Narrativa straniera Romanzi storici Il botanico inglese
 

Il botanico inglese Il botanico inglese

Il botanico inglese

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È il 1848 e i sudditi di una giovane Regina Vittoria trascorrono le giornate nei boschi e nei prati per catturare farfalle e coleotteri e pressano erbe e fiori per incollarli in un erbario. È infatti il grande momento della passione per la natura e la botanica è diventata una caccia al tesoro: i cacciatori di piante si disperdono per il mondo per placare i desideri dell'epoca e allo stesso tempo accenderne di nuovi, come il delirio per le orchidee e la mania delle rose; l'ossessione per le peonie e la fissazione per le felci di tutte le forme. Anche il botanico Robert Fortune si trova in viaggio per conto della Horticultural Society di Londra. A bordo della nave Emu dovrà raggiungere la Cina con lo scopo di raccogliere semi e piante non ancora coltivate in Gran Bretagna e ottenere informazioni sul giardinaggio e l'agricoltura del Celeste Impero, nonché sulla qualità del clima e sul suo influsso sulla vegetazione. Fortune non si è mai considerato un avventuriero, ma un mite giardiniere che, prima di imbarcarsi per quel folle viaggio, ha sempre apprezzato l'uniformità delle sue giornate e il fluire lento e tranquillo delle stagioni. Sa anche che, a seguito della guerra dell'oppio, sarà considerato in Cina un fankwai, un diavolo straniero. Eppure, quando dal ponte della nave scorge le montagne e le colline di Giava, non riesce a trattenere un fremito di eccitazione al pensiero delle scoperte che lo attendono in quel regno monumentale, chiuso da secoli all'Occidente. Quello che però non ha messo in conto è che l'incontro con la jianghu Lian, giovane donna dagli occhi scintillanti come perle scure, stravolgerà per sempre la sua vita, portandolo a compiere scelte di cui non si sarebbe mai creduto capace.



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Il botanico inglese 2022-03-17 17:48:24 silvia71
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silvia71 Opinione inserita da silvia71    17 Marzo, 2022
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Attrazione floreale

L'epopea delle spedizioni volte all'esplorazione naturalistica pulsa ancora nel corso dell'Ottocento e spinge i paesi occidentali agli antipodi del globo in una sfida economica e di potere.
Viaggi fatti di traversate estenuanti, nubifragi, malattie e morte. Ma anche di ricompense, quali scoperte di rare specie di cui il vecchio continente ne è all'oscuro.
Per chi ha la fortuna di toccare indenne le sponde delle terre lontane, si aprono alla vista panorami inusuali, una natura rigogliosa e padrona, culture difficili da decriptare e a cui assoggettarsi.

In siffatto quadro storico, uno dei volti dei pionieri botanici fu lo scozzese Robert Fortune, mite giardiniere dell'Horticultural Society di Londra, sposato e padre di due figli.
La passione per le peonie sovrasta quella per la famiglia.
Dovendo scegliere tra coltivare una vita di tranquilla routine circondato dal calore di un'amorevole famiglia e imbarcarsi verso luoghi ignoti decantati come la culla del mondo vegetale, preferisce l'incanto floreale, sia esso il frutto di una passione sconfinata o semplice incoscienza.

Un romanzo gradevole proposto con le vesti di un diario che alterna le voci di Robert, della moglie la cui vita prosegue per anni lontana dal consorte e della cinese Lian, guida fidata e compagna dell'intera avventura.
Una storia piacevole, confezionata senza pretesa di assurgere ad un fedele resoconto biografico, ma coglie lo spunto per essere romanzata dalla penna della tedesca Nicole Vosseler.

Un viaggio di estremo interesse per noi avvezzi all'era moderna, per noi che con un click possiamo visionare ogni angolo del mondo senza lasciare la poltrona di casa; eppure solamente due secoli fa c'erano uomini disposti a rischiare la vita per potersi proclamare scopritori di piante di rose o di orchidee, senza tralasciare la grande importanza assunta dalla camellia sinensis, ossia la pianta del tè e la relativa guerra commerciale sorta, di cui si accenna nel testo.

Adatto ad una vasta platea, meno indicato per chi cerca approfondimenti storici pervasivi e dettagli scientifici a tutto tondo.

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