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La casa degli spiriti La casa degli spiriti

La casa degli spiriti

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L'amore, la magia, il mistero, i sogni si intrecciano alle violenze e agli orrori della guerra cilena che portò alla ascesa di Pinochet in questo splendido romanzo di Isabel Allende. Alle "Tre Marie", splendida tenuta di proprietà di Esteban Trueba, si intrecciano le passioni dei diversi protagonisti: Clara, la moglie del proprietario, trascorre una vita avvolta nei ricordi; Fèrula, sorella di Esteban, dedica la sua vita agli altri; Blanca è innamorata di un servo del padre, Pedro, che avrà parte nella guerriglia della rivoluzione; Alba, la nipote, dovrà invece affrontare la dittatura mentre Esteban scoprirà, proprio a causa dei tragici eventi politici del suo paese, di amare innanzitutto la sua famiglia.



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La casa degli spiriti 2020-05-09 14:43:20 Kvothe
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Kvothe Opinione inserita da Kvothe    09 Mag, 2020
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NON E’ COME SEMBRA. INELUTTABILE

La casa degli spiriti mi ha profondamente colpito e non è quel che sembra. Un libro che non cincischia, va diretto al punto e ti narra le cose in maniera secca e asciutta. Mi ha stupito. Mi ricordo che quando ero piccolo mia madre mi comprò la foresta dei pigmei e la mia conoscenza si fermò lì. Ho ricordi fumosi di quel libro ma ricordo che non mi avevano spinto ad approfondire l’autrice. Era un po’ per ragazzi ecco. Questo libro è tutto l’opposto, è crudo, reale e si avverte nitidamente la sua potenza narrativa. Me lo sono divorato.

Mi ha coinvolto tantissimo in tutte le sue sfaccettature.

Il titolo fa presagire un romanzo a tinte molto fantasy ma non è così, anzi. Ha un senso il titolo e dopo lo si capisce e in questo romanzo la Allende mette radici nella piena umanità e nella piena America.

E’ stata davvero una lettura piacevole che mi ha immerso in un mondo, in una dinastia, nella storia. Qui c’è uno sguardo profondo sull’anima latina, sull’anima indigena e sull’anima stessa della Allende. Uno sguardo sull’uomo.

Ci sono pezzi del libro che non dimenticherò facilmente, ci sono storie e vite che difficilmente dimenticherò. Perché la memoria è tutto.

L’unico neo forse aver abbozzato certe peculiarità o certi pezzi del romanzo e non aver continuato ma alla fine se ha deciso di procedere così avrà avuto i suoi motivi.

L’approccio al mondo indigeno è veramente delicato e profondo, ti fa percepire la loro pupilla, il loro disagio, la loro apatia e ti fa entrare dentro i loro occhi neri. Insomma per concludere mi è piaciuto davvero tanto, è scorrevole e non affatto pesante se piace il genere. Un romanzo d’esordio davvero notevole che ha capitoli brevi e uno stile impeccabile coerente con la storia e il messaggio che voleva trasmettere. Delicato nella sua crudezza, scandaglia alla perfezione quel mondo e quel periodo storico. Può essere qualsiasi paese dell’America latina. Consigliato.

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La casa degli spiriti 2019-03-30 13:52:24 leogaro
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leogaro Opinione inserita da leogaro    30 Marzo, 2019
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Saga familiare tra magia e realtà

“Barrabás arrivò in famiglia per via mare, annotò la piccola Clara con la sua delicata calligrafia. Già allora aveva l'abitudine di scrivere le cose importanti e più tardi, quando rimase muta, scriveva anche le banalità, senza sospettare che, cinquant'anni dopo, i suoi quaderni mi sarebbero serviti per riscattare la memoria del passato e per sopravvivere al mio stesso terrore.”

Così si apre il libro forse più noto di Isabel Allende, ambientato in Cile: narra le vicende delle famiglie Del Valle e Trueba, tra il primo dopoguerra e il golpe militare di Pinochet.

