Hunger games Hunger games

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Opinione inserita da Manuel Bonini    28 Agosto, 2017

C'è in gioco solo la tua vita o molto di più?

Ho iniziato a leggere questa trilogia dopo aver visto il primo film e vorrei averla scoperta prima inquanto come spesso capita il libro da molto di più di qualsiasi trasposizione cinematografica.
La storia presenta come protagonista una semplice ragazza di uno dei 13 distretti del mondo,katnis Everdeen scelta come rappresentante femminile del suo distretto nella annuale scelta dei cosiddetti '' tributi'' vittime sacrificali per ricordare l'asservimento dei distretti alla capitale dopo la sconfitta dei distretti nella grande guerra.
la storia narra appunto i cosiddetti Giochi che ogni anno vedono due rappresentanti per ogni distretto fronteggiarsi in dure e pericolose prove di sopravvivenza al termine delle quali sopravvivrà solo 1 fortunato vincitore che sarà per tutta la vita ricoperto dagli agi e dalle ricchezze che spettano al vincitore.
La saga rappresenta una grande allegoria della società moderna dove una casta di pochi eletti rappresenta il governo e il totale controllo sulla massa dei cittadini e dove se nasci in un distretto povero hai poche o nulle possibilità di cambiare la tua qualità di vita in meglio.
La scrittura del libro a me è risultata sempre avvincente e scorrevole i personaggi ti entrano nel cuore grazie alla forte parte emotiva sia delle descrizioni che delle vicende in se
Vi è poi il tema dell'amore con la storia tra i due protagonisti e il tema dei media dove devi sempre apparire e sembrare '' APPETIBILE'' ma dove non puoi essere mai te stesso o non emergerai mai.
Dei tre libi per me il più appassionante è il secondo in quanto siamo nel vivo dell'azione e inquanto la scrittrice sfoggia i colpi di scena piu' eccitanti
Questa saga rimane per me tra le saghe fantasy più coinvolgenti e che ho letto con più piacere e la consiglio a tutti gli appassionati del genere.

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MrT Opinione inserita da MrT    07 Luglio, 2017
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Ne rimanga soltanto uno

Navigando senza particolare destinazione su youtube ho notato un video su Hunger Games, che mi ha fatto tornare alla mente diversi ricordi riguardanti questa trilogia. Non scrivo recensioni di libri necessariamente nuovi, ma di quelli che in qualche modo, sotto un qualsiasi punto di vista, mi hanno segnato o mi hanno lasciato qualcosa.

Per qualche ragione ignota persino a me stesso ho forse apprezzato maggiormente la versione cinematografica di questa storia, cosa piuttosto rara, ma le risposte che mi sono dato sono piuttosto ragionevoli e assolutamente e completamente soggettive.
Non apprezzo particolarmente i racconti in prima persona, è una mia totale limitazione, ma a volte non riescono a trasmettermi tutto quello che vorrebbero (ed è paradossale, come la nascita della letteratura inglese moderna insegna, i primi capolavori erano scritti proprio in prima persona per potenziare l'effetto "vicende realmente vissute", vedi "Robinson Crusoe" e "Moll Flanders"), sarà perchè il sapere di trovarmi davanti ad un puro evento immaginario, per quanto realistico come quello qui descritto, per forza di cose mi allontana dall'effetto prima persona -anche se riconosco eccezioni, vedi sopra o Bukowski. Al di là dei gusti personali, Hunger Games non ha certo lo stile di qualcosa che aspira ad essere un capolavoro della letteratura mondiale, e nonostante non si raggiunga mai un linguaggio veramente aulico, non si scade neppure nella banalità, sebbene alcune pagine siano forse più piatte di quanto si sperasse.
Detto questo, ho vissuto comunque molto piacevolmente questa lettura, soprattutto per un motivo, ho potuto ritrovare pienamente uno di quegli aspetti che alcuni considererebbero scandalosi dell'animo umano, ma che a me solleticano un qualche oscuro lato perverso della mia mentalità: il concetto stesso di Hunger Games, il concetto stesso di sfida, e di "ne rimarrà soltanto uno". Non si tratta nè di approvare la legge della giungla (la sopravvivenza del più forte), nè di apprezzare il sistema dei reality show di eliminare passo passo i concorrenti, ma di trovare estremamente interessante il raggruppare insieme tante menti diverse, ognuna con lo stesso obiettivo ma differenti possibilità e mezzi con cui raggiungerlo.
Leggere Hunger Games diventa quasi uno studio scientifico sulle diverse psicologie e personalità , prima però di trasformarsi in un trattato storico: diversi distretti convivono sotto un unico centro, uno dei luoghi più ricchi di ipocrisia di cui abbia potuto mai leggere, alcuni più dignitosamente, altri al limite della povertà, costretti alla fame e alle sofferenze. Ma nessuno può fuggire al sistema degli Hunger Games, uno dei giochi più sadici creati dalla mente umana (sebbene l'idea non sia nuova nel panorama letterario come in quello televisivo/cinematografico, una sorta di Battle Royale neppure troppo rivisitata). Come il Colosseo romano, arena costruita per il piacere del pubblico in cui uomini e animali si scontravano all'ultimo sangue, gli Hunger Games propongono delle arene, 24 partecipanti, ed un solo vincitore. Stando alle regole, amicizie, amori e il semplice rispetto della vita non reggeranno di fronte allo spettacolo e alla sopravvivenza. A questo punto, psicologia e storia politica lasceranno il posto al puro gusto di narrare e intrattenere.

"Hunger Games" è più profondo di quanto appaia a prima vista, tratta di ribellioni, alleanze, amori (forse questi ultimi trattati un po' banalmente), amicizie, inganni.
Alcuni personaggi sono eccellentemente descritti, e l'autrice ne fornisce da subito un ritratto pulito ed ordinato, per quanto siano anche complessi e sia piuttosto difficile dar vita a personalità del genere, primi fra tutti Haymitch e Caesar, i più folli e contemporaneamente lucidi di tutti (binomio complesso e meraviglioso), altri invece spesso si perdono in un bicchier d'acqua, passando dall'essere personaggi memorabili a silhouette di personalità già abbondantemente descritte in centinaia di altri romanzi, e purtroppo, forse pecca principale della trilogia, il caso più eclatante di questo traballamento è proprio Katniss, la protagonista.

Il vedere assurde tecniche di sopravvivenza e scontri all'ultimo sangue (un po' stile manga giapponese) fa ben volentieri chiudere un occhio su questi problemi.

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Francesco.3.96 Opinione inserita da Francesco.3.96    16 Giugno, 2016
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Eccoci agli Hunger Games

Inizio questa recensione del libro Hunger Games di Suzanne Collins dicendo che crea una grande dipendenza. Durante la lettura dell'intera serie non riuscivo a staccarmi dai libri, e in circa una settimana ho finito l'intera trilogia.
Dopo aver detto ciò, ci tengo a precisare che in realtà sono rimasto leggermente deluso da questo titolo. Forse mi aspettavo decisamente troppo da ciò che mi sentivo raccontare dalle altre persone che lo avevano già letto in precedenza. Innanzitutto l'idea a mio avviso è buona e la storia è sviluppata discretamente bene, anche se certe volte è troppo veloce il passaggio e lo svolgimento di determinate situazioni. Capirete bene che per una persona come me, che principalmente preferisce descrizioni più prolisse e dettagliate, non è proprio ottimale come cosa.
Alla conclusione di questa lettura, la mia principale sensazione è stata quella di mancanza, ma mancanza di un qualcosa per far salire nettamente il livello di questa lettura, non so neanche spiegare esattamente ciò e spero di essere stato lo stesso chiaro.
Non mi metto a raccontare cosa succede nel libro, che molto probabilmente la maggior parte della gente conosce già, senza averlo letto, a causa del film.
Mi vorrei soffermare solamente su un'ultima cosa, ovvero al fatto che ho trovato veramente bello questo libro. In fin dei conti è una lettura veramente piacevole, ma purtroppo a tutt'altro livello per esempio di 1984 scritto da Orwell. Purtroppo dopo aver letto romanzi come 1984 e La fattoria degli animali per esempio, sempre rimanendo sui lavori di Orwell, non posso considerare questo titolo ad un livello troppo alto perchè effettivamente ci sono altri titoli, che almeno a mio avviso, sono nettamente superiori.
In conclusione vi consiglio ovviamente la lettura di questo libro, però non createvi troppe aspettative. Se invece cercate una lettura leggera, andare pure a colpo sicuro perchè è tra i titoli che seriamente mi tenevano incollato alle loro pagine notte e giorno.
Buona lettura.

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Consigliato a chi ha letto...
Consigliato a chi cerca una lettura poco impegnativa e che apprezza il genere distopico. Ovviamente se volete qualcosa di più impegnativo e sicuramente di tutt'altro livello, andate a leggere per esempio 1984 e la fattoria degli animali entrambi di Orwell.
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Elisabetta.N Opinione inserita da Elisabetta.N    31 Luglio, 2015
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Hunger Games

Quando una mia amica mi ha apostrofato dicendomi “l’ho letto io che al massimo leggo 5 libri all’anno e non lo hai letto tu?” ho capito che era ora di leggere Hunger Games
Perché ho aspettato tanto? Non so, probabilmente ero più curiosa di leggere libri dei quali non sapevo nulla piuttosto che questo del quale avevo già avuto diverse notizie nonché visto trailer e scene tratte dal film. Eppure ero certa che mi sarebbe piaciuto, ed infatti è stato proprio così.

Quando leggo libri che hanno come protagonista un personaggio come Katniss, so che questo è già una garanzia per un buon libro.
Katniss è forte, coraggiosa e sa cavarsela da sola in ogni situazione, in fondo è proprio lei che ha sfamato la madre e la sorellina più piccola da quando è morto il padre in un esplosione nelle miniere di carbone.
Vive in un distretto, il 12, dove è obbligata a sopravvivere ogni giorno, così, quando la sorellina viene estratta per partecipare come tributo agli Hunger Games non esita un attimo e si offre come tributo al suo posto.
Ed ha inizio un gioco, un gioco crudele e spietato, uno contro tutti, ed anche lì vince chi sopravvive. Un esito incerto fino alla fine.

Lo stile è scorrevole e lineare. Il mondo creato dalla scrittrice è semplice, senza troppe innovazioni, giusto quelle tecnologiche che non hanno praticamente limiti, niente strane parole o nuovi slang da sapere. Un mondo distopico “pulito”, ma che, proprio per questo ho adorato.
In fondo bastano anche pochi elementi ma buoni per creare un ottimo libro!

Un romanzo adrenalinico, pieno di suspense con un esito incerto e un seguito che di certo non mi perderò!

