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Se questo è un uomo
 
Se questo è un uomo 2017-03-14 20:38:56 Valerio91
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Valerio91 Opinione inserita da Valerio91    14 Marzo, 2017
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L'analisi atomica di una tragedia

Una di quelle letture "difficili" che vanno fatte, assolutamente. I motivi? Molteplici.
1. Preservare il ricordo di una strage disumana che non va mai dimenticata, per non ripeterla, per stare in guardia.
2. Per convincersi che non esistono atrocità impossibili soltanto perché non vengono vissute in prima persona, che uomini come noi hanno sofferto pene impensabili e non partoribili nemmeno nei nostri peggiori incubi.
3. Per apprezzare la vita, per capire quale grande dono è viverla e come possa esserci strappata facilmente dalle mani; come migliaia di uomini, donne, bambini che avrebbero voluto viverla l'hanno vista scivolare via nel sangue, nel dolore, nella disperazione, senza possibilità di appello. "Voi che vivete sicuri nelle vostre tiepide case"…

Non c'è molto da dire, inutile ripetere riflessioni trite e ritrite, che andrebbero stampate a fuoco nella mente di ogni essere umano, grande o piccolo.
"Se questo è un uomo" e più di un semplice titolo, è quasi il simbolo di una tragedia. La lettura di questo libro non fa altro che ricordarci quello che dovrebbe essere alla base della nostra umanità, e lo fa nel modo più brutale, mostrandoci quello che accade quando queste basi vengono a mancare.
Primo Levi ci offre la sua testimonianza, paradossalmente distaccata, di quella che era la realtà dei Lager, quegli inferni in terra che hanno mietuto vittime senza distinzioni. È un'analisi quasi fredda, uno scomponimento in atomi che ci vengono mostrati singolarmente al microscopio; uno studio fatto nel modo che ci si aspetterebbe da un chimico quale era Primo Levi, che ha messo da parte la rabbia infinita dell'uomo che quelle atrocità le ha vissute e ce ne ha fornito un resoconto obiettivo.
Una cosa mai vista prima.
Pensi alla domanda: "se questo è un uomo", e sai che Primo Levi si riferisce ai prigionieri, ma in fondo anche e soprattutto agli oppressori (seppur non lo dica), agli artefici della distruzione di quegli esseri umani; ai "non uomini" che hanno sperimentato negli altri lo stesso annientamento, constatando che negli oppressi questo non può portare ad altro che alla morte.
Leggetelo.

"Allora per la prima volta ci siamo accorti che la nostra lingua manca di parole per esprimere questa offesa, la demolizione di un uomo. In un attimo, con intuizione quasi profetica, la realtà ci si è rivelata: siamo arrivati al fondo. Più giù di così non si può andare: condizione umana più misera non c'è, e non è pensabile. Nulla più è nostro: ci hanno tolto gli abiti, le scarpe, anche i capelli; se parleremo, non ci ascolteranno, e se ci ascoltassero, non ci capirebbero. Ci toglieranno anche il nome: e se vorremo conservarlo, dovremo trovare in noi la forza di farlo, di fare sì che dietro al nome, qualcosa ancora di noi, di noi quali eravamo, rimanga."

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Commenti

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Bella riflessione su questo libro che aggiunge sempre qualcosa quando viene riletto.
In risposta ad un precedente commento
Valerio91
16 Marzo, 2017
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Grazie Emilio... Credo che andrebbe letto dal mondo intero, soprattutto in questo periodo in cui le differenze razziali vengono di nuovo messe in risalto a favore di un nazionalismo estremo... a partire da Trump fino ad arrivare a quell'idiota di Salvini...

Vale.
C'è poi, ancora più paradossale, il contrasto tra il rabbioso anatema lanciato nei versi che aprono il libro e l'apparente distacco, come hai scritto tu, del libro stesso.
In risposta ad un precedente commento
Valerio91
16 Marzo, 2017
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Proprio così... forse è in quelle prime righe che l'autore racchiude tutta la rabbia che ha deciso di non sfogare durante la narrazione.

Vale.
Bel commento. Sai da quanto tempo vorrei leggerlo ma proprio non ho il coraggio ? Non lo ho nemmeno ancora comprato.
In risposta ad un precedente commento
Valerio91
20 Marzo, 2017
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E' dura cub... dura per davvero, considerando anche la piega che sta prendendo il mondo negli ultimi anni. Secondo me va letto, ma bisogna essere consapevoli di avere a che fare con qualcosa di tragico.

Vale.
6 risultati - visualizzati 1 - 6

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