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Enigma
 
Enigma 2020-09-11 14:16:08 Mian88
Voto medio 
 
4.8
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
5.0
Mian88 Opinione inserita da Mian88    11 Settembre, 2020
#1 recensione  -   Guarda tutte le mie opinioni

Tom Jericho

«Per quanto la situazione fosse disperata, la regola imponeva sempre di fare qualcosa. Nessuno, amava dire Alan Turing, ha mai decifrato un crittogramma limitandosi a guardarlo.»

Il suo nome è Thomas Jericho ed è uno dei migliori analisti atti alla decifrazione dei codici segreti utilizzati dall’esercito tedesco attraverso i pericolosissimi U-Boot. Siamo nel 1943 e dopo un mese di assenza dal lavoro a causa di un brutto esaurimento nervoso determinato da un mix di circostanze personali e stress lavorativo, egli è chiamato a tornare in campo perché c’è stato un cambiamento nel flusso di messaggi provenienti dal fronte nemico, un silenzio persistente si protrae nelle comunicazioni e il sopraggiungere di una minaccia sempre più pericolosa e consistente in un attacco alle navi americane in rotta verso l’Inghilterra. Tuttavia, a questa situazione già di per sé critica, si somma un altro mistero sul quale interrogarsi e sul quale far luce: la scomparsa della bella e molto conosciuta nei capannoni di Bletchley Park (oggi sede del 'National codes centre'), Claire Romilly, colei di cui Tom si è perdutamente innamorato e della quale si è persa misteriosamente ogni traccia.

«Se era vero, come aveva detto una volta qualcuno, che il genio è “lo zig-zag di un lampo nel cervello”, in quell’istante Jericho comprese cos’era il genio. Perché vide la soluzione illuminarsi come un paesaggio davanti a lui.»

In questo contesto, “Enigma” che è la macchina geniale per permettere agli eserciti del Reich di comunicare tra loro senza essere intercettati, sarà soltanto uno degli scogli attorno ai quali ruota l’appassionante e omonimo titolo di Robert Harris. In uno scenario perfettamente articolato tra tasselli da scoprire e misteri da risolvere il protagonista da questo ideato dovrà far luce in una serie di arcani e segreti mai rivelati. Aiutato in quelle che sono le indagini clandestine da Hester, la compagna di stanza della donna amata, e da altri personaggi, Tom dovrà destreggiarsi in un crescendo di avvenimenti che culmineranno in una vera e propria battaglia atlantica tra U-boot e il convoglio di navi dirette in Gran Bretagna. Qui la tensione s’impennerà ai massimi e non lascerà mai spazio a sbavature o dubbi. In un continuo crescendo, infatti, il lettore rivivrà per rimbalzo quella che è la guerra in atto e al contempo sarà parte integrante di una serie di elementi che ben mixano thriller e tecnicismi propri della crittoanalisi e dei servizi segreti.
Appartenente alla trilogia dedicata dall’autore alla Seconda guerra mondiale e che ha avuto inizio con “Fatherland”, Robert Harris ricostruisce una pagina della storia che si basa su fatti realmente accaduti e riportati in modo fedele, seppur con i dovuti artefatti, all’interno dell’opera romanzata.
Il risultato è quello di un titolo che conquista il lettore, che lo conduce per mano, che lo trattiene e che lo invita ad andare avanti e ancora avanti ma anche a centellinare il quanto letto perché desideroso di non uscire mai da quelle pagine così magistralmente ideate. Gli eroi descritti e proposti, ancora, sono tutti perfettamente delineati e caratterizzati tanto da essere percepiti quali veritieri dal lettore che non fatica a immaginarseli nel concreto e a entrare con loro in sintonia. L’empatia è immediata. Lo stile è minuzioso, preciso, articolato ma al contempo rapido e chiaro nell’esposizione. Ogni carattere viene introdotto con perfetta linearità e attraverso una sequenza logica che mai difetta o esce da quella che è la linea narrativa. Non solo. Harris sottopone al lettore molteplici riflessioni non solo per quel che riguarda il conflitto in sé ma anche per quel che riguarda il ruolo femminile in una società prevalentemente maschile e i rapporti umani.
Non mi resta altro che dedicarmi anche alla lettura di “Archangel”, terzo titolo della collana, e che conclude il ciclo dedicato.

«Sapeva che non è mai il mondo a fermarsi, ma è l’individuo che, di fronte a un pericolo inaspettato, riceve una scarica di adrenalina e accelera.»

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