1920 circa. La benestante famiglia Del Valle conta ben 11 figli, tra cui la bellissima Rosa e Clara, ultimogenita dotata di poteri soprannaturali. Il capofamiglia, Severo, è impegnato in politica. Il giovane Esteban Trueba si innamora dell’eterea Rosa: i due si fidanzano e il ragazzo va a lavorare in miniera per accumulare denaro e sposarla. Un giorno, Rosa muore avvelenata accidentalmente dagli avversari politici di Severo Del Valle e Clara cade in un lungo mutismo volontario. Esteban, sconvolto, si trasferisce nella sua tenuta di campagna, “Le Tre Marie”, e lavora duramente per riportarla all’antico splendore. Con metodi dispotici, egli riesce nel suo intento, compiendo anche brutali violenze contro le figlie dei suoi contadini: in dieci anni avrà diversi figli e nipoti illegittimi.

1930-1940 circa. Volendo avere una discendenza legittima, Esteban Trueba chiede la mano di Clara che, accettando la proposta, rompe un silenzio di diversi anni. Si trasferiscono a “Le Tre Marie” insieme a Férula, sorella nubile di Esteban, che instaura una solida amicizia con Clara: “La campagna le sembrava una cosa romantica, perché non era mai entrata in una stalla”. In pochi anni, Clara rimane incinta e dà alla luce Blanca, seguita poco dopo dai gemelli Jaime e Nicolas. Quando Esteban intuisce un’ambiguità nelle attenzioni di Ferula per Clara, la caccia di casa. Pochi anni dopo, Férula morirà emarginata e povera e il suo spirito si presenterà in casa a salutare per l'ultima volta l'amata Clara.

Anni Cinquanta. Divenuta adolescente, Blanca conosce Pedro Terzo Garcia, ribelle figlio socialista dell’amministratore de “Le Tre Marie” e se ne innamora. In uno spaventoso terremoto, Trueba rimane ferito: il suo carattere peggiora ulteriormente e Clara s’allontana sempre più da lui. Blanca si scopre incinta di Pedro Terzo. La notizia sconvolge Esteban Trueba che, preso dall'ira, picchia moglie e figlia: Pedro Terzo emigra, Clara decide di non rivolgergli più la parola e ritorna a Santiago, circondandosi di bizzarri personaggi interessati allo spiritismo. Trueba, divenuto senatore dei Conservatori, costringe la figlia a sposare il Conte de Satigny, un suo socio in affari, per legittimare quella gravidanza socialmente inopportuna. Ma, scoperte le perversioni dell’eccentrico marito, Blanca si rifugia dalla madre. Nasce la piccola Alba: nonostante figlia dell’odiato socialista Pedro Terzo, la sua nascita rallegra Esteban Trueba, ormai lontano anni luce dalle scelte dei suoi figli: Jaime è diventato un medico marxista, Nicolas un ascetico inconcludente, Blanca un’illusa innamorata di un sovversivo.

Anni Settanta. Il passato, però, è pronto a chiedere indietro il suo conto. La vittoria di Salvador Allende apre un periodo di riscatto delle masse, i vecchi padroni perdono le terre e a Trueba viene requisita la villa “Le Tre Marie”. Per Trueba, “la terra è l'unica cosa che rimane quando tutto finisce”: allora, attiva la sua rete di conoscenze per organizzare un colpo di stato che rovesci i nuovi governanti. Tra vendette politiche, fughe all’estero e violenze, la famiglia Trueba fa i conti col male seminato da un Esteban ormai anziano e solo: “Così, come quando si viene al mondo, morendo abbiamo paura dell'ignoto. Ma la paura è qualcosa d'interiore che non ha nulla a che vedere con la realtà. Morire è come nascere: solo un cambiamento.” Avrà, Esteban Trueba, un’occasione per riscattare se stesso? La coglierà?

Libro delicato ma forte, completo poiché tratta tutti i sentimenti con cui l’uomo, nelle varie fasi della sua vita, si trova a combattere. Ci sono alcune pagine crude ma imperniate di un realismo che aggiunge verità storiche ad una vicenda autobiografica e solo in parte romanzata. Dopo un inizio un po' lento, la lettura diventa scorrevole e piacevole. Nelle successive età della vita, personaggi dapprima secondari assurgono al ruolo di protagonista, così che l’impressione finale è quella di aver letto una grande saga familiare, intrecciata con la storia sanguinosa e polverosa di un paese, il Cile, che ne esce affascinante coprotagonista.