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Opinione inserita da denise    27 Dicembre, 2014

"Here' s some advice. Stay alive"

Il testo contiene alcune piccole anticipazioni.
Premetto che la mia vuole essere una recensione complessiva dei tre libri della Collins.
Devo dire che la storia è molto bella e appassionante, lo stile è leggero e la lettura è fluida e tutto ciò rende i libri molto piacevoli.Ho visto sempre prima il film e poi il libro correlato a parte ovviamente la seconda parte del terzo che non è ancora uscito al cinema. questo ha comportato un ovvio confronto tra films e libri. nel caso del primo libro devo dire che l'ho trovato molto carino ma ho preferito di più come gli sceneggiatori si sono focalizzati su alcuni elementi piuttosto che su altri, eliminando alcune scene su cui non ho trovato necessario soffermarsi così tanto. l'esempio che mi viene in mente è quello della caverna che sicuramente è un elemento importante ma su cui la nostra scrittrice si focalizza per diversi capitoli. il secondo libro invece ha superato di gran lunga le mie aspettative ed è stato molto, molto meglio del film il quale comunque è stato bello quanto il primo. Il secondo libro,ricco di particolari secondo me importanti trascurati dal film, incrementa il legame che si crea verso i vari personaggi e in alcuni casi ironizza e diverte. Il tema fondamentale dunque (gli hunger games e la lotta per la sopravvivenza) viene accompagnato anche da momenti di allegria e fa emergere anche i legami di amicizia che si formano tra i vari personaggi. fantastiche in particolare le battute che si scambia Katniss con Finnick e Haymich. Altro momento molto bello, non citato nemmeno nel film, è la visione, da parte dei due protagonisti, degli hunger games del loro mentore e delle caratteristiche delle varie edizioni della memoria. Meno apprezzato invece è stato il terzo libro e, per ovvi motivi, di conseguenza, anche il film. L'idea della rivolta, punto focale di tutti e tre i libri era necessaria e apprezzata...ma non mi è piaciuto il cambiamento radicale che è avvenuto nei personaggi e le stesse vicende non mi hanno entusiasmato. Se la ragazza forte e combattiva ma allo stesso tempo fragile ed emotiva qual'è Katniss , la ragazza che è stata vicina alla povera Rue fino alla fine e che continua a combattere con il dolore della sua morte nonostante sia stata una amica e alleata per così poco tempo, si ritrova a lasciar morire in quel modo Finnick senza troppo peso sulla coscienza o ad ignorare Peeta e tutto ciò che ha dovuto sopportare, vuol dire che la vecchia ragazza che ci ha conquistati con la sua spontaneità ed impulsività è andata perduta. è questo che mi ha lasciata molto...turbata: l'improvvisa insensibilità e mancanza di sentimenti veri che è presente nel terzo libro. è come se si fosse creata una barriera tra me lettrice e katniss protagonista, barriera che non mi permette di vivere le sensazioni ed emozioni della ragazza, cosa che invece riuscivo a fare nei primi due libri.
Altro aspetto su cui discuterei è quello della mancanza totale degli hunger games o di qualunque cosa possa somigliargli. In effetti la partecipazione di katniss all'attacco a Capitol City, nonostante possa somigliare per alcune lievi caratteristiche ai Giochi, non rispecchia la loro atmosfera
In sostanza la storia è molto bella...mi dispiace parecchio però per l'ultimo libro e dunque per il finale.

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Vivix Opinione inserita da Vivix    03 Ottobre, 2014
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Fame e povertà all'ordine del giorno

Prima di leggere questo libro avevo già visto i primi due film, perciò praticamente sapevo già tutto quel che succedeva per cui non c’è potuto essere alcun colpo di scena. Nonostante questo, il libro mi è piaciuto molto: non riuscivo a staccarmi dalle pagine!
Guardare i lungometraggi è bello ma leggere i libri è tutta un’altra cosa. Il volume mi ha fatto capire temi e sottintesi che il film lasciava solo intuire; per di più il fatto che sia narrato in prima persona da Katniss mi ha permesso di entrare nella sua mente, comprendere il modo in cui pensa, il perché dietro ogni azione. Credo che la Collins sia stata molto coraggiosa: ha tentato la sorte con una protagonista dal carattere forte e deciso, profondamente materialista a causa di una disagiata condizione di vita, quasi cinica. C’era la possibilità concreta che a molti lettori risultasse antipatica, ma ciò non è accaduto e alla fine è stata premiata. Tra i numerosi temi presentati dalla scrittrice uno di quelli che mi ha più colpito è stato quello del reality: come il pubblico impazzisse, come ogni tributo creasse una “persona” da presentare, come si comporta la stessa protagonista che cerca di non lasciar trapelare MAI le proprie emozioni.
Questo non significa che il libro sia privo di difetti: a volte sorvola su aspetti che invece ritengo importanti e le descrizioni di ambienti e paesaggi sono ridotte quasi a zero.

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DieLuft Opinione inserita da DieLuft    22 Settembre, 2014
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Un monocromatico caos

Una piatta confusione. Questa è la prima impressione che ho provato nei confronti di questo libro, e la stessa perturbante sensazione mi ha accompagnato fino all'ultima pagina.
Sono innamorata del genere distopico fin da quando il professore d'inglese al liceo mi mise in mano "1984". Ho deciso di acquistare questo testo sulla vaga scia di quella passione e sono rimasta molto delusa da come si è andato sciupando il genere stesso. Diciamolo chiaro e tondo: questo non è un "romanzo" distopico, non è un fantasy e non è nemmeno un rosa... È un pastiche di non so cosa a forma di libro: prima si inizia con la distopia nel Giacimento, poi si inserisce la fantascienza con Capitol City e infine si terminano gli Hunger Games con la ragazzina confusa dalle proprie emozioni…

Pur non avendola compresa fino in fondo, non nego che l'idea di base del libro non sia interessante (anche se copiata da "Battle Royale" a quanto gira sul social reading), ma l'impressione che ho avuto alla fine è stata quella di una gran confusione di elementi che non ha portato a nulla di concreto.
Stilisticamente è scritto male. Certamente è scorrevole, si legge tranquillamente in mezza giornata o giù di lì, ma il vocabolario usato è minimo e i dialoghi sono molto brevi, essenziali e privi di qualsivoglia spessore. Pur non amando il narratore di prima persona, in questo libro è decisamente essenziale questo punto di vista, specialmente quando ci si trova all'interno dell'arena.
I personaggi hanno un retrogusto acerbo, sono un po' scontati, stereotipati anche se in penombra si scorge del potenziale per evolvere e formulare una personalità propria. In particolare mi riferisco alla protagonista: questa Katniss ha decisamente bisogno di sviluppare uno stato di coscienza maggiore perché da lei dipende quasi totalmente l'intero romanzo. Eccelle nel suo compito di regista nel riportare gli eventi ma decade totalmente come “persona pensante” quando nella vicenda, questi eventi dovrebbero essere sottolineati da un commento deciso o da affiancati da un pensiero. Voglio dire... Diamine ragazza! Vivi in una società di persone che trovano ludico il sacrificio umano! Fammi un commento di più di una riga contro questo sistema! Formula un pensiero con uno spessore maggiore di quello di un foglio di carta!
Poi per quanto riguarda la lettura dei temi posso ben affermare che sono esattamente allo stesso livello dei personaggi: ci sono ma sono ancora ad un livello embrionale, stanno aspettando di vedere pienamente la luce. Se dovete leggervi un libro sul senso di colpa e sulla flebile linea di confine tra carnefice e vittima, leggete la "La lettera scarlatta; se volete un libro che vi parli di come funziona una società totalitaria che ti fa credere che un'oltraggio sia la regola, sia del tutto accettabile, prendete in mano il vecchio caro "1984"... Perché cara Suzanne Collins, questo è in fondo un libro per ragazzi, non tutti hanno la maturità giusta per leggere oltre la storia che hai costruito. È quasi inutile tentare di mettere in sordina determinate tematiche: o le si affrontano in pieno o si scrive una bella sceneggiatura per la gioia del botteghino... Cosa che del resto questo libro ha suscitato. Quindi in definitiva, personalmente parlando, questo non è nemmeno un romanzo, è un testo che va ad aumentare l’odierno e crescente numero di sceneggiature per film tipicamente americani.

Ora grazie a tutto il mercato che si è creato dietro e a questi temi che ci sono anche nella loro assenza, non so se valga la pena dare una seconda chance e comprare il secondo libro, nella vaga e vana speranza che acquisti quel qualcosina che manca, oppure mandare tutto in malora e dedicarsi a qualcosa di maggior valore.

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Prima di leggere questo libro, è obbligatorio maneggiare prima romanzi del calibro di:

- 1984, G. Orwell
- La Fattoria degli Animali, G. Orwell
- Il Signore delle Mosche, W. Golding
- Il Mondo Nuovo, A. Huxley
- We, Y. Zamyatin
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Niamh76 Opinione inserita da Niamh76    13 Agosto, 2014
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Fame di Hunger Games

Attenzione questo libro da dipendenza.
Dovevano scrivere questa nota da qualche parte, perché se una ignara e scettica come me poi ci si imbatte e ne resta invischiata, beh...ha diritto di sapere cosa rischia!

Penso che Suzanne Collins sia partita da un'idea atroce (nel senso di crudele) suggeritale da Battle Royale (romanzo giapponese in cui degli studenti vengono portati su un'isola e costretti ad uccidersi finché non ne sopravviverà solo uno), ma ha saputo svolgerla ed evolverla in maniera più completa e avvincente (tralasciando lo splatter asiatico gratuito ). L'ha fatto aggiungendo un ingrediente dei giorni nostri: l'insano voyeurismo dei reality show portato all'eccesso fino ad assumere il ruolo di strumento di democrazia.

Se vuoi salvaguardare la pace di Panem, devi accettare che ogni anno 23 ragazzini si massacrino in un'arena.
Se vuoi che far accettare che ogni anno 23 ragazzini si massacrino in un'arena, fallo sembrare necessario ma soprattutto rendilo così sfavillante e attraente che la gente non solo lo accetterà ma lo adorerà.

E se finisci nell'arena chiediti qual'è il tuo obiettivo e cosa sei disposto a fare. Vuoi vincere e restare vivo a qualsiasi costo come i tributi dei distretti 1 e 2? O vuoi vincere, restare vivo e non rinunciare ad un briciolo di umanità come Katniss Everdeen? O vuoi rimanere te stesso senza diventare strumento di nessuno come Petah?

Il libro di Suzanne Collins lo trovo al di sopra del film, perché è narrato dalla stessa protagonista. Una Katniss Everdeen a 360° che deve scendere a compromessi e cercare di ricordare il suo obiettivo. Si entra nella sua testa e si scopre un'eroina dai lati bui e molto umani.

Ho anche apprezzato il fatto che la Collins non ci abbia buttato dentro una storia d'amore trita e ritrita, ma abbia anzi creato un filo di disperazione che lega Katniss a Peeta e che oscilla fino alla fine della trilogia.

Lo stile è davvero piacevole: frasi ben costruite, dialoghi mai deboli, voce narrante ben definita, descrizioni funzionali alla trama senza lungaggini.

L'hanno definito uno Young Adult Novel, ma pur essendo molto più "adult" che "young" me lo sono divorato in tre giorni. Gli Hunger Games (letteralmente "giochi della fame") creano davvero un appetito straziante e non riuscivo a distogliere gli occhi dalle vicende del libro.

Ovviamente finito questo, non ho potuto fare a meno di leggere anche il secondo e il terzo tutto d'un fiato!

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a chi è affascinato dalle distopie
a chi ha letto Battle Royale ma cerca qualcosa con più spessore e meno splatter
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LolloP Opinione inserita da LolloP    13 Agosto, 2014
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Avvincente.

