato questa lettura assolutamente insopportabile.
Partiamo dallo stile: è evidente che quella di Queneau è una sfida alla lingua, alla letteratura tradizionale, e forse in francese la sua opera rende di più, ma personalmente non ho trovato nulla di entusiasmante in queste scelte lessicali. Ci sono un'infinità di vocaboli storpiati o inventati di sana pianta che, magari, se inseriti in una narrazione fatta in prima persona dalla protagonista (la piccola Zazie), avrebbero avuto più un senso, come accade in Arancia Meccanica o ne Il giovane Holden. In quei casi, la scelta lessicale è un veicolo fondamentale per la caratterizzazione dei protagonisti; in questo caso, invece, non fa altro che appesantire una lettura che dovrebbe essere leggera; perchè è chiaro che tutto il romanzo abbia un'impronta umoristica, che a quanto ho capito vuole proporre uno spaccato ironico della società parigina del tempo. Tutte le intenzioni dell'autore, almeno per quanto riguarda il mio caso, rimangono tali e non riescono veramente a coinvolgere, a far riflettere, o a far ridere. Basti pensare che il personaggio che mi ha fatto più ridere è un pappagallo che ripete sempre la stessa frase fino allo sfinimento.
Passiamo alla protagonista, Zazie: insopportabile e volgare fino all'inverosimile. Non che la cosa mi turbi, sia chiaro, ma non è null'altro che un ricettacolo di oscenità e poco più.
Per concludere, la trama non è altro che un susseguirsi di eventi e di incontri senza niente di speciale né di memorabile, alcuni addirittura ai limiti del surreale; per carità, non ho nulla contro il surreale, ma che almeno mi trasmetta qualcosa!
Insomma, per concludere, l'unico commento che sono riuscito a fare chiudendo il libro è stato: "Ma cosa ho appena letto? Boh!"

"Laggiù, oltre, un po' oltre, Place de la République, si accatastano le tombe dei parigini che furono, che salirono e scesero le scale, andarono e vennero per le vie e tanto fecero che alla fine sparirono. Un forcipe li introdusse, un carro funebre li porta via e la torre si arruginisce e il Pànteon si screpola più presto di quanto le ossa dei morti fin troppo presenti non si dissolvano nell'humus della città tutto impregnato di affanni."

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Commenti

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Avevo letto questo libro tempo fa, ma ne è rimasto un pessimo ricordo. Concordo pienamente con le tue osservazioni e le tue tesi. Bravo!
ornella
In risposta ad un precedente commento
Valerio91
11 Aprile, 2018
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Grazie mille Ornella... è già rincuorante sapere che non sono il solo ad esserne rimasto alquanto perplesso.

Vale.
Io ce l'ho in lista...
In risposta ad un precedente commento
Valerio91
12 Aprile, 2018
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Ehm... ops. Può darsi che a te piaccia, Laura, perché come vedi da altre recensioni c'è a chi è piaciuto. Personalmente, non era proprio nelle mie corde; ma non è detto che non possa essere nelle tue.

Vale.
Ciao Valerio, il libro non l'ho mai letto. Anni fa avevo comunque avuto l'occasione di vedere l'omonimo film di Louis Malle, che non era affatto male (grande Philippe Noiret, ritmo vorticoso, gags a ripetizione). Il romanzo di Queneau ce l'ho da molti anni in libreria, ma sinceramente non so mi verrà voglia di tirarlo fuori a breve. In ogni caso, bella recensione.
In risposta ad un precedente commento
Valerio91
19 Aprile, 2018
Ultimo aggiornamento:
19 Aprile, 2018
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Ciao Giulio,
grazie! Sì, in molti mi hanno parlato molto bene del film. In effetti non fatico a credere che il film sia carico di gag, perché in fondo ne è pieno anche il libro; il problema è non mi hanno fatto ridere. Sarò lapidario, ma è così. È probabile che tramite il mezzo cinematografico siano rese meglio, dunque dovrei vedere il film e farmi un'idea, tuttavia sono restio perché data l'infelice esperienza col romanzo... beh, la cosa non mi entusiasma. Devo armarmi di molta forza di volontà!

Vale.
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