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la letteratura ispanico-americana (Coelho, Saramago, Allende stessa, Garcia-Marquez...), ma anche i romanzieri di ampio respiro (Tolstoj, Dostoevskjij, V.Hugo...): è un classico assolutamente da leggere. Consiglio anche la visione del film di Bille August, con Meryl Streep e Glenn Close.
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La casa degli spiriti 2018-03-09 15:22:21 Mollybooks_
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Mollybooks_ Opinione inserita da Mollybooks_    09 Marzo, 2018
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Capolavoro della letteratura latina

È difficile parlare di un libro così famoso, vasto e complesso. Le vicende narrate si snodano per quasi un secolo seguendo la famiglia Trueba e altri personaggi accidentali che si legano a essa generazione dopo generazione. È un miscuglio di magia, realtà e storia.

Mentre i protagonisti vivono le loro vite,la rivoluzione civile cilena sta scoppiando poco a poco fino ad arrivare alla dittatura.
I sentimenti sono gli elementi più forti di tutto il racconto e insieme all'amore si mescolano anche la paura, la rassegnazione e il dolore. Una storia drammatica e tragica che vale la pena di leggere. Una lettura che all'inizio può apparire un po' lenta ma che andando avanti diventa sempre più scorrevole e piacevole.
Un CAPOLAVORO della letteratura latina.

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Classici e libri di Isabel Allende
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La casa degli spiriti 2017-02-10 14:09:17 Giovannino
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Giovannino Opinione inserita da Giovannino    10 Febbraio, 2017
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La dinastia Trueba.

Dopo aver letto Le vene aperte dell’America Latina, il capolavoro di Eduardo Galeano, mi era venuta voglia di leggere un romanzo sudamericano, inteso nell’accezione ampia del termine, e cioè scritto da uno scrittore sudamericano che parlasse della storia del Sud America. Ho così deciso di leggere La casa degli spiriti di Isabel Allende che era perfettamente consona alla premessa e oltretutto era una scrittrice che non avevo mai letto.

La casa degli spiriti è il primo e forse più famoso romanzo della scrittrice peruviana (ma cilena d’adozione). Pubblicato per la prima volta nel 1982 il romanzo parla della storia di una famiglia cilena (anche se questo non viene mai specificato se non per vaghi riferimenti) che attraversa i vari periodi storici utilizzando dei personaggi cardini, soprattutto uno maschile e uno femminile. Il maschile è senza dubbio Esteban Trueba, capo famiglia burbero ed orgoglioso che prima parte in cerca di fortuna, poi, dopo averla trovata grazie al lavoro nei campi, torna indietro al paese d’origine e decide di avventurarsi in politica, dove purtroppo per lui le cose non andranno come voleva. Il personaggio femminile invece è più di uno e per la precisione sono le varie donne della famiglia, che si succedono non solo genealogicamente ma anche come protagoniste del romanzo, e sono: Clara, Blanca ed Alba. Ognuna è figlia della precedente ed ognuna porta con sè un carico di sofferenza, agitazione malinconia tipica della famiglia in cui è cresciuta.

Il romanzo segue le linee guide del roman à clef, e cioè del romanzo che senza farne cenno esplicito racconta episodi storici accennandoli o evitando di citare i personaggi reali (come succede con il Poeta o il Presidente). Questo ci è soprattutto chiaro nella parte finale del racconto, quando avviene il colpo di Stato e i militari vanno al potere (il golpe di Allende). In quest’ultimo capitolo ci viene raccontato in maniera precisa ed esaustiva la repressione che i militari applicarono ad ogni forma di protesta, con sparizioni ed omicidi o ancora peggio tramite torture, stupri o prigionie (ne saranno vittime anche i protagonisti del romanzo).

Un romanzo senza dubbio spontaneo, forte ed elevato che tramite la figura del grosso nucleo familiare e della sua evoluzione del tempo (fattore riccorrente nella letteratura sud americana, Cent’anni di Solitudine è l’esempio più famoso) si cerca di ricostruire non solo la storia della famiglia Trueba, ma di tutto il Cile, e tramite le sofferenze, le incertezze, le vittorie e le sconfitte della famiglia si vuole raccontare la storia del popolo cileno.