Avvincente.
C'è poco altro da aggiungere.
"Hunger Games" brilla quanto a capacità di intrattenimento, instillando un vero e proprio desiderio di proseguire nella storia, di leggere e sfogliare le pagine, fino alla fine.
Sul dorso della mia edizione viene riportato un commento del maestro Stephen King, il quale avrebbe detto che "Hunger Games" dà assuefazione.
Di norma do poca fiducia e credito agli entusiastici elogi di quotidiani e scrittoti celebri che le case editrici sono solite inserire ovunque, per accrescere l'appeal dell'opera.
Questa volta non c'è verso di dargli torto.
Ho divorato il romanzo in meno di due giorni, non potendo fare a meno di avventurarmi in Panem, il futuristico Stato che ha preso il posto degli Stati Uniti, e in cui la disparità sociale fa da padrone.
Non ho potuto trattenermi dal volere conoscere tutto degli Hunger Games, un aberrante reality show dove la violenza e la morte sono di casa e dove Katniss Everdeen, l'apparentemente ingenua protagonista del romanzo, darà filo da torcere ai suoi avversari.
La Collins ha dimostrato una notevole abilità nel creare un mondo distopico che , per quanto distante dai nostri canoni etici possa apparire, appare comunque credibile, godibile ed in grado di stuzzicare la curiosità del lettore.
I colpi di scena sono poi all'ordine di ciascun capitolo e diviene così impossibile non lasciarsi coinvolgere dalla spirale di avvenimenti che travolgono Katniss e i suoi avversari.
Qualche piccolissima critica la si può anche muovere, ma di fatto la lettura non ne risente.
Lo stile di scrittura è un poco affrettato e dà poco spazio ai dettagli, alle descrizioni e ad aspetti che , seppur marginali, avrebbero contribuito ad arricchire l'insieme. Non c'è quella potenza evocativa che è il tratto stilistico della Rowling ( citazione d'obbligo, l'assuefazione che HG produce è paragonabile a quella che molti hanno con Harry Potter) ma nel complesso la fluidità del racconto non viene meno.
Avrei gradito anche una descrizione psicologica più dettagliata e curata della protagonista, una qualche riflessione in più sulla brutalità del gioco cui è chiamata a partecipare e sulla difficoltà di uccidere, pur se si è costretti a farlo, per sopravvivere. Non credo siano aspetti marginali e sono riflessioni che leggendo mi sono iniziato a porre, ma non ho trovato riscontro nel testo.
Non che ci abbia fatto più di tanto caso però. Ero troppo impegnato a viverli gli Hunger Games.
Ora via con il secondo volume!

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C.U.B. Opinione inserita da C.U.B.    10 Agosto, 2014
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Nell'arena

Avete forse dimenticato com 'era in principio?
Ricordate, ricordate Roma e i suoi giochi, il piu' grande intrattenimento dell'Impero.
Succedeva piu' di duemila anni fa nella nostra penisola, dove il gladiatori venivano condotti nel Colosseo verso  sanguinose lotte all'ultimo sopravvissuto .
E il popolo sulle gradinate osservava, inorridiva, tifava, applaudiva, si divertiva...

Anno Domini non specificato in un' America post apocalittica, Panem e' guidata dall'opulenta Capitol City attorno cui gravitano dodici distretti di sudditi, costretti alla fame e al lavoro contro ogni possibilita' di sovversione. Ogni anno per soffocare l'idea di rivolta Panem e' costretta a offrire il suo tributo per i giochi piu' sanguinosi mai organizzati : gli Hunger Games. Ventiquattro giovani estratti a sorte nei dodici distretti si sfideranno a morte nell'arena .
E' tempo di mietitura, consapevoli agnelli sacrificabili si radunano a migliaia con gli occhi puntati sull'urna, il destino a due passi dall'essere rivelato : i piu' furbi, i piu' forti, i piu' fortunati, i piu' spietati . Strappati dalle loro vite per diventare assassini, per sopravvivere, per proteggere le loro famiglie, o semplicemente per arricchirsi incoronati unico  vincitore dei Giochi della Fame.
Sale la febbre, i ricchi frivoli viziati non stanno piu' nella pelle, Capitol City si prepara ad assaporare un nuovo, incredibile, stupefacente spettacolo...

Scritto in maniera estremamente scorrevole, l'appiglio al fenomeno dei reality show e' ormai frequente in letteratura. Eppure il libro della Collins sorpassa l'inghippo del fenomeno ricorrente e si avvale di un ritmo serrato, di scenografie futuristiche artificiose e maliarde, di colpi di scena improvvisi per regalarci una fiction incredibile, a perdifiato fino all'ultimo colpo.

Il lettore che assiste agli Hunger Games e' forse riconducibile al popolo del Colosseo ?
Perche' io mi sono divertita un mondo davanti a quello schermo maledetto che intrappolava i concorrenti. No, no, questa e' solo finzione. 
Con la coscienza pulita, sono libera di correre verso il secondo volume. Oh yes.
Buona lettura.

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Yoshi Opinione inserita da Yoshi    19 Luglio, 2014
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Coinvolgente

Cat deve cacciare per sopravvivere. Deve mantenere la sua famiglia perché il padre è morto.
E come se non bastasse la caccia a minacciare la sua vita ogni giorno, arriveranno gli Hunger Games.
Ogni anno due ragazzi di ogni distretto vengono selezionati e successivamente portati a Capitol City dove dovranno lottare per la sopravvivenza.
Prim è la sorella minore di Cat e viene casualmente estratta.
Ovviamente non può sopportare di vedere sua sorella uccisa in che modo barbaro, così Cat si offrirà volontaria per partecipare al suo posto e dovrà uccidere per tornare a casa e dare una vita decente a sua madre e alla sorella.

Letto in due giorni. Anzi, bevuto. Sono stata sveglia per sapere come finiva il primo libro e non essendoci riuscita l'ho finito questa mattina cominciando subito il secondo.
Assurdo.
Questo è quello che chiamo un libro che ti prende e ti trasporta altrove. QUESTO!
Altro che Half Bad o altre cavolate simili.
Non avevo aspettative... Sarà forse per questo?
Avevo un vago ricordo che coloro intorno a me che lo avevano letto, avessero detto che faceva letteralmente schifo. Sarà stato forse questo?
Non ne ho la più pallida idea.
Mi ha ricordato 1984 di Orwell e anche Il signore delle mosche.
Ovviamente non è stato scritto con la stessa maestria perché oltre ad avere uno stile semplice e scorrevole non è auto conclusivo come gli altri.
Al giorno d'oggi nessuno è in grado di dire ciò che deve dire con un solo libro.
Comunque i temi trattati danno fastidio ed è un libro distopico a tutti gli effetti.
Sta notte l'ho sognato e mi sono svegliata con il male alle cervicali ad indicare che una reazione nell'inconscio me l'ha creata.
Possibile che va sempre a finire che siamo noi i cretini? Mai una volta che ne usciamo vincitori.
Ma vincitori sul serio.
Che inquietante.
In effetti mi ricorda molto i telegiornali. Fanno notizia solo quelle cose in cui scappa il morto, lo stupro o il suicidio.
Guardiamo queste cose dalla nostra cucina mentre mangiamo un pasto caldo, convinti che anche per quel giorno abbiamo avuto salva la vita. Che è successo ad altri e noi possiamo dormire notti tranquille. O quasi.
Non vedo l'ora di vedere come finirà. sperando vivamente che il secondo libro non sia annacquato.

Rebecca

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Mr. A Opinione inserita da Mr. A    03 Giugno, 2014
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Un libro che dà assuefazione

Con occhio critico e forse un po scettico mi cimento nel primo libro della saga di Hunger games, Premetto che non ho visto nessuno dei due film, proprio perché volevo prima leggere i libri.

Il libro ci catapulta in un paesaggio che sembra essere uscito da 1984 di George Orwell, in un nord america post-apocalittico, tra misera e povertà, gli abitanti dei 12 distretti sono costretti a subire giorno dopo giorno i morsi della fame. Katniss Everdeen, l'eroina ce fa da protagonista al romanzo si ritrova a vivere da sola con la madre e la sorella minore, Prim, in seguito alla scomparsa del padre morto in miniera. E' lei che deve provvedere al sostentamento della famiglia, è lei che deve guadagnarsi il pane e portarlo a casa. Lo fa andando a caccia nei boschi (anche se vietato) e barattando le prede con altri cibi. Così la famiglia Everdeen tira avanti, finché arriva il cosiddetto"giorno della mietitura" dove vengono pescati a sorte un ragazzo e una ragazza per ciascun distretto per partecipare agi Hunger games. Gioco alquanto macabro, che consiste nel chiudere i 24 ragazzi in un arena, con l'unico scopo di uccidersi a vicenda. soltanto uno, secondo le regole, riuscirà a vincere e tornare a casa...

Questo libro ha avuto su di me, lo stesso effetto che altri provano con alcol e tabacco, si ne sono uscito completamente dipendente. Ho finito il libro in 2 giorni, non riuscivo a staccarmi dalle sue pagine ed ogni momento era buono per sapere come andava a finire, merito dell'autrice, che utilizzando uno stile adatto soprattutto ai ragazzi, tiene alta la suspense e alla fine di ogni capitolo c'è un colpo di scena o un evento che ti costringe (letteralmente) a continuare la lettura (per certi versi mi ricorda i libri di "piccoli brividi" che leggevo da bambino).

I contenuti del libro sono piacevoli ma non eccelsi, scene di lotta e di azione, intervallati da una storia d'amore sullo sfondo, dettagli abbastanza cruenti che fanno continuamente crescere la suspense della narrazione. Discutibile sono alcune scelte stilistiche per quanto riguarda la trama, a volte banale ,scontata, prevedibile, ma mai noiosa.
Il libro ricorda, per quanto riguarda l'ambientazione e il genere (direi distopico), 1984 di Orwell, ma anche Fahrenheit 451 di Bradbury, il signore delle mosche di Golding... libri su cui la Collins si sarà sicuramente ispirata.

Finale, a mio parere poco chiaro, lascia un po quel senso " e adesso ???" o "ma che finisce così" ? probabilmente uno stimolo proseguire la lettura con il secondo libro.

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1984, Fahrenheit 451, il signore delle mosche, io sono leggenda...
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Monika Opinione inserita da Monika    16 Mag, 2014
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'Eclissato' da Battle Royale

Se non avessi letto prima Battle Royale, il libro da cui si ipotizza Suzanne Collins abbia 'preso spunto', o quantomeno è il libro a cui si paragona, forse ad Hunger Games avrei dato una stellina in più. Lettura piacevole, forse più adatta ad adolescenti. Avrei preferito che i partecipanti fossero approfonditi di più rendendo meno scontata la fine. Un po' di suspense non avrebbe guastato, invece si sta leggendo un libro in cui si conosce già la fine prima di iniziarlo. Non lo so, ma leggere che su 24 partecipanti Lei è quella che scappa meglio, Lei è quella che si nasconde meglio, Lei è quella che caccia meglio, Lei è l'unica che si arrampica bene sugli alberi, Lei è la meglio in tutto, mi è sembrato così banale... competizione zero: Lei ha vinto in partenza. Al contrario ,in Battle Royale, fino alla fine non si sa per certo chi sia il vincitore, e tutti i personaggi sono protagonisti, vengono approfonditi psicologicamente uno ad uno. In Hunger Games gli altri partecipanti ' non esistono'. Leggerò comunque gli altri due capitoli.

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aeglos Opinione inserita da aeglos    22 Aprile, 2014
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Un'emozione dopo l'altra

Hunger Games......questo titolo, devo essere sincera, non mi ha mai ispirato, né tanto meno avrei pensato mai di leggerlo. Invece mi è stata regalata tutta la trilogia e, appena mi sono messa a leggere il primo capitolo, per curiosità visto che tutti ne parlavano bene,
sono stata rapita sia dalla storia, sia dalla scrittura scorrevole e intrigante.
I personaggi non sono molti quindi è anche facile ricordarsi di ognuno di loro e comunque ci si concentra su due in particolare, appunto i due protagonisti.
Katniss ,una ragazza di 16 anni, coraggiosa e decisa, oltre che sveglia. Vive nel Distretto 12
insieme a sua madre e la sorella minore Prim, a cui vuole molto bene. È molto brava nell'uso dell'arco e caccia nel bosco insieme al suo migliore amico Gale. Quando sua sorella verrà scelta per partecipare agli Hunger Games, i terribili giochi organizzati ogni anno da Capitol City, decide di offrirsi al posto suo e di diventare lei stessa uno dei tributi.
E poi c’è Peeta, anche lui sedicenne ,secondo personaggio principale del libro. È un ragazzo coraggioso, gentile e sincero. Vive nel Distretto 12 con Katniss e lavora al forno.
E’ vero quando scrivono che non ci si riesce a staccare dal libro, quando dicono che vieni inchiodata alle pagine, che continui a ripeterti «e dopo cosa succede? e poi?» e continui imperterrita a leggere, e a leggere, e a leggere.... Non è uno dei soliti libri, in cui ogni cosa viene descritta minuziosamente. I dialoghi e le descrizioni sia dei personaggi, sia dei luoghi, sono scritti in maniera equa, ma ciò che tiene viva la storia (tra l’altro originale dal mio punto di vista) è che in ogni capitolo c’è comunque azione o colpi di scena, ogni pagina segue l’altra, mai un attimo di pausa.
In questo libro troviamo praticamente tutto: guerra (la lotta di sopravvivenza tra bambini che
si trovano a crescere prima del tempo), odio (simpatie e antipatie tra i vari personaggi la fanno
da padrone), amore (l’amore trionfa sempre?), amicizia (un favore o un aiuto comunque non lo
si dimentica mai e anche in un posto così infernale come gli Hunger Games si cerca di aiutarsi a vicenda); tutto questo mescolato in una miscela di emozioni
che si sovrappongono l’una con l’altra.

