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Il quaderno dell'amore perduto
 
Il quaderno dell'amore perduto 2020-12-10 10:54:08 Belmi
Voto medio 
 
4.5
Stile 
 
3.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
5.0
Belmi Opinione inserita da Belmi    10 Dicembre, 2020
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La donna della spiaggia

L'autrice, che è diventata famosa con “Cambiar l'acqua ai fiori” ci aveva già provato in precedenza con questo titolo, e grazie al successo dell'altro è arrivato dai noi anche il suo esordio.

“Il quaderno dell'amore perduto” racconta della giovane Justine, rimasta orfana molto piccola e cresciuta con i nonni e il cugino Jules a Milly, in un piccolo paesino del centro della Francia.

Justine pur avendo ventun anni si dedica ad un lavoro che solitamente ragazze così giovani non farebbero mai; lei lavora come aiuto infermiera in una casa di riposo.

“Charles Baudelaire ha descritto l'angoscia di un manicomio al calar della notte, quando si riempie di grida. Nelle case di riposo, invece, è il levar del sole a riscaldare gli animi.”

Con i suoi pazienti Justine è gentile, li ascolta e si prende cura di loro. Fra loro c'è anche Hélène e proprio su richiesta del suo nipote, lei inizia a scrivere la storia della donna della spiaggia.

“Hélène mi ha raccontato tutta la sua vita, ma in maniera frammentaria. Come se mi avesse fatto dono del più bell'oggetto della sua casa, ma non prima di averlo inavvertitamente ridotto in mille pezzi.”

Valérie Perrin scrive una storia bellissima e molto ben orchestrata, sono tanti i tasselli che pagina pagina, fra passato e presente, tornano al proprio posto e noi ogni volta ci sentiamo sempre più partecipi.

Vuoti di memoria, insicurezze, dubbi, fragilità ma anche tanta tenerezza, amore infinito e speranza; sono tanti gli ingredienti che l'autrice mette all'interno del suo libro e tutte le domande trovano la giusta risposta.

Una delle cose più belle è il gabbiano, che pagina dopo pagina troviamo all'interno del libro, non solo una metafora ma proprio l'esempio dell'amore vero.

Unica pecca è lo stile, un po' se non proprio acerbo ma comunque da far maturare. L'autrice usa un linguaggio che per una storia così bella avrei preferito più ricercato e meno sempliciotto, anche se le parole vengono da una ragazza giovane.

Comunque in conclusione, un libro sicuramente più vicino al mondo femminile, ho adorato i personaggi e le loro interazioni e la dolcezza con cui la protagonista svolgeva il suo lavoro. Non posso usare nomi per non fare spoiler ma la presenza maschile all'interno del libro è proprio bella.

“Se è vero che quando un vecchio muore un'intera biblioteca va in fumo, quello che faccio io serve almeno a conservare un po' di cenere.”

Buona lettura!!

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Commenti

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Fede mi hai davvero incuriosita. Mi sa che questo titolo salirà nella classifica dei prossimi in lettura :-)
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