Un racconto scritto in maniera chiara, lineare e scorrevole dove non manca un pò del classico realismo magico sud americano (gli spiriti appunto) ma soprattutto non manca l’orgoglio e l’apparenza al territorio tipica di chi scrive dal continente latino. In conclusione un romanzo molto bello che consiglio a chiunque ami l’America latina.

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La casa degli spiriti 2014-10-30 17:49:44 ferrucciodemagistris
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ferrucciodemagistris Opinione inserita da ferrucciodemagistris    30 Ottobre, 2014
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Sentimenti a tinte forti

Questo romanzo lo definisco come perfetta amalgama di storia, magia, sentimento, violenza e disgrazia.

Le vicende narrate, ambientate in Cile, abbracciano un periodo che va dai primi anni del ‘900 fino all’avvento della dittatura del generale Pinochet, nel 1973, con relative drammatiche conseguenze. Protagonisti sono da una parte una ricca famiglia matriarcale Del Valle a cui succedono nel tempo la misteriosa Clara che è in possesso di doti soprannaturali tali da poter avere premonizioni e interloquire con i defunti,, la figlia Blanca e per ultima, la voce narrante, Alba; dall’altra parte un unico protagonista Esteban Trueba, contadino arricchito dal carattere crudele e violento nei confronti sia delle persone che lavorano come braccianti nelle sue terre sia nei confronti dell'unica sorella Ferula, che riesce a sposare Clara, dai quali nasce Blanca, e anela a diventare un’autorità politica.

Gli innumerevoli accadimenti personali dovuti ai tantissimi personaggi collaterali che hanno, comunque, decisa rilevanza nello svolgimento della trama per oltre mezzo secolo, si intrecciano e si snodano con la vita politica e sociale del Paese che subisce notevoli mutamenti sia di carattere economico, sia di carattere politico-sociale.

Il romanzo induce a profonda riflessione sulla “scontata” lezione di vita sul male perpetrato che, prima o poi, si ripresenta contro con gli interessi.

Come già accennato, la trama è vasta e complessa e i personaggi sono molteplici; nonostante ciò si legge con facilità e avvolge il lettore in un clima quasi surreale. Non voglio aggiungere altro: un libro, consigliatissimo, che affascina e cattura; un contesto familiare di forte sentimento…ma anche di rassegnazione.

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La casa degli spiriti 2014-07-05 16:38:22 sam1306
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sam1306 Opinione inserita da sam1306    05 Luglio, 2014
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il cerchio della vita

Questa storia racconta le vicende della famiglia, Della Valle-Trueba. I protagonisti della storia sono differenti e complementari tra di loro. Alba mi ha affascinato con la sua forza e con il suo amore per Miguel e la famiglia, esuberante come la nonna e forte come il nonno. Jaime, figlio di Estaban è un uomo di spessore e coraggio al contrario del fratello e della sua stessa ragazza Amanda. I due personaggi, dallo stesso nome "Estaban" sono i più crudeli anche se alla fine Trueba dimostrerà amore per la sua stessa figlia, nipote e i compagni delle rispettive. Clara è la matrice della famiglia, un'aria fresca e allegra dona alla storia. Se fossi stata l'autrice avrei sviluppato il personaggio mistico di Rosa. La morte e la magia sono tematiche trattate ampliamente nel romanzo come la violenza e l'amore. Lo stile è molto scorrevole e la lettura piacevole anche se un po' macabro. Una rivoluzione di romanzo.

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Libri di magia e mistero.
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La casa degli spiriti 2014-04-27 13:21:37 giuse 1754
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giuse 1754 Opinione inserita da giuse 1754    27 Aprile, 2014
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La vita dell'Uomo è amore, carne e destino. Poi, r