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Opinione inserita da Samanta    19 Aprile, 2014

STUPENDO

Questo libro è davvero stupendo, ti fa proprio appassionare (o almeno a me si) a tal punto che non riesci a scollarti dal libro fino a quando non lo hai finito, vuoi finirlo assolutamente anche a costo di farti venire un mal di schiena assurdo, da farti restare sveglio fino alle 24:30 anche se il giorno dopo ti devi alzare presto, anche quando a casa tua ci sono degli amici ed in TV fanno un programma che vuoi assolutamente vedere. Sarà che la cosa che preferisco al mondo è leggere, sarà che il libro è bellissimo ma io davvero non resistevo dal stargli lontano neanche 2 secondi. E mi immedesimavo talmente tanto nel libro tanto che a un certo punto mentre Katniss era nel bosco cercando di stare in vita, mio padre è entrato dalla porta ed io ho afferrato la matita che era davanti a me e mi sono girata di scatto con uno sguardo del tipo "se ti avvicini a me sei morto" e mio padre "mi fa che hai?" allora mi sono accorta che io non ero in parte a Katniss negli Hunger Games! :D
Davvero è un libro stupendo, ed io sono una mangiatrice di libri di prima qualità ed è difficile sentirmi dire che è un libro stupendo e che lo consiglierei vivamente! :D Ma questo sul serio merita! :D Non vedo l'ora di leggere il 2° presto andrò in biblioteca a prenderlo, e "presto" guarderò anche il film sperando che non mi rovini il libro tagliando scene e parti importanti o per me belle! :D

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fede.book21 Opinione inserita da fede.book21    01 Aprile, 2014
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Hunger Book

Hunger games molto spesso è tradotto "I giochi della fame" io lo definirei più "I giochi della sopravvivenza".
Ma comunque lo vogliate chiamare è sicuramente un libro che la fame te la toglie, saziandoti di tante bellissime nuove esperienze.
Non solo scorre bene ma è talmente ricco di argomenti nuovi che incuriosisce e arricchisce chi lo legge.
E' una visione molto particolare del futuro e come tale si può concedere di essere così folle e lontano dalla realtà.
Dopo l'uscita del primo film penso siano in pochi a non averne sentito parlare o a non averlo letto.
Per chi non lo avesse fatto, lo consiglio per la sua storia, che è un incrocio tra reality e guerre, che sono argomenti che sentiamo di frequente di questi tempi ma mai nei termini disastrosi come nel libro. L'aggiunta dell'amore così dolce e contrastante tra i protagonisti in un contesto assurdo e guerrafondaio è solo la ciliegina sulla torta, che non può mancare.

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Queen D Opinione inserita da Queen D    31 Marzo, 2014
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Fame di passione

"Hunger games": la traduzione italiana più semplice per queste due parole potrebbe essere "i giochi della fame", considerato che il termine "hunger" vuol dire appunto fame, appetito, ingordigia. Ma questa semplice parola può avere anche un'altra sfumatura di significato, molto più interessante: "hunger" vuol dire anche bramare o desiderare ardentemente. Trovo che entrambe le facce dei possibili significati della parola abbiano un loro perché all'interno della storia, ma soprattutto hanno avuto una ripercussione significativa nel mio modo di giudicare la trama e l’intero libro.
Non mi dilungherò sulla trama perché credo sia davvero una delle storie di genere distopico più conosciute di questi ultimi anni (merito anche del film tratto da questo libro), quindi mi concentrerò su quello che ho provato leggendolo.
La trama presenta tutte le carte in regola per entrare di diritto, come ho anticipato, nel filone della letteratura che abbraccia in concetto di distopìa, ovvero l’evoluzione di una società, in seguito ad una certa catastrofe o una situazione apocalittica, in una sorta di regime ingiusto e dittatoriale, in cui la libertà è un vecchio sogno e la bellezza della diversità è un reato.
Katniss e Peeta si ritrovano schiavi di questo sistema, che costringe due prescelti, i cosiddetti tributi, di tutti i dodici distretti di Panem ad ammazzarsi tra loro in uno pseudo- reality show, nella sciocca convinzione che ciò annulli il loro potere di ribellione e di dissenso. Sciocca fino ad un certo punto, perché finora il regime di Capitol City pare sia riuscito nell’intento.
Ma forse che Katniss sia il primo barlume di speranza, dopo tanti anni, di una rinascita? Potrebbe essere lei la scintilla che farà scoppiare una piccola rivoluzione contro l’oppressione?
Questo primo volume non risponde a questa domanda, ma le premesse, costruite sul carattere forte e determinato della nostra protagonista, fanno ben sperare.
L’impostazione della storia sull’idea dello show televisivo e della gara a chi-morirà-per-primo sarebbe veramente originale..se non si conoscesse un certo libro di Koushun Takami che si chiama Battle Royale. Per chi non sapesse di che parlo, questo libro giapponese del 1999 parla di come il governo, per punire i giovani e le loro sbandate, rapisca ogni anno, dai licei di tutto il paese, quarantadue ragazzi e ragazze e li costringa su un’isola con il compito di uccidersi a vicenda..suona famigliare no? La trama di Battle Royale, come pure il film, è molto più violenta e crudele, ma non potete non notare come le due storie si assomiglino troppo..ma d’altronde Suzanne Collins ha ammesso di aver preso ispirazione dal libro di Takami. Un’ispirazione un po’ troppo marcata per i miei gusti, il che, a mio avviso, rappresenta un punto a sfavore.
Vi parlavo inoltre di fame: è una sensazione spiacevole che ho avvertito anche io durante tutta la durata della lettura. Fame di passione, di movimento, di fuoco: possibile che si parli di omicidi, assassinii, morti cruente, tragedie e ingiustizie e il tono dell’autrice sia così freddo, così distaccato?
L’intero modo di narrare una storia così particolare e forte mi è sembrato troppo sterile, come se si stesse parlando di come condire un piatto di pasta, invece che di giovani adolescenti che si trucidano a vicenda senza pietà. Mi aspettavo più polso, più drammaticità, più splatter, più brividi insomma..sarà che sono stata influenzata da Battle Royale, ma sono rimasta un po’ delusa.
Questo non vuol dire che quest’ultimo sia migliore di “Hunger Games”, ma la storia richiedeva meno freddezza narrativa.
Non posso sconsigliarlo in ogni caso, perché è una storia originale (per chi non conosce il precedente giapponese) e soprattutto racconta una visione diversa del modo di affrontare le ingiustizie che credo avrà un bel seguito nei prossimi due romanzi.

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"Battle Royale" di Koushun Takami
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F.Angeli Opinione inserita da F.Angeli    17 Marzo, 2014
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Suspense ed emozione

"Mi offro volontaria" è una delle frasi più celebri di Hunger Games.
Da tale frase scaturisce una storia avvincente raccontata in prima persona da Katniss Everdeen, le cui descrizioni in tempo reale di ciò che le accade fanno provare un forte senso di empatia ciò che viene narrato nel libro, il quale ti tiene incollato alle pagine sin dal primo capitolo, a seguire il quale la storia si delinea in un modo parecchio coinvolgente: non esistono punti morti, in ogni capitolo accade qualcosa di importante che non ci si sarebbe aspettato. Questo è probabilmente uno dei fattori di maggiore successo del libro, ma forse anche uno dei suoi punti deboli: qualcuno potrebbe avere voluto qualche pagina in più che spinge alla riflessione, non che non ci siano elementi per riflettere, è proprio la protagonista che ci dà insegnamenti morali in base a ciò che accade nel libro, ma subito dopo è seguito da un colpo di scena, quindi può capitare che ci si focalizzi troppo sulla trama e non abbastanza sugli elementi di riflessione. Inoltre il racconto in prima persona presenta delle pecche, in quanto alcuni punti di vista sarebbero dovuti essere approfonditi, ad esempio i commenti e i pensieri degli strateghi, di Prim, e di Gale sarebbero potuti essere interessanti e avrebbero potuto accrescere la qualità del libro, anche se risulta comunque un buon romanzo.
Dovrebbe andare bene per tutti i lettori, purché non siano troppo pignoli ed esigenti.

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noemi.musica Opinione inserita da noemi.musica    02 Gennaio, 2014
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Fantasy con un senso... E decisamente reale

Mi sono ripromessa di leggere questo libro dopo che ho visto con piacere il film del secondo libro. Il libro è scritto in prima persona ed è davvero molto molto bello. Intanto non si tratta di un libro leggero. E' un libro impegnativo in quanto tratta di un argomento molto attuale. Un reality che sembra un privilegio e viene "montato" come una cosa di cui bisognerebbe andarne fieri e vincere così da diventare degli eroi. In realtà, nasconde un governo ed una monarchia pazzesca, più che realistica. Tutti i personaggi sono davvero reali, da Peeta alla protagonista, a Gale, a Cinna ed Effi. La storia ti prende fino all'ultimo. Le ambientazioni sono reali. Non perdetevelo, ne vale la pena.

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Altre trilogie fantasy impegnative
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Ettore Opinione inserita da Ettore    16 Dicembre, 2013
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Ancora una volta, per il pubblico

Visto lo strepitoso successo riscosso dopo l'adattamento cinematografico, mi sono deciso a leggere questo Hunger Games, partendo dal sadico e gustoso proposito di stroncarlo... ma mi sono dovuto ricredere, almeno in parte.
Sono troppe ormai le saghe pseudo-fantasy adolescenziali da cui poi vengono tratti dei film. Amori impossibili, sdolcinati e mal realizzati. Racconti che non fanno altro che entusiasmare una mandria di ragazzine (e mi dispiace, ma purtroppo è il sesso femminile a risentirne di più) e che caratterizzano gli adolescenti come bamboccioni dal cuore palpitante.
Hunger Games è tutto questo ma fatto in maniera decorosa. Gli elementi per il successo ci sono tutti; non possiamo parlare di "alta letteratura" ma la morale finale è importante: un prodotto commerciale non deve per forza essere brutto.
Inoltre va sottolineato che questo è un libro per ragazzi, e che finalmente vengono poste delle tematiche e delle morali che possono soltanto fare bene ai lettori: il capitalismo cannibale, la povertà, il mondo materialista in genere.
Sono rimasto colpito dalla storia d'amore, indispensabile solo per portare questa tipologia di romanzi nelle librerie. Non è per nulla banale, e se lo sembra il tutto viene giustificato dall'obbligo impellente di dare al pubblico di Capitol City quello che vuole vedere... un po' come gli scrittori di questi generi fanno per i lettori.
I sentimenti di Katniss si fanno sempre più confusi; innamorata in realtà dell'amico d'infanzia, si trova a dover fingere una relazione con il compagno di gioco, ma quanto potrà durare questa finzione? Cosa succederà una volta che i giochi saranno finiti e lei si troverà immischiata in un ménage à trois? E' una love story per nulla banale, soprattutto se proposta a un pubblico di ragazzi.
Per il resto, il libro è fluido, si legge velocemente, il gioco mortale è edulcorato apposta per il target mirato ma le riflessioni sulla sopravvivenza e le sue difficoltà non mancano.
Non possiamo parlare di un prodotto originale; al di là del più-che-citato Battle Royale, L'Uomo in Fuga di Stephen King analizzava praticamente le stesse cose di Hunger Games.
Il risultato finale è un buon libro che invoglia a proseguire la storia.
E soprattutto, se un'opera nata per fare soldi riesce nel suo intento mettendo in piedi qualcosa di godibile, con dei valori che possono insegnare qualcosa ai giovani, ben venga.

