Narrativa straniera Fantascienza Doom. Knee deep in the dead
 

Doom. Knee deep in the dead Doom. Knee deep in the dead

Doom. Knee deep in the dead

Letteratura straniera

Editore


"I Portali erano già su Phobos quando l'umanità vi arrivò per la prima volta. Costruzioni aliene inerti e immobili, per vent'anni rimasero lì, silenzioso testamento dei loro creatori da tempo scomparsi, mantenendo il loro segreto. Poi, un giorno, si sono risvegliati... Il Caporale Flynn Taggart, del Corpo dei Marines degli Stati Uniti: numero di serie 888-23-9912. È il miglior combattente che il ventunesimo secolo abbia da offrire, ed è un bene che lo sia perché Flynn Taggart è l'unico baluardo ancora in piedi tra l'inferno che si è scatenato su Marte e il pianeta Terra, ignaro di tutto..."



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Doom. Knee deep in the dead 2014-01-26 09:55:39 Donatello92
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Donatello92 Opinione inserita da Donatello92    26 Gennaio, 2014
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Triangolo, X, Quadrato e O

Ho affrontato questa lettura attirato dall'ambito dei videogame (di cui sono un grande appassionato) ma non avendo mai giocato a Doom, conscio che ci fosse la possibilità di godermi questi 4 volumi ad opera di due giovani autori che hanno spopolato vincendo tutti i premi possibili.
inizialmente stavo per pentirmene, poi ho capito che questo libro è impostato praticamente come un videogioco stesso (da qui deriva il mio consiglio di lettura ad i soli appassionati al mondo dei videogame, gli altri troveranno poco pane per i loro denti).
Lo stile di lettura è semplice, quasi infantile nella maggior parte dei passaggi, ma rende benissimo l'idea di un esecutivo come Doom, riempendoci la testa con affermazioni fuori dagli schemi canonici della letteratura ponderata, esclamazioni e paragoni assurdi, descrizioni paradossali e pensieri viaggianti. In pratica il protagonista, Fly Taggart, racconta la storia con le stesse parole di un diario scritto da chi di letteratura ci capisce poco, unendo dannatamente bene l'impeto del Marine con la noncuranza di un videogame sparatutto. Ciò nonostante, la trama contiene quel pizzico di aspettative, suspance e significati neanche tanto nascosti che mi hanno spinto a dare un voto medio al contenuto. E' difficile distaccarsi completamente dalle vicende quando si parla di invasioni aliene, basi conquistate e moralismi intergalattici.
Una caratteristica che ho apprezzato molto, e che non aveva riscontrato fino ad ora in nessun altro game-plot avuto fra le mani, è la dedizione impiegata nel non tralasciare i particolari che sono stati fondamentali per il gioco ma che spesso, non essendo alla portata dei libri, vengono accantonati.
Ora, io ripeto di non aver terminato questa saga videoulica e quindi non sono in grado di fare un paragone dettagliato, ma in questo Knee-Deep ci sono addirittura le sfere di energia, i kit medici, le armi con le munizioni da raccogliere, i nemici di ogni tipo e le statistiche del giocatore costantemente narrate dal protagonista stesso sottoforma di pensieri e sensazioni !
Contribuisce al tutto il fatto che i quattro libri si chiamino allo stesso modo delle sezioni del videogame, e che i capitoli all'interno siano brevi e incisivi, spingendo continuamente il lettore ad andare avanti per avanzare di una o due pagine senza fatica.
In definitiva, senza portare a lungo la recensione di un libro che rappresenta solo il primo mattone della saga, quello che all'inizio vi farà storcere il naso è esattamente quello che, dopo un paio di letture, vi spingerà a finire il romanzo e addirittura ad acquistare i seguiti per sapere come va a finire.
Tuttavia non si può certo parlare di maestria nella scrittura o di attenzioni tecniche quindi...leggetelo soltanto se vi piacciono i pixel in movimento.

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