Ci sono storie che si possono riassumere con poche, essenziali parole. E poi ci sono altre storie.
"La casa degli spiriti" fa parte, senza ombra di dubbio, della seconda categoria.
E' l'affresco, o meglio, il murales, perché del murales ha i colori vivi, della società cilena, raccontata
attraverso tre generazioni della famiglia Trueba-Del Valle, lungo i primi anni del Novecento fino ad arrivare al
dopo-Pinochet, il cui colpo di stato avvenne l' 11 settembre 1973.
I due personaggi-cardine della vicenda sono Clara del Valle, eterea, magica creatura di luce che avvolge nel
suo amore incondizionato tutti gli esseri che vengono in contatto con lei, ed Esteban Trueba, colui che Clara
ha scelto come marito fin da quando, lei ancora bambina, ne aveva sposato la bellissima sorella Rosa, destinata a una morte precoce.
Trueba amerà Clara di un amore appassionato che durerà tutta la vita, ben oltre la morte della moglie.
Cercherà però invano di possederla, perché per sua stessa natura lei risulta inafferrabile, così vicina nella
carne nel talamo, ma altrettanto persa in un monto tutto suo, dove gli spiriti che abitano la casa hanno la
stessa consistenza delle persone reali.
Arriverà a usare la violenza contro di lei, cosa che gli costerà il silenzio della moglie per il resto dei suoi giorni.
Clara sapeva che Esteban era incapace di opporsi alla violenza che periodicamente lo abitava, “ma non poteva farci niente”. Così, più o meno, la Allende descrive questo passaggio del libro, fornendoci la chiave di lettura di questi indimenticabili personaggi.
Clara la compassionevole, Clara la bella, Clara la chiaroveggente; Esteban l'uomo che si è fatto da sé, duro
e chiuso nei propri preconcetti di classe, l'uomo violento che sarà a sua volta sopraffatto dalla crudeltà di un
regime che la Destra reazionaria, di cui Trueba è un illustre senatore, aveva contribuito a instaurare e che lo colpirà nell’unico affetto che gli sia rimasto, la nipote Alba.
E’ attraverso la lettura di Alba dei diari della nonna e dei ricordi del nonno che la storia prende forma.
Esteban è l’unico personaggio a cui Isabel Allende dà la possibilità di esprimersi in prima persona. Non lo fa a capitoli alterni: la sua testimonianza irrompe all’improvviso nella narrazione in terza persona, ma come se l’autrice non potesse esimersi dal riportare un racconto che qualcuno le sussurra all’orecchio con impellente bisogno.
Forse è un omaggio postumo al proprio nonno Augustin, a cui il personaggio Esteban si ispira. Il libro nasce infatti da una lunga lettera che la Allende cominciò a scrivergli nel momento della sua agonia.
Trueba attraversa tutta la narrazione, costretto a modificare se stesso e a farsi forgiare, suo malgrado, dall’amore. Prima dall’amore di Clara, poi da quello della figlia Blanca per Pedro terzo Garcia, il figlio ribelle del suo uomo-tuttofare che l’ha fedelmente affiancato nella sua ascesa da latifondista, infine dall’amore di Alba, che sceglie un altro rivoluzionario come compagno della vita.
Pedro primo, il nonno Garcia, aveva salvato la vita di Esteban, mentre Pedro terzo lo renderà nonno a sua volta. La Allende vuole evidenziare come siano artificiosi gli steccati di classe, perché la carne dell’Uomo è di una sola pasta, e quando è farcita d’amore le famiglie sono costrette a fondersi, le storie dei poveri e quelle dei ricchi diventano un’unica storia, dove il denaro, la classe sociale, non sono che dettagli ininfluenti dal punto di vista della continuazione della specie.
Altra potente immagine della circolarità e della potenza del destino, della carne e dell’amore, anche quello imposto con la violenza, è la figura di Esteban Garcia, il nipote illegittimo di una contadina che Trueba aveva stuprato e fatto sua per qualche tempo in gioventù.
“La casa degli spiriti” è diventato il primo capitolo, ma l’ultimo cronologicamente parlando, di una trilogia di ci fanno parte “ La figlia della fortuna” e “Ritratto in seppia”.
Pur essendo il romanzo d’esordio, contiene buona parte delle tematiche della Allende, per lo meno del filone definito “realismo magico”, di cui Gabriel Garcia Marquez, che ci appena lasciati, era forse il rappresentante più noto.
Ho dovuto rileggere questo libro recentemente, ma non mi sono per niente annoiata, nonostante conoscessi già tutte le risposte.
La macchina narrativa della Allende è ben oliata e ti trascina nei suoi ingranaggi, ti trasporta nella storia, ti fafamiliarizzare con i personaggi che entreranno per sempre nel tuo universo fantastico, diventando così parte, nell’affastellarsi continuo di lettori, generazione dopo generazione, (il libro è uscito nel 1982) dell’immaginario collettivo.
Un grande contributo alla formazione dell’immagine dei personaggi l’ha data il film omonimo del 1993 di Bille August, con l’indimenticabile interpretazione di Jeremy Irons nel ruolo di Esteban e di Meryl Streep in quello di Clara. Grandissima anche l’interpretazione di Glenn Close nella parte di Férula, la sorella Trueba.