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Fantasy adolescenziali, Harry Potter per qualità
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franceschita Opinione inserita da franceschita    18 Novembre, 2013
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Buono

Partiamo dal presupposto che ho iniziato questo libro solo perché una mia carissima amica non faceva che 'invitarmi' insistentemente a leggerne la saga per intero quindi potete immaginatevi la voglia che ci ho messo nell'aprire la prima pagina.
Invece sorpresa: l'ho finito in neanche una giornata e mezza.
Lo stile è così scorrevole e fluido che neanche ti accorgi di mangiare le pagine ed è questo che ci si aspetta da un libro per ragazzi.
L'idea di fondo non è male o per meglio dire NON DEL TUTTO banale, anche se fin dall'inizio mi è parso un misto tra le storie dei gladiatori dell'antica Roma e 1984 di Orwell, soprattutto di quest'ultimo ho trovato molti tratti in comune (sono l'unica?).
Il libro prende, c'è poco da fare e come già detto, lo stile estremamente lineare aiuta molto nella riuscita di questo romanzo.
I personaggi son ben descritti, la storia ha un senso logico anche se sinceramente questi tanto citati "colpi di scena" li ho trovati un po'... ridicoli. Fin dall'inizio si intuiva come andava a finire, per me era così ovvio da far sorridere.
Non un capolavoro della letteratura ma è stato comunque piacevole leggerlo.
Ho trovato un po' irritante la storiella del triangolo in stile Edward/Peeta (il carino/coccoloso) -Bella/Katniss -Jacob/Gale (il bruto forzuto), beh, devo capire però l'autrice: se non l'avesse inserita nessuna ragazzina dai 12 anni in su se lo sarebbe minimamente filato, manco di striscio.
Il finale mi lasciato decisamente indifferente e non mi ha dato d'acchito l'impulso d'iniziare il secondo libro. Se inizierò "La Ragazza di Fuoco" sarà solo perché odio lasciare le cose a metà.

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Paletta90 Opinione inserita da Paletta90    16 Novembre, 2013
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Vino o Coca-Cola

Per una volta mi sono voluto fidare delle montagne di recensioni entusiastiche di questo libro, e al solito ho ricevuto un montante in pieno viso.

Mi rifaccio ad una citazione di Peter Handke “Una narrazione che non passa attraverso l’io dell’autore non è letteratura ma semplice prodotto”, questo è quello che penso di Hunger Games, e il mio sconforto viene dal fatto che il 90% dei lettori di quest’ultimo probabilmente non la pensano come Handke; ma non è un problema, non siamo tutti Dostoevskij e non tutti sono in cerca di qualche verità in un romanzo.

Come tutti i libri commerciali abbiamo una trama fluida, colma di colpi di scena, baci fugaci, amici agonizzanti lasciati indietro e tutto ciò che serve a tenerci incollati ad un libro (Come ad un film).
Un libro fatto solo di questi elementi è come un calice riempito di Coca-Cola, ma non tutti amano del buon vino e per questo ancora non considero cattivi lettori tutti i Non-Sono-Riuscito-A-Staccarmi-Un-Secondo-Da-Katniss-E-Le-Sue-Avventure; ma se poi la nostra beniamina non è in grado di dire altro che frasi scontatissime senza mai uno spunto di riflessione, Io dico: ma come possiamo innamorarci di un personaggio così piatto?
Non ditemi che vi piace la Coca-Cola sgasata!?

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Nadiezda Opinione inserita da Nadiezda    08 Novembre, 2013
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I giochi della fame

Lo ammetto, appena uscita questa trilogia l’avevo snobbata e non avevo per niente voglia di mettermi a leggerla.
Credevo non mi sarebbero mai piaciuti, anche se la trama sembrava interessante non riuscivo a trovare lo spirito giusto per iniziare questa lettura.
Poi un giorno ho iniziato a sfogliarlo ed è scoccato subito l’amore.
Lo stile di scrittura è estremamente semplice e scorrevole anche se il libro è pieno zeppo di descrizioni mentre ci sono pochissimi dialoghi.
Una cosa che mi è piaciuta particolarmente è la narrazione in prima persona della protagonista soprattutto nelle parti più difficili che dovrà attraversare nella sua breve vita.

Passiamo alla trama del libro.

Anche quest’anno sono arrivati gli Hunger Games, il reality show di Capitol City.
Si tratta di un evento dove vige la regola: o UCCIDI o MUORI.
Katniss ha praticamente firmato la sua condanna a morte quando si è offerta come tributo al posto della sua amata sorella Prim.
Katniss appartiene al 12° distretto quello dei minatori e qui in 73 anni di Hunger Games ci sono stati solo due vincitori per cui le sue speranze di vita sono davvero poche.
Katniss non ha mai avuto vita facile, ha perso il padre in un terribile incidente che le causa diversi incubi, la madre è caduta in depressione ed anche se lei era ancora una ragazzina ha dovuto prendersi cura della sorella e riuscire a sfamare la famiglia.

È una storia che fa molto riflettere anche se non è ambientata in un periodo preciso.
I fatti narrati e la crudeltà di Capitol City ci fanno capire perfettamente che questo luogo riesce a tenere in pugno tutti e dodici i distretti, ma…

Che dire?
Sto già leggendo il secondo libro, per cui sì, senza esitazioni ve lo consiglio.

Buona lettura!

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Ally79 Opinione inserita da Ally79    28 Ottobre, 2013
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Messaggi subliminali.

Voi ve la ricordate no la storia dei messaggi subliminali?
Si narra che la coca-cola ne abbia fatto grande uso:tu andavi al cinema,ti mettevi tutto carino a vedere il tuo film e intanto il tuo cervello registrava fotogrammi della coca-cola invisibili agli occhi.
A quel punto non avevi alternativa:dovevi alzarti,scavalcare gli altri spettatori,che intanto ti bestemmiavano contro, e andare a comprarti la tua bottiglia di bevanda gassata.
Ecco,io ho il serio sospetto che la saga di Hunger games trasmetta messaggi subliminali.
No,non voglio chiudermi in una arena con altra gente e ucciderla.(Perché a occhio e croce di questo si parla qui.)
Ah e non voglio nemmeno farmi scoppiare lo stomaco con la coca-cola.
No, i messaggi subliminali contenuti in hunger games sono sugli hunger games stessi.

Mi sto spiegando male eh?
Ok,ve la faccio più chiara:mentre leggi questa saga vai in dipendenza da questa saga.
(Mo’avete capito?????????????)
La verità è questa:ho iniziato il primo libro venerdi e sono a metà dell’ultimo.
E fin qui nulla questio.
Il vero problema è che nelle notti da venerdi in poi io sti libri me li sono sognati!O ci ho pensato nei brevi risvegli notturni!
Ora,se ci trovassimo di fronte a un capolavoro della letteratura o se avessi avuto una forte forma di immedesimazione nei personaggi,potrei anche starci.
(Ma non è cosi,anche perché non mangio quasi carne,come potrei mai immedesimarmi in una che si sente felice solo quando pianta una freccia nell’occhio di qualche povera bestiola????)
Allora l’unica spiegazione sono i messaggi subliminali.

In tutto questo ancora devo parlare del libro vero?
Giusto.
Allora, il libro fa abbastanza schifo.
La storia non è male ma manca di dettagli particolarmente fantasiosi (meglio il film….si perché non contenta pure quello mi sono vista!).
Lo stile è scorrevole:la buona notizia è che non ci sono errori grammaticali.
Non male la descrizione dei personaggi:ben caratterizzati.
(Chiaramente la protagonista ha dei picchi di idiozia:ma ad oggi non ci sono noti casi di romanzi dal successo mondiale che non abbiano una a tratti un po’scema come protagonista.)

A questo punto,dato che sono a lavoro e non vedo l’ora di tornare a casa per leggere la fine dell’ultimo libro,concordate con me che è colpa dei messaggi subliminali???

P.s.:adesso vi manderò dei messaggi subliminali con il mio iban.
Sarà più forte di voi,desidererete farmi un bonifico a tutti i costi!

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Opinione inserita da Warbo    22 Agosto, 2013

UN LIBRO DA DIVORARE PAGINA DOPO PAGINA

Ero abbastanza scettico sul leggere Hunger Games, a detta di molti una storia d'amore pre ragazzine. Poi vidi il film, fatto molto bene, allora decisi di cimentarmi nella lettura stessa del libro. Il primo, nonostante conoscessi già la storia, lo lessi in pochissimo tempo. Comprai gli altri due e impiegai quattro giorni per finirli entrambi.

Lo stile di Suzanne Collins, seppur discutibile, ti trascina dentro al libro senza che tu possa opporti. Hunger Games è un vortice di emozioni continuo che mostra tutta la crudeltà e la perversione umana.
L'idea è qualcosa di fantastico e innovativo. I giochi della fame, dove 12 giovani uomini e 12 giovani donne si sfidano in una battaglia all'ultimo sangue in diretta nazionale, ti lasciano un senso si incredulità e disgusto sapendo fin dove si può spingere l'essere umano. A far da cornice all'immensa bellezza della storia, sono gli ambienti, in particolar modo l'arena. La descrizione dei luoghi fa immedesimare ancora di più il lettore, che a fine lettura crede di trovarsi ancora a Panem.

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Izzo Opinione inserita da Izzo    18 Luglio, 2013
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Un'idea geniale e innovativa

Suzanne racconta di avere avuto l’idea di questa trilogia facendo zapping tra un canale ed un altro, passando dai reality show alle immagini di guerra è scoppiata la “scintilla”. Narra delle vicende di Panem, una nuova nazione sorta dalle ceneri della vecchia civiltà e ambientata in un futuro post-apocalittico, in cui parte del Nord-America è occupato da 13 distretti schiavi di Capitol City. Quest’ultima, al fine di ricordare ai distretti i “giorni bui” in cui i distretti hanno tentato di ribellarsi alla schiavitù, di anno in anno organizzano una sorta di reality show in cui due ragazzi (estratti a sorte) per ogni distretto si affrontano in un arena, da cui uscirà vivo solo un tributo. Hunger Games è un ottimo libro, si lascia leggere, molto scorrevole. I protagonisti Peeta e Katniss sono resi celebri dall’autrice che fa in modo che i loro sentimenti contrastanti siano capiti nella migliore maniera possibile: i sentimenti la fanno da padrone, paura di perdere le persone amate, rabbia, affetto, amore, determinazione sono mescolati in un romanzo che si lascia apprezzare. Uniche note stonate secondo me la scrittura in prima persona (che non gradisco, opinione personale) e la prima parte del libro, quella inerente alla partecipazione ai giochi, appare un po’ ripetitiva e pesante. Comunque un buon libro, da premiare soprattutto il plot e l’idea innovativa.

