Dettagli Recensione
Un'adolescenza anacronistica ma limpida....
Lettura consigliata per chi vive o è nostalgico dell'adolescenza...per chi riserba ancora dentro di sè le speranze e i sogni di un periodo cosi intenso e contraddittorio della vita. Sarà forse che i miei 24 anni segnano già uno stile di vita maturo, sarà che i tempi, rispetto agli '60 ma anche rispetto ai '90 sono notevolmente cambiati, non posso dire di aver vissuto un'immedesimazione cn i due protagonisti. Per questo ritengo sia un po anacronistico e poco reale per il sostrato sociale che oggi viviamo. Sicuramente il personaggio di Matteo è piu vicino e reale ed eccheggiano spesso i tratti della ribellione, dell'insofferenza tipica di alcuni personaggi interpretati dallo stesso Muccino in "Che ne saà di noi", ma anche "Il mio miglior nemico" e "Ricordati di me". Questa continua inquietudine, questa tensione verso il domani e la voglia di essere adulti mi hanno proprio ricordato il personaggio che Muccino interpreta in "Che ne sarà di noi". Quanto al personaggio di Sofia lo trovo molto lontano dalle adolescenti di oggi; Sofia è una ragazza ancora molto ingenua, a tratti infantile, che timidamente esce dal guscio per darsi alla vita, ma lo fa con una discrezione e un silenzio che è davvero incociliabile con la sfacciataggine, la volgarità e la mancanza di grazia delle adolescenti dei giorni nostri. La vera figura interessante è quella di Daniele, l'anello di congiunzione dei due personaggi, il mentore, il magister vitae che aiuta i ragazzi ad uscire, ad affrontare le paure e far emergere il loro essere. E' questo secondo me il vero personaggio riuscito e reale, la spalla che tutti penso abbiamo cercato per aiutarci ad affrontare le problamatiche adolescenziali. Lettura quindi molto leggera ma piacevole.