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La casa degli spiriti 2014-02-09 10:05:26 Federica
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Opinione inserita da Federica    09 Febbraio, 2014

incanto

Questo è il miglior libro che abbia mai letto. Sono una lettrice accanita, non riesco a rinunciare a leggere neanche nelle sere di stanchezza estrema, e ho letto tantissimi libri impegnati. Ma questo libro mi ha toccato le corde dell'anima, non solo mi ha tenuto incollata a sé, ma mi ha coinvolto talmente tanto da portarmi a provare emozioni fortissime. In questo libro si intreccia la storia familiare alla magia, alla storia vera e propria del Cile, in un mix totale narrato magistralmente. In certi momenti ho dovuto allontanare da me il libro, perché certe pagine mi sono arrivate dentro, mi hanno talmente colpito da farmi piangere. Isabel Allende in questo libro parla di vari personaggi, le storie s'intrecciano, ma l'amore è alla base di tutto, amore in tutte le sue forme più e meno pure, raccontato esaltandone la magia in certi momenti, ma anche con stile crudo e senza peli sulla lingua. E la cosa che sorprende è che, nonostante la presenza di elementi magici, certe emozioni sono narrate talmente tanto bene da portarti a provarle tu in prima persona. Ti affezioni a tutti i personaggi del libro, a certi di più e a certi di meno, personaggi a tutto tondo, personaggi reali con mille difetti, ai quali finisci però per rimanere legato nonostante i mille errori che possono compiere. I personaggi ai quali gira attorno il libro sono le donne, e sono il loro amore, la loro forza, la loro stranezza, i loro difetti a sorreggere la trama centrale. Ritengo Clara il personaggio più interessante del libro, una donna presente dalle primissime pagine fino alle ultime. La sua presenza è inafferrabile fin dalla primo momento, è un personaggio magico, incomprensibile, speciale, puro, emana una luce che abbaglia tutti intorno a sé, pure il lettore, tutti non possono far altro che amarla. Nel frattempo la storia propria del Cile funge da cornice alle vicende di questa famiglia, ma anche questa è narrata talmente bene da portarti a provare in prima persona indignazione per i soprusi subiti dai personaggi. Un libro di amore, amore di donne e uomini, amore per la patria, un libro di coraggio, di magia, di storia e di denuncia politica. Un capolavoro.

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La casa degli spiriti 2013-10-10 13:58:45 Dilo
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Dilo Opinione inserita da Dilo    10 Ottobre, 2013
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STORIA DI TRE GENERAZIONI