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Yra Opinione inserita da Yra    10 Luglio, 2013
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Realismo e Fantascienza

Non ho incontrato un libro in cui l'animo umano è indagato con tanta crudezza e realismo, eppure stiamo parlando di un libro sostanzialmente fantasy, per il contesto. Ma poco altro ha da ricondurre al genere: i sentimenti, i comportamenti, le ambizioni, le debolezze e gli errori, sono tutti brutalmente realistici. E' un ottimo libro per chi è solito ad una smorfia incredula quando affronta il buonismo di buona parte dei libri, specialmente per giovani. Ci porta ad affrontarci più volte e chiedere a noi stessi quanto siamo forti, quanto saremmo riusciti ad andare avanti, ci trasmette i sentimenti facendomi calare con grande abilità stilistica nei panni della protagonista.

E' un gioco della fame, della sofferenza, della ribellione e del coraggio.
E' un buon impasto di valori, in cui nessuno è eroe, ma tutti sono umani con i relativi pro e i contro.

Decisamente consigliato.

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A Game of Thrones
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Pupottina Opinione inserita da Pupottina    10 Luglio, 2013
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Giochi fra miseria e paura

Un libro che non mi ha convinta fino in fondo.
Non conosco l'originale (Battle Royal) da cui dicono è stato ispirato questo romanzo. Quindi, non posso fare confronti.
E' comunque un romanzo originale, per la storia narrata, ma mi aspettavo un qualcosa in più, avendone sentito tanto parlare, e anche un finale diverso, meno affrettato e meno scontato.
Anche lo stile di Suzanne Collins non è niente male, almeno in traduzione.
Non manca un triangolo amoroso (Katniss, Peeta e Gale) che rende interessante la storia.
Dal romanzo è stato tratto un film omonimo ed è davvero bello.

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Opinione inserita da BrokenRose    23 Giugno, 2013

Divorato!!!

Ho letto il libro il 2 giorni, praticamente divorando un capitolo dietro l'altro senza interruzioni.
La storia è molto profonda, sopratutto se si riesce a leggere tra le righe. Parla di famiglia, amore, amicizia ma anche di crudeltà, oppressione e voglia di cambiare le cose!

Il libro è ambientato in un futuro diverso da come di solito lo immaginiamo, è un futuro di decadenza dove 12 distretti sono sottomessi alla Capitale, ricca e sfarzosa, che manipola le loro menti e impedisce loro di ribellarsi con ogni metodo disponibile. Il più barbaro è sicuramente quello degli Hunger Games, un reality show in cui due tributi per distretto, un ragazzo e una ragazza tra i 12 e i 18 anni, devono combattere fino alla morte, per ricordare loro una rivolta avvenuta più di 70 anni prima. Uno solo può essere il vincitore e lui o lei verrà ricompensato con ricchezza per sé e in parte per il proprio distretto per dimostrare la "generosità" della Capitale.

In conclusione è un ottimo libro ricco di tematiche profonde, che riesce a catapultarti in un mondo che non è il tuo facendoti provare la stessa rabbia,speranza e rassegnazione della protagonista, che narra la storia.

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Don Luca Opinione inserita da Don Luca    13 Giugno, 2013
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I giochi della fame.

"Vincere significa fama e ricchezza. Perdere significa morte certa. Ma per vincere bisogna scegliere tra sopravvivenza e amore, egoismo e amicizia. Quanto sei disposto a perdere? Che gli Hunger Games abbiano inizio."

Con questa premessa ben inciso sul retro della copertina, l'autrice Suzanne Collins presenta il primo capitolo della trilogia Hunger Games, ovvero i cosiddetti "giochi della fame".

Il romanzo è ambientato in un futuro non identificato in una nazione nota come Panem nel bel mezzo del nord America post apocalittico. Come punizione per una precedente rivoluzione dei cittadini, ogni anno in questa nazione viene organizzato dal governo il reality show mortale chiamato Hunger Games composto tramite una selezione casuale da persone di età tra i dodici e i diciotto anni. L'obiettivo di questi giochi della fame è vincere, e solo uno può riuscirci uccidendo gli avversari, nutrendosi poi dei viveri in questa gigante arena dove viene svolto lo show.

Per quanto sia folle, per quanto sia alienante, per quanto sia surreale, sono d'accordo con Licia Troisi nel constatare che questa è "un'ambientazione cruda e terribilmente plausibile". Terribilmente plausibile. Già, terribilmente plausibile. In un futuro non tanto lontano penso che questa cosa potrebbe succedere, ma per ora occupiamoci del presente. Il governo di Panem, ha creato questo evento annuale per diffondere sfiducia e disgregazione in modo che gli abitanti non siano in grado di allearsi e ribellarsi ad ogni ingiustizia che viene posta a loro. Questo secondo me la dice lunga sui giorni nostri.

Questo romanzo con l'ottimo pretesto della trama affascinante e originale, ha creato un contenuto profondo che si cela dietro le righe. Questo romanzo incita a svegliarci, a non farci fottere il cervello da queste macchine che chiamano "televisioni" solo per controllare i nostri pensieri, le nostre emozioni, la nostra vita!

Per quanto questo libro venga spacciato come "una lettura per ragazzi", non me la sento di consigliarlo magari a un bambino di dieci anni perché temo rimanga impressionato e non capisca i meccanismi di queste tematiche che bisognerebbe parlarne più spesso. Ma per il resto è consigliatissimo.

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Matte92 Opinione inserita da Matte92    20 Mag, 2013
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Libro molto piacevole

Un racconto ambientato in un futuro dove tutto va a rotoli, ambientato in un piccolo distretto dove la gente viene costretta a lavorare per mantenere i figli che un giorno probabilmente andranno sacrificati negli Hunger Games. Un libro a mio modo di pensare innovativo e molto piacevole da leggere, azione, amore, amicizia, lotta per la sopravvivenza, morte, il tutto raccontato con uno stile molto bello.
I luoghi, le persone e le loro relazioni vengono descritte fin nei minimi particolari e l'autrice ci fa proprio credere di vivere in quell'era e vivere quegli avvenimenti, ti lascia in sospeso a ogni capitolo e ti lascia con un finale decisamente inaspettato.
Molto, ma molto meglio del film, che come al solito purtroppo non riesce a essere una riproduzione degna del libro. Complimenti all'autrice.

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Girlonfire Opinione inserita da Girlonfire    13 Mag, 2013
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NON FIDATEVI DI CHI HA VISTO SOLTANTO IL FILM

Ho letto la saga in due settimane. L'adoro da tutti i punti di vista.
Trovi di tutto: amore, amicizia, popolo, società, vita!
E' un libro che ti tiene incollato alle pagine, dove non puoi dire 'basta, continuo domani': è più forte di te. Non puoi fare a meno che leggere.

Consiglio a tutti coloro che hanno visto il film di leggere il libro anche se il film non è stato il massimo.
Io l'ho sempre consigliato a tutti ed molte persone a cui non era piaciuto il film, mi hanno detto 'ma ho già visto il film' oppure 'ho visto il film ma non mi è piaciuto', mia risposta: IL LIBRO TI APRE UN MONDO CHE NEMMENO PENSAVI ESISTESSE. Innanzitutto il libro è scritto in prima persona, quindi la narratrice è Katniss. Noi sappiamo tutto per mezzo di lei. nel film si sono dovuti arrangiare e molte cose non puoi capirle se non hai letto il film.

Ciononostante il semplice stile della Collins mi è piaciuto. Ho anche adorato del libro i colpi di scena a fine capitolo che ti bloccavano dalla tua vita sociale per un giorno e il fatto che nulla è come sembra, niente è rose e fiori.

CONSIGLIATISSIMO :D

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Minuscola Opinione inserita da Minuscola    09 Mag, 2013
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Un buon libro

Indubbiamente un buon libro, scritto molto semplicemente, che tratta un tema un po' diverso dai soliti. (per lo meno per me).
Vengono scelti ragazzi e ragazze giovani che devono lottare per soppravvivere. E' un gioco o una lotta? E chi può o deve viviere?
Questi interrogativi come molti altri, non hanno risposta; non viene spiegato molto all'inizio.
Katniss è una ragazza che si offre al gioco per sostituire la sorellina. Lei ce la farà, un po' con l'intelligenza, un po' con l'astuzia e un po' con la fortuna. Bella la storia di amicizia con Rue, avvincente e triste.
E poi c'è l'amicizia e l'amore con Peeta, ma sarà vero amore?
Sto leggendo il seguito speriamo mi attragga come il primo!

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Sara moncalieri Opinione inserita da Sara moncalieri    08 Mag, 2013
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Avvincente per non pignoli

Romanzo ben congegnato e confezionato che mi ha dato la sensazione di essere il frutto di un buon lavoro di gruppo, tra autrice, editing, marketing, e tutti gli –ing letterari del caso.
Il libro mi è piaciuto, scorreva sempre via bene con le sue frasi e dialoghi veloci che si susseguivano uno via l´altro senza pause e senza inutili giri di parole, e con una storia che acchiappava di per se´: i protagonisti dei giochi sono giovani e vitali (e magari vorrebbero esserlo tutti fino alla fine!!), con caratteri mediamente ben delineati anche quando la scrittrice non ci si è dilungata più di tanto, e con personaggi secondari che avevano quasi tutti una loro anima visibile.
Il genere distopico calza a pennello negli hunger games, e le dinamiche intercorse tra i vari personaggi mi hanno dato diverse soddisfazioni.
Ho trovato poco credibili un paio di accadimenti nella parte finale, pur tenendo conto della tipologia di racconto, che lascerebbe comunque spazio a molta fantasia.

Una cosa che mi ha lasciata un poco insoddisfatta è stato invece il parlare svogliato e marginale del “prima”, ovvero la parte della narrazione (carente) riguardante le rivolte storiche che hanno portato al separatismo ed all´asservilismo, e che hanno generato la formulazione finale e la creazione degli hunger games.
Ma non volendo pignolare su questo ultimo punto, penso che sia un libro gustoso che richiederà, da parte mia, un secondo e un terzo assaggio, per terminare la trilogia.

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generi distopici
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Bigno Opinione inserita da Bigno    02 Aprile, 2013
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molto meglio del film

dopo essermi divorato tutti e 3 i libri non aspettavo altro che uscisse il film... reazione? disgusto e insoddisfazione... oddio il film di per se è anche bello e fatto bene eh, però in confronto al libro non è nemmeno paragonabile per quanto siano differenti a tal punto da sembrare 2 cose diverse...

il libro è stupendo e ogni volta che stai per finire un capitolo e pensare "bene ora chiudo che ho da fare" spunta fuori ul colpo di sorpresa che ti fa venir voglia di leggere immediatamente il capitolo successivo e vedere che succede.

il linguaggio è diretto e le riflessioni di katniss sono spettacolari e molto complesse (assurdità che secondo me è stata fatta nel film è stata quella di togliere i pensieri fuori campo di katniss... dai uno se vede subito il film ci capisce poco o niente)...

altra cosa che mi ha piacevolmente colpito è come l'autrice sia riuscita a riprendere personaggi apparentemente superficiali e di poco conto ed utilizzarli anche successivamente come parte alquanto importante del racconto.

magari manca un po di ironia e/o di momenti leggeri ma di certo è un libro sensazionale e fatto molto bene. consigliatissimo.

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st_bruno Opinione inserita da st_bruno    15 Febbraio, 2013
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Buon libro commerciale!

La storia non è del tutto originale, visto che "Battle Royale" è stato pubblicato in data antecedente, nel 2003.
Sembra essere stato scritto "a tavolino" con esperti di marketing, finalizzato a quel successo commerciale, che peraltro ha avuto, anche grazie alla recente uscita del film.
Comunque si legge tutto di un fiato, con una caratterizzazione dei personaggi e dei luoghi non troppo approfondita, ma volta soprattutto allo sviluppo della storia.
Più che di reality, si dovrebbe parlare di irreality: ne sono di esempio gli ibridi che spuntano verso la fine dei giochi, per rafforzare un finale che, altrimenti sarebbe stato quasi scontato. La scelta del genere distopico ha agevolato il lavoro l'autrice, nell'aggiungere nella storia elementi fantasy, non si è dovuta più di tanto preoccupare della congruenza degli stessi, con un ambiente reale, come nel caso degli aghi inseguitori; sarebbe stato più complicato utilizzando delle normali vespe o calabroni.
Lo stesso vale per quei medicinali portentosi che in un giorno guariscono dalla cancrena.
Che dire quindi dopo la lettura di questo libro?
Un buon libro commerciale, ma forse un pò troppo sopravvalutato dai giudizi entusiastici di migliaia di lettori di tutto il mondo!

