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Un weekend all'insegna del ricordo
Elizabeth Jane Howard, dopo aver firmato con ottimo successo la saga dei Cazalet, pubblica All’ombra di Julius, redatto nel 1965, totalmente slegato ed autonomo rispetto alla saga. Un romanzo corale, che narra i sentimenti e le emozioni dei personaggi che ne animano la trama con grazia e profondità. La scrittura dell’autrice è sicuramente elegante, ricca di dettagli e profondamente intimistica. Tuttavia, non mi ha convinto del tutto. La scelta di far trascorrere un weekend nella casa di campagna, accomunando personaggi diversi tra loro, uniti dalla presenza ingombrante di Julius che alita su di loro, non mi è parsa essere particolarmente originale.
Julius era un militare combattente, che vent’anni prima ha perso la vita in un gesto eroico durante l’evacuazione di Dunkerque. La sua morte ha provocato profondi sensi di colpa in tutta la sua famiglia, che si ritrovano tutti a vivere una vita segnata in modo indelebile. Emma, la figlia più piccola, lavora nella casa editrice di famiglia, e tiene gli uomini lontani, troppo occupata e persa nel suo lavoro e nei suoi studi. Cressy, l’altra figlia, ha sposato giovanissima un ragazzo morto in guerra, a poca distanza dal matrimonio. Da allora si getta in relazioni inconcludenti con uomini sposati, alla ricerca disperata di un po’ di affetto. La moglie Esme, è una donna molto curata ed attraente, alla soglia dei sessant’anni, e anche lei non è stata uno specchio di onestà nei confronti di Julius, ripetutamente tradito. Poi c’è Felix, ex amante di Esme, che l’ha lasciata e ora torna dopo vent’anni di assenza. Infine c’è Dan, un poeta un po’ eccentrico, con poche qualità. Tutti si ritrovano in questa grande tenuta, e l’occasione sarà foriera di difficoltà e di chiaroscuri che interagiscono forzatamente con i ricordi di un passato, ancora troppo ingombrante e difficile.
Il libro è scritto con eleganza di scrittura e di intelligenza. Fa difetto una scarsa pregnanza narrativa, a mio personale giudizio.