Se dovessi, con una parola, descrivere la casa degli spiriti direi che è una STORIA. Si, la casa degli spiriti mi da la sensazione di essere seduta sulle ginocchia di mia nonna e sentire la storia della mia famiglia, a causa del tono usato, non perché la mia famiglia sia smile a quella raccontata. Il romanzo parla di una famiglia, o meglio, parla della storia di tre Donne Clara, Blanca e Alba (Madre, Figlia e nipote), anche se il vero fulcro di tutta la stora è Clara, personaggio bellssimo e affascinante, una di quelle persone che mi sarebbe piaciuto conoscere davvero. Clara è una donna che riesce ad attirare a se moltissime persone e tutte molto interessanti. Clara che vive in un mondo tutto suo e nonostante ciò è totalmente presente è lei da un senso alla casa e a coloro che la vivono e lo fa senza volerlo, riesce ad essere così travolgente, soltanto perché è un essere travolgente. Blanca invece si divide in pura passione per il suo uomo e praticità della vita e infine c'è Alba che è un po' la sintesi fra le due donne. Un altro personaggio fondamentale è Esteban Trueba, marito di Clara, Padre di Blanca e nonno di Alba quindi il capo famiglia è lui quello che vive in pieno questi 50 e più anni di cambiamenti della sua famiglia e del suo Paese, è anche il personaggio che cambia di più pur mantendendosi coerente con se stesso. A lui sono concesse delle parti da narratore, anche se in realtà questo non è propramente un bene, perché il cambio tra narratore onniscente in terza persona e narratore in prima persona, nonché personaggio nella storia, è spesso confusionario e costringe noi letteori a tornare indietro o andare avanti repentinamente per capire cosa sta succedendo e chi sta parlando. Sinceramente avrei preferito che il cambio di narratore fosse stato ben delineato in modo tale da non dovermi costringere a interrompere la lettura. Resta che questo libro è davvero un capolavoro, in cui le vcende personali e familiari s'intrecciano con un Paese che cambia e si stravolge. I temi trattati sono: l'amore, la lotta di classe, la libertà, l'uguaglianza, il comunismo,la relgione, la religiosità, il sovrannaturale, ma soprattutto lo sposare una di queste cause ed essere disposti a morire per esse. Un libro davvero ottimo, che consiglio a tutti.
La cosa che mi è piaciuta meno di questo libro è la fattura del libro. A volte caratteri erano troppo chiari e questo rendeva meno scorrevole e meno piacevole la lettura, immaginate di dover interrompere la lettura e lo scorrere degli eventi per decifrare se quella lettera è una c, una o, una e. Davvero fastidioso. Un'altra cosa che davvero non concepisco è: se la feltrinelli ha preso DUE traduttori per questo libro, mi spiegate come mai a pag 67 troviamo questa frase "sotto lo sguardo vigile DELLA Sofia" trovo che sia un errore gravissimo, anche perché il libro usa l'Italiano standard e non l'Italiano regionale, quindi cosa ci fa una preposizione articolata davanti ad un nome proprio di persona se chi parla non è settentrionale? Per me è intollerabile. A pagine 333, del mio libro, ho trovato un grandissimo errore di stampa, ovvero un numero di appendice al posto delle prime tre lettere della parola. Per farla breve, il merito è tutto della scrittrice e un po' anche dei traduttori (nonostante il grave errore), ma la feltrinelli questa volta mi ha proprio delusa.

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La casa degli spiriti 2013-09-28 13:32:16 Cathy
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Cathy Opinione inserita da Cathy    28 Settembre, 2013
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Un capolavoro contemporaneo

Ci sono libri che riescono ad incantare. Libri capaci di catturare il lettore e trascinarlo in un mondo magico, fatto di tavolini che si spostano da soli e spiriti che siedono a tavola con gli esseri umani, un mondo in cui la chiaroveggenza e l’interpretazione dei sogni sono all'ordine del giorno. Tutto questo e molto altro è La casa degli spiriti, intensa saga familiare ambientata in Cile nella prima metà del Novecento.
Nel romanzo si narrano le vicende della ricca famiglia del Valle attraverso tre generazioni rappresentate da altrettanti personaggi femminili: Clara, donna eccentrica e dotata di poteri paranormali, sua figlia Blanca, la cui esistenza è dominata dall'amore appassionato per il contadino Pedro, e sua nipote Alba, una ragazza democratica, aperta alle innovazioni e sostenitrice dell’uguaglianza tra le classi sociali, che vivrà in prima persona i dolorosi sconvolgimenti del paese all'indomani del golpe di Pinochet. A queste figure femminili forti e indimenticabili si accompagnano molti altri personaggi portavoce di idee, valori, stili di vita differenti, come in un vivace murale dai mille colori capace di catturare e descrivere la vita nelle sue infinite forme e sfumature.
Su tutti spicca Clara, misteriosa e affascinante, capace fin da bambina di suonare il pianoforte senza sfiorare i tasti, predire terremoti e far volare tavolini in giro per le stanze. E' lei che giorno dopo giorno annota ogni avvenimento della sua vita, fino alla morte, nei suoi diari, che, "trafugati da qualche spirito complice", sono sopravvissuti alle travagliate vicende della famiglia. E rileggendo i quaderni infantili di sua nonna, la giovane Alba prende in mano la penna per raccontare la storia della sua famiglia, per capire il passato, vivere il presente, affrontare il futuro.
Sfondo storico accuratissimo e coinvolgente è la cruda, sanguinosa realtà di un paese che cerca di trovare il proprio equilibrio.

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Lettura consigliata
Consigliato a chi ha letto...
Cent'anni di solitudine di Gabriel Garcia Marquez, saghe familiari, romanzi storici.
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