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Battle Royale
1984
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controluce Opinione inserita da controluce    11 Febbraio, 2013
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GIOCHI DI SOPRAVVIVENZA

Capitol City governa su Panem, nazione corrispondente agli attuali Stati Uniti in un futuro prossimo nel quale la dittatura è totale e dove la gente è divisa in grandi macroaree chiamate Distretti.
Ogni anno in questo luogo vengono organizzati i terribili Hunger Games, lotta di sopravvivenza tra adolescenti, gara per la vita, divertimento per i pochi ricchi, terrore per la restante popolazione.

Il clima dispotico nel quale si svolge l’intera vicenda, dove la moralità è fuori dalla logica attuale e la dignità viene calpestata, può ricordare l’inarrivabile “1984” di Orwell … tuttavia il racconto non si perde nello spiegare le ragioni che hanno portato a tale situazione, bensì si accende delle vicende di Katniss e Peeta, personaggi principali del romanzo.

La storia è ben congegnata e piacevole, alcune idee sono davvero originali e tutto scorre veloce pagina dopo pagina in un’attesa che sale col procedere del racconto tra momenti esaltanti e tratti forse un po’ troppo superficiali e difficili da spiegare … senza però togliere nulla all’insieme narrativo costruito dalla Collins.
Primo di una trilogia, “Hunger Games” merita l’attenzione di tutti. Si toglie l’etichetta di libro per ragazzi per attaccarsi quella di libro per le masse. Pur non potendo pretendere di diventare un classico imprescindibile, resta un libro da consigliare. Fenomeno di massa, già reso film (che io ancora non ho visto) è qualcosa da provare.
Un po’ di amaro in bocca però, devo confessarlo, questo libro me l’ha lasciato, un “poteva essere di più” ma non è stato …

Un successo meritato, con riserva.

“Che i settantaquattresimi Hunger Games ( per voi ) abbiano inizio!”

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Bepps Opinione inserita da Bepps    14 Gennaio, 2013
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Un libro da kolossal

Hunger Games è un libro che mi ha ispirato già solo dalla copertina (ristampata dopo il film) e posso dire che mi ci sono incollato fin dalla prima pagina. La storia è raccontata in prima persona, ed è l'unico modo nel quale io riesca a pensare questo libro, perchè il lettore entra nella vita di Katniss e sa quello che sa lei, vede quello che vede lei, perciò ignoreremo tutti i complotti ed intrighi fatti alle sue spalle.
Tutto ciò servirà a tenere maledettamente alta la suspence e l'interesse del lettore.
Non racconterò la storia, ma posso dire che le 5 stelle della voce: contenuto sono totalmente meritate, era da tanto che non leggevo un fantasy (che poi non è neanche tanto fantasy) con una storia di fondo così notevole e ben concepita, non che l'idea del reality di per se fosse tanto originale, ma inserito in questo contesto risulta essere di grande impatto, specialmente se si considera che i concorrenti di questo reality devono uccidersi l'un l'altro.
E poi visto nel complesso questo libro è anche una critica alla vita reale, in cui l'ipocrisia e la brama di gloria ci sta facendo perdere completamente di vista quelli che sono i valori essenziali della nostra esistenza.
Ultima considerazione: Penso che questa storia ha un ottimo potenziale dal quale potrebbe scaturire un ottimo film, il primo è già stato fatto, anche se non sono molto entusiasta del risultato, ma credo che con un'altro tipo di regista, C.Nolan, P.Jackson o Z.Snyder tanto per intenderci, che sappia dare uno spessore al lato morale ed etico della storia, il risultato sarebbe un kolossal a livello della trilogia di Batman o di Wathman.

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Opinione inserita da Chiara    20 Dicembre, 2012

Stupendo!

Ho letto questo libro perchè delle mie amiche me l'hanno consigliato. Appena avuto ho iniziato a leggerlo e mi ha appassionata subito. Alcuni commenti criticano lo stile e soprattutto la narrazione in prima persona ma secondo me è essenziale. Di sicuro il libro è migliore del film, che salta molte parti importantissime. Anche se sembra un fantasy lo consiglio anche a chi, come me, non ama questo genere perchè Hunger Games ti appassiona, ti travolge e ti porta in un altro mondo. Ovviamente il massimo dei voti! Ho letto il secondo ma preferisco il primo perchè mi sembra un po' ripetitivo, ma lascio a voi scoprire il perchè e non voglio rovinarvi la lettura spoilerando! Felici Hunger Games e possa la buona sorte essere sempre a vostro favore!

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Opinione inserita da chiara    21 Novembre, 2012

UNICO

dopo aver letto tutte le recensioni di qlibri, sia negative che positive mi sono decisa a comprarlo e ho fatto bene perchè è un libro davvero speciale. E' ricco di emozioni, la scrittrice mette il colpo di scena apposta nell'ultima frase del capitolo così sei costretta a leggere anche l'altro, e poi anche l'altro e l'altro ancora perchè non riesci a smattere di leggere, e in un battir baleno sei già alla fine del libro. Penso che a chi piaccia il fantasy sia perfetto, ma anche a chi non piace perchè è un'ambientazione così dura e crudele che è quasi reale. So che questa è solo una delle tre miliardi di recensioni che ci sono qui, ma vi giuro che anche io sono stata indecisa se leggerlo o non leggerlo e non me ne sono pentita.

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libri fantasi
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Lostris Opinione inserita da Lostris    19 Novembre, 2012
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Felici Hunger Games...e possa la buona sorte esser

Questo libro è SPETTACOLARE!
Mi ha catturato fin dalle prime pagine..i personaggi sono memorabili e si scoprono nuovi lati di essi man mano che la lettura procede, l'ambientazione, per quanto fantasiosa, è molto verosimile ed il libro scorre velocissimo.
Ho dovuto togliere un punto in stile a causa della scrittura in prima persona e sicuramente non ricercata, ma questa è l'unica pecca (veramente sorvolabile) di questo libro.
La Collins regala al lettore emozioni forti, non capita spesso di non dormire la notte per finire una storia...ed è proprio il bello di questo romanzo. Dentro c'è tutto..amicizia, delusione, rabbia ma anche amore( difficile da intuire poichè non è semplice condividere le idee della protagonista e i modi di fare di Peeta).
Il mio consiglio è...LEGGETELO!!!!!!!!!!!!

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Sam93 Opinione inserita da Sam93    23 Ottobre, 2012
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Che i settantaquattresimi Hunger Games abbiano ini

Ho letto questo libro dopo aver visto il film ed averlo adorato. Paradossalmente, sono rimasta molto più perplessa dal libro che dal film. Chiarisco il perchè dei voti:
- stile: 3. Beh, per come la vedo io sono già stata generosa. Il punto di vista è quello di Katniss, che narra al in prima persona e al PRESENTE. Non che questo sia un problema in sè, il punto è che al presente narro una cronaca, mi immagino il giornalista che racconta un attentato più che una 16enne che entra in una lotta all'ultimo sangue che ha come unico premio la sopravvivenza. Oltre a questo, è uno stile semplice, a volte anche eccessivamente. Inoltre, la Collins crea dei personaggi estremamente interessanti (come Rue, ma anche Peeta, che nel suo ruolo di eterno innamorato sta bene e svolge il suo lavoro, almeno), associati ad altri che non sono caratterizzati per niente o molto poco.
- Contenuto: 4. Qui il discorso è complesso: la trama mi ha affascinata, la ragazza indomita ed indipendente che si offre per salvare la sorellina pur di non condannarla a morte certa, gli Hunger Games, così perversi ma affascinanti, al punto che diventano un reality show con un business allucinante alle sue spalle... Spunti interessanti, senza dubbio, che mi lasciano anche in sospeso una domanda: "se succedesse qui e ora? come reagirebbe l'umanità?". Ci sono tutti gli spunti per una riflessione. Eppure, manca qualcosa, quella scintilla che non mi ha portata al 5.
- Piacevolezza: 3. Qui il discorso si ricollega allo stile dell'autrice. Nonostante gli spunti, la trama e le vicende, è un libro noioso, che è peggio che brutto. Ora, se io penso agli hunger games, penso a dei ragazzi che si devono massacrare solo per divertire un pubblico: è macabro, ma come posso annoiarmi in questo? Eppure, arrivati a un certo punto, mentre la nostra eroina sta curando Peeta, è impossibile non annoiarsi, perchè tutto quello che succede arriva ovattato, non coinvolge se non in alcuni momenti, cosi come tutta la preparazione ai giochi è bella, ma io aspetto i giochi e quando arrivano rimango delusa. Comunque sia, quando non è noioso, ha degli sprazzi in cui è un libro scritto bene, coinvolgente, appassionante.
Quindi si, lo consiglio, anche se con riserve.

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sam2ita Opinione inserita da sam2ita    11 Ottobre, 2012
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Predator al femminile. Divorato in treno.

Partendo da Biella per un piacevole weekend a Venezia con la mia dolce metà, ho messo nello zaino questo libro. Il lungo viaggio in treno mi ha permesso di leggerlo praticamente tutto.
Devo ammettere che questo libro mi ha coinvolto sin dalle prime pagine nonosante, come altri utenti hanno segnalato, non brilla per innovazione.
Le pagine corrono via veloci e ti affezioni velocemente alla protagonista.
L'unica critica che mi sento di muovere riguarda i personaggi secondari che non ho trovato particolarmente coinvolgenti. A due giorni dalla fine della mia lettura non mi ricordo neanche un nome di questi personaggi poveri di carisma.
Spero di poter leggere gli altri due libri il prima possibile, anche se mi chiedo cosa possano dire in altri due romanzi. Onestamente poteva chiudersi così e basta.
Spero di non rimanere deluso.

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Opinione inserita da valeria    08 Ottobre, 2012

Hunger Games

Ok, non ho intenzione di fare un recensione precisa, puntuale, sul contenuto letterario del libro, che nessuno ha voglia di leggere. Dirò solo come stanno le cose dal mio punto di vista, perchè è di questo che si tratta, no? Un libro può piacere oppure no, può appassionare molto o meno, è soggettivo, non è uguale per tutti. In quanto ad Hunger games, bhe ... io l'ho letto perchè una mia amica ne era appassionata (lo è tutt'ora) e mi ha prestato il suo libro. Sarò sincera, all'inizio, prima di cominciarlo, non mi ispirava affatto; dopo le prime due pagine però mi si è aperto un mondo! Non riuscivo a staccarmi da quel libro, andavo a mangiare o a studiare di malavoglia, e tornavo alla carica appena possibile. Il fatto è che i personaggi sono semplici ma perfetti :) Katniss all'inizio dà un pò sui nervi, perchè è rude, schiva ... ma è proprio questo che te la fa amare alla fine ... e Peeta ... bhe che dire? E' semplicemente perfetto! Tenero, un pò ingenuo ... adorabile! E poi Gale, Haymitch, la mitica Effie ... io ho divorato il primo libro, ho comprato il secondo e l'ho letto in mezza giornata e poi ho ordinato il terzo ... *_* sono semplicemente meravigliosi, ora non posso più farne a meno! Il libro, i personaggi, il tema di fondo, la critica al nostro mondo, ora il film, gli attori ( che peraltro sono magnifici nell'interpretare i loro ruoli) ... ora sono tutto il mio mondo! Mi sto ufficialmente drogando di Hunger Games! Perciò leggetelo, leggetelo e leggetelo, secondo me non ve ne pentirete

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Iry Opinione inserita da Iry    03 Ottobre, 2012
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Interessante

Dopo averne sentito parlare fino agli extremis ho letto il primo libro della trilogia. All'inizio sfogliando e leggendo i primi capitoli della storia sono rimasta un po' delusa trovandolo quasi lento e troppo prolisso nell'uso delle parole. Poi andando avanti ho notato dei cambiamenti. Forse perchè finalmente si entrava nel vivo della storia. Ho trovato humor e molto coinvolgimento andando avanti nelle pagine. La storia è ben scritta e anche con una sua logica. Bello anche tutto quello che c'è dietro e l'idea in sè della storia anche se vogliamo un po' cruda. Nel sommato un buon libro di compagnia anche se a mio avviso nel finale si è perso un po'. Consigliato a chi ama le sfide, l'avventura..

