Dettagli Recensione
OLEZZO DI INFANTICIDIO
Ho trovato il libro veramente interessante, con un incipit veramente maestoso. Le descrizioni ci traportano subito in una Parigi putrida piena di odori vomitevoli, in un mondo così puzzolente che l’unica salvezza sono i profumi. Questo libro mi ha veramente deliziato con i suoi personaggi marci, con vite miserevoli e con le sue situazioni tragicamente putride. Per me in questa storia c’è tutto, l’idea è molto interessante e ne si sono viste le potenzialità sfruttate appieno secondo me. Ho “empatizzato” molto con il protagonista perché è raffigurato in maniera essenziale, ferale ed è l’incarnazione dell’istinto. Questo voler canalizzare l’emotività in questa sua ossessione per gli odori rende unico l’andamento del romanzo. Ho trovato veramente geniale la trovata di questo serial killer dei profumi, che vorrebbe compiere la sua opera massima, il suo capolavoro. Mi son piaciute tutte le varie fasi. In effetti pensando a quel periodo non ci potrebbe essere storia più adatta di questa per descriverne tutto lo schifo per quanto sia iperbolizzato e abbia usato altri canali più fantasiosi. Si prova disgusto ed è quello che vuole far provare che piaccia o non piaccia ma ti vuole far anche ragionare sui sentimenti più torbidi dell’umanità e sul capire l’origine di perché simili mostruosità possano nascere in un uomo completamente slegato da tutti, completamente anomalo fin dalla nascita. Un miserabile. Anche se le scene descritte sono orribili e il mondo che ci si presenta davanti è senza anima ed egoista, lo stile di Suskind me lo ha reso leggero come una piuma e me lo ha fatto amare. Il finale per me è stato meraviglioso e coerente. È un libro che consiglio a chi piace il genere e a chi ama le letture più torbide e disgustose ma con uno stile impeccabile