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Rivoluzione n 9
“L'adolescenza è una rivoluzione che ti scoppia dentro. L'unico modo per sopravvivere è portarla fuori”.
Rivoluzione n.9 riesce a cogliere con una sola frase l’intensità di un periodo così complicato per tutti.
Muccino e Vangelista nel loro libro mettono a confronto la vita di due adolescenti, Sofia e Marco, vissuti in due periodi differenti, tutto quello che li unisce sono le paure, un appartamento e un amico speciale.
Il libro inizia con Sofia che ha quattordici anni nel 1964: l’anno delle minigonne, dei collant e vive in attesA del mitico concerto dei Beatles del ’65.
Pensa che l’unico modo per crescere sia sostituire i calzettoni che le compra sua madre con i favolosi collant da adulta, nel frattempo convive con un perenne senso di solitudine e ha un amico immaginario, ebbene si: Sofia ha un amico immaginario che la capisce e l’ascolta.
Poi c’è Matteo quindicenne nel 1997 che vive nello stesso appartamento di Sofia, è continuamente combattuto tra pensiero di vivere la sua vita e divertirsi e quello di una madre depressa che non vuole lasciare sola per paura che si uccida, ma la sua vita inizierà a prendere una piega diversa quando scoprirà per caso una serie di foto che insieme a un incontro faranno affiorare un nuovo Matteo.
Ho amato i due ragazzi fin dalle prime pagine, perchè mentre leggevo era come se Sofia e Matteo mi stessero raccontando le loro storie per essere solidali con me, come per farmi capire che non ero la prima o l’ultima ragazza che ha problemi di cuore, in famiglia o ad avere quell’irrefrenabile voglia di libertà e di fare a modo mio, in questo libro mi sono sentita più che mai vicino a un personaggio, mi riflettevo nei loro pensieri o nelle loro azioni, li capivo, li comprendevo, li compativo, sorridevo e piangevo con loro, sono perfino arrivata a sentire con loro il senso di ribellione che nasceva, come avrete capito è un romanzo pieno di sentimenti ed emozioni alle quali non si può fuggire.
Il finale di Sofia è stato un po’ scontato, insomma me lo aspettavo, alla fine finiscono quasi tutti così, invece per Marco ho dubitato fino alla fine, non ho mai avuto la certezza che finisse in un determinato modo perché lui è un personaggio particolare, ma è proprio questo che mi piace di un libro, un finale che non è mai scontato già dalle prime pagine .
E’ un libro che si legge velocemente nonostante le 368 pagine, l’ho letto in un pomeriggio, ha una scrittura scorrevole e piacevole.
Forse l’unico accordo dissonante di questo libro è la tecnica di scrittura alternata, che è certamente originale e invoglia il lettore a continuare, ma a volte diventava irritante poichè interrompeva la narrazione di un protagonista in un momento cruciale e per sapere la continuazione della vicenda tendevo a trascurare il capitolo successivo e quindi anche l’altro protagonista.
Vale sicuramente la pena di spendere un pomeriggio per leggerlo tutto d'un fiato !
p.s. Provate ad ascoltarla Sinfonia n° 9 di Beethoven.