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Aspasia1989 Opinione inserita da Aspasia1989    28 Settembre, 2012
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Finalmente qualcosa di avvicente.

L'ho appena finito, e la prima cosa che ho pensato è stata "Finalmente qualcosa di avvincente".
Certo, non può competere con i thriller in quanto a suspence, ma non è proprio da buttar via, ci sono parti in cui senza neanche rendertene conto inizi a leggere più velocemente perché DEVI sapere come va a finire, oppure resti col fiato in sospeso mentre quella povera sfigata (perché una col vissuto simile a quello di Katniss non può essere nominata diversamente) sta rischiando di venire ammazzata definitivamente.
Per quanto riguarda le tematiche..beh, ne hanno già parlato in molti (il primo che mi è venuto in mente è stato "The Truman Show"), ma essendo un romanzo per ragazzi (o almeno è così che è stato presentato) almeno posso sperare che qualche adolescente abbia abbandonato la playstation e si sia messo a leggere di regimi autoritari e di quello che possono fare per tenere sotto controllo la popolazione. In generale mi ha colpito tutto il lavoro di interviste, sfilate e quant'altro legato a quello che poi è una carneficina autorizzata. Di minori perlopiù.
La protagonista ci sa fare (almeno non è una deficiente -.-), anche se nelle questioni amorose avrebbe bisogno di un insegnante di sostegno. Il protagonista maschile, Peeta, mi ha fatto tenerezza dal primo all'ultimo istante per il semplice fatto di essersi innamorato di lei in mezzo a tante -.-
Lo stile è fluido e facilmente comprensibile, piacevole.

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Il Signore degli Anelli
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polenta violenta Opinione inserita da polenta violenta    15 Settembre, 2012
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plagio

come disse il critico culinario cattivo del film Disney Ratotouille "Le recensioni negative sono uno spasso da leggere e da scrivere". Quello che purtroppo si dimentica il personaggio in questione è che bisogna aver qualcosa di cui scrivere: in questo caso è stata la tortura di questo Hunger Games.
Non voglio cominciare a parlare di come questo libro è colmo di plagi giustificati in maniera patetica, ma vorrei aggingere che si può essere perdonati o addirittura osannati anche senza inventare nulla o senza essere originali. Gli AC\DC ad esempio sono delle leggende anche se non hanno mai fatto niente di innovativo. Quindi se questa scrittrice voleva rubare delle idee, farle sue e farci su bei soldoni, almeno aggiunga qualcosa invece di togliere. Qui insomma non cè niente: non ci sono spunti di riflessione, i personaggi sono tutti completamente insignificanti, lo stile è sempliciotto e noisissimo tanto che se si perde il segno e si ricomincia a leggere mezza pagina dopo è difficle accorgersene. Katniss (cito qui il sindaco Peppone: Ke t niss un kenker!) è a dir poco irritante poi in quanto i suoi pensieri si riducono a: Chissà cosa sta facendo mia sorella, chissà cosa sta pensando Gale, sono affamatissima. Come fa poi ad essere costantemente affamata visto che uccide sufficienti animali da riempire la foresta amazzonica è un mistero. Vogliamo poi parlare della descrizione di questa dittatura? Noi oggi ad esempio facciamo casino se la nostra squadra del cuore perde in casa, loro però accettano di far uccidere 12enni? Le riflessioni "filosofiche" su questa dittatura si riducano a: loro sono cattivi, noi siamo buoni, che tristezza, che fame.... non ho parole! Niente dialoghi, niente pensieri di un certo livello, personaggi insignificanti, trama scontata e scoppiazzata.

Meno male che in soffitta ho ritrovato la mia collezione di Cattivik, così se anche a qualcuno saltasse in mente l'idea di regalarmi il secondo capitolo (dove tiferò, ahimè invano, per Capitol City) avrò qualcosa di meglio da fare.

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piero70 Opinione inserita da piero70    30 Agosto, 2012
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Incertezza

Sarò sincero, non so cosa pensare di questo libro.
L'ho divorato in due giorni, non riuscendo a staccarmene praticamente mai, ma mi ha lasciato uno strano gusto in bocca.
L'idea di base non è certo originale, Battle royale, L'uomo in fuga, Il signore delle mosche, The Truman show, sono tutti lavori da cui l'autrice ha attinto in modo evidente a piene mani. E allora perchè, mi chiedo, mi ha preso così visceralmente? Perchè questa distopia, per fortuna lontana anni luce (si spera) dalla nostra realtà, mi ha fatto così male?
Non lo capisco. Mi ha dato fastidio quasi tutto; dal comportamento di Katniss, all'ottusità di Peeta, dalla crudeltà di Capitol City, alla falsità di un mondo di plastica e paillettes.
E quindi? Ci sto riflettendo ancora ora, mentre scrivo, e penso che la riuscita, almeno per quanto mi riguarda, sia dovuta alla caratterizzazione stupenda di alcuni personaggi, per ora e/o per forza ancora poco presenti nella saga, Cinna e Rue, e probabilmente anche nella mia imedesimazione (pur non sopportandolo) nell'innamorato deluso e preso in giro. Chissà perchè mi ci ritrovo sempre parecchio in questi personaggi.
Penso e spero che leggendo gli altri volumi della storia riesca a capirci qualcosa di più.
In ogni caso il libro è molto breve e si legge nel tempo di un pomeriggio piovoso. Tutto sommato ve lo consiglio, magari riuscirete a spiegarmi qualcosa voi lettori futuri!

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Opinione inserita da sandavi    27 Agosto, 2012

Fast food reading

Dopo aver sentito parlare fino alla nausea di Hunger Games, mi sono deciso a comprare anche io questo romanzo, rigorosamente in versione ebook Amazon.
Devo confessare che i primi capitoli mi avevano molto illuso sulla qualità del libro. Lo stile veloce mi piaceva, l'ambientazione distopica e maledetta mi coinvolgeva. Poi con lo scorrere delle pagine mi sono reso conto che al di là delle apparenze, Hunger Games non è nient'altro che un mediocre prodotto commerciale, trainato soprattutto dal battage pubblicitario e dal film. Entriamo nello specifico.
STILE: Lo stile è scarno e appare rapido e abbastanza mostrato, inizialmente. Siamo nei pensieri della protagonista e per fortuna ci si resta solidamente per tutto il romanzo. Dallo scarno mostrato però si passa ad uno stile praticamente elementare nel giro di cinque capitoli. In bocca e in testa alla ragazza guerriera Katniss l'autrice piazza pensieri e parole detti con tono da liceale dei nostri giorni. Non mi si dica che la motivazione per una scrittura così banale è la giovane età della protagonista, perché parliamo di una ragazza cresciuta in un ambiente ostile, non di una liceale americana. A causa di ciò al capitolo 17-18 si arriva ad una noia mortale. Le scene di combattimento non sono "rocambolesche" ma "descritte da cani". Ogni scontro si risolve invariabilmente nel giro di tre righe nel quale non ci viene fatto "vedere" nulla.
CONTENUTO: Piuttosto banale. L'idea dei 12 giovanetti e 12 giovanette consegnate periodicamente al massacro dagli sconfitti ad una potenza dominatrice e crudele non è affatto originale, ma viene dalla mitologia greca (i sette fanciulli e fanciulle inviate da Atene a Creta nel labirinto del Minotauro), salvo essere un po' più elaborata e trasposta nel futuro. L'ambientazione è scarsissima. La vita nei distretti si esaurisce in quattro capitoli, mentre alcune scene su Capitol City e sulla vita che vi si svolge sono interessanti, ma il tutto si svolge talmente in fretta che si ha la sensazione di essere appena usciti da un fast food: un sacco di colore, confezioni scintillanti, luci e rumori ma dopo cinque minuti hai fame di nuovo. Alcune azioni compiute dalla protagonista nell'Arena degli Hunger Games vanno dall'ingenuo al ridicolo: centrare un coniglio in un occhio con una freccia, se non addirittura uno scoiattolo (!), tirare con l'arco in corsa o dopo una capriola, dormire in DUE sulla biforcazione di un ramo.
Il deus ex machina si spreca: praticamente Katniss si salva ad ogni piè sospinto grazie a miracolosi interventi dal cielo (per quanto siano giustificati dalle regole del reality) o a intuizioni che sfiorano la chiaroveggenza. Gli avversari nell'arena sono praticamente una banda di idioti, persino il più forte e cattivo dei concorrenti, atteso per pagine e pagine viene liquidato in poche righe come il principe dei cretini e con l'intervento di un ulteriore deus ex machina che nell'intenzione dell'autrice probabilmente doveva essere un colpo di scena.
Le cure operate dalla protagonista scadono nel ridicolo più volte. Passino le erbe ad effetto istantaneo (non ne esistono, le cure erboristiche richiedono spesso giorni se non settimane) trattate come normalissime pillole, ma non si può sorvolare su impacchi fatti a caso che funzionano per ferite di natura completamente diversa (non scendo in dettaglio per non rovinare la lettura).
Alcuni passaggi sono incoerenti o inverosimili: in particolare il dimagrimento/ingrassamento di Katniss che si svolge nello spazio di due settimane, nelle quali comunque la protagonista mangia regolarmente tutti i giorni.
PIACEVOLEZZA: Si potrebbe passare sopra a tante cose, ma appena a metà Hunger Games diventa fastidioso e pesante. La maggior parte delle scene è raccontata in modo stucchevole. L'evoluzione del personaggio è scontata, il finale complessivamente di una banalità e prevedibilità da lacrime.

GIUDIZIO COMPLESSIVO: Da leggere se non si ha proprio niente da fare. 7 euro gettati.

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Opinione inserita da Lucia    26 Agosto, 2012

Aspettative soddisfatte

Dopo aver visto il film e letto tante recensioni positive del libro ero davvero impaziente di iniziare questa lettura. Infatti ho cominciato non appena sono tornata a casa dalla libreria! Era dai tempi di Harry Potter che non divoravo un libro in poco più di un giorno. E' stata una lettura avvincente, "rocambolesca" da cui davvero non riesciuscivo a distogliermi! I momenti morti sono praticamente nulli. Sarà che la scrittrice limita le descrizioni all'essenziale, sarà che la trama in se stessa non ammette pause d'azione, fatto sta che mi sono davvero immersa nella lettura.
Ora non mi resta che correre di nuovo in libreria per il secondo volume! Sono ancora più impaziente, perchè voglio capire quanto l'aver visto il film mi può aver influenzata. Se questa carenza di descrizioni è effettivamente un fatto positivo oppure è controbilanciato dalle immagini della pellicola.
Infatti l'unica cosa che mi lascia perplessa è il fatto che il libro è contenuto completamente nel film, non manca un solo passaggio, mentre di solito i libri sono molto più ricchi della loro trasposizione cinematografica! Penso che mi toglierò il dubbio nel giro di pochi giorni!
Buona lettura a tutti!!!

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