Ninfa dormiente Ninfa dormiente

Ninfa dormiente

Letteratura italiana

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Li chiamano «cold case», e sono gli unici di cui posso occuparmi, ormai. Casi freddi, come il vento che spira tra queste valli, come il ghiaccio che lambisce le cime delle montagne. Violenze sepolte dal tempo e che d’improvviso riaffiorano, con la crudele perentorietà di un enigma. Ma ciò che ho di fronte è qualcosa di più cupo e più complicato di quanto mi aspettavo. Il male ha tracciato un disegno e a me non resta che analizzarlo minuziosamente e seguire le tracce, nelle valli più profonde, nel folto del bosco che rinasce a primavera. Dovrò arrivare fin dove gli indizi mi porteranno. E fin dove le forze della mia mente mi sorreggeranno. Mi chiamo Teresa Battaglia e sono un commissario di polizia specializzato in profiling. Ogni giorno cammino sopra l’inferno, ogni giorno l’inferno mi abita e mi divora. Perché c’è qualcosa che, poco a poco, mi sta consumando come fuoco. Il mio lavoro, la mia squadra, sono tutto per me. Perderli sarebbe come se mi venisse strappato il cuore dal petto. Eppure, questa potrebbe essere l’ultima indagine che svolgerò. E, per la prima volta nella mia vita, ho paura di non poter salvare nessuno, nemmeno me stessa.



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Ninfa dormiente 2022-01-24 07:51:49 sonia fascendini
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sonia fascendini Opinione inserita da sonia fascendini    24 Gennaio, 2022
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meglio del primo

Teresa Battaglia, commissario tutta spigoli e spine all'esterno, ma dotata di una umanità non comune torna al lavoro e lo fa con tenacia, quasi disperazione. La donna, affetta da una malattia che le sta devastando la memoria, riesce anche in questo romanzo a nascondere se pur a fatica il suo stato agli altri componenti della sua squadra e anche a catturare il serial killer che sta inseguendo. Mi era sembrato nello scorso romanzo un azzardo decidere di puntare su un personaggio con problemi di questo tipo, in questo secondo volume, invece mi son ricreduta. Teresa è credibile, capace di attirare simpatia, senza mai essere patetica, forte e fragile allo stesso tempo, consapevole del suo destino, ma mai rassegnata .Intrigante anche l'indagine scelta che coinvolte dapprima un omicidio avvenuto settant'anni prima, per poi incappare in delitti più recenti. Storie di streghe, magia, rancori passati trascinati per decenni si intrecciano, rendendo il racconto interessante anche da un punto di vista storico. Dopo un primo romanzo che mi era sembrato discreto, ma niente di speciale, mi sembra che Ilaria Tuti abbia ingranato la marcia e che prometta di diventare una scrittrice da tenere d'occhio.

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Ninfa dormiente 2020-05-29 09:32:52 ornella donna
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ornella donna Opinione inserita da ornella donna    29 Mag, 2020
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la popolazione dei resiani e i suoi misteri

Torna Teresa Battaglia, profiler e felice creatura di Ilaria Tuti, ne Ninfa Dormiente. Una donna poliziotta, capace , preparata e sagace, ma con un dolore continuo e costante che gli rovina la vita:
“Teresa attendeva il dolore con impellenza, si lasciava afferrare, riconoscente, perché la sofferenza non veniva mai a trovarla da sola. Nell’oscurità, nel silenzio, nella solitudine, le sembrava di sentire (…) Era una sensazione di cristallo, così fragile che anche solo un sospiro avrebbe potuto infrangerla.”
Qui è alle prese con quello che comunemente si definisce un “cold Case” : un caso irrisolto che affonda le radici in un tempo passato. In particolare riguarda un quadro, detto appunto Ninfa dormiente, realizzato dal pittore Alessio Adrian, che lo ha dipinto intingendo dal cuore e dal sangue di una donna, come risulta dagli esami tossicologici:
“Era il ritratto di una donna. (…) Aveva una pienezza, una tridimensionalità che sconvolgeva. Era il viso di una giovane donna , di una grazia talmente singolare che coglieva impreparati. Gli occhi chiusi, le lunghe ciglia abbassate a sfiorare le guance, le labbra appena schiuse. Aveva un’aria esotica, anche se in modo indefinibile. I capelli bruni incorniciavano un volto dall’incarnato lunare e scendevano fino al petto, in onde che perdevano i contorni fino a sfumare verso i limiti del foglio. Era una bellezza magnetica e soave, algida e impetuosa, raffinata e selvatica. Rossa e nera, come la passione.”
Qual è la spiegazione di questo fatto così inquietante? Il pittore non può più pronunciarsi. Da allora è ridotto ad un vegetale, non parla, fissa continuamente verso il bosco che vede dalla finestra della sua stanza. Teresa gli si avvicina con cautela, riflettendo sullo sguardo :
“Non era lo sguardo spento di un anziano malato di mente. Gli occhi del viso di Adrian erano due braci ardenti, magneti conficcati nel viso magro, dall’ossatura forte. Non era uno sguardo vacuo e nemmeno benevolo. Era ferino.”
Da questo parte la nostra investigatrice giungendo alla scomparsa nel nulla di una giovane donna abitante nella Valle Resia. Sarà arduo arrivare al compimento della verità. Infatti, sarà necessario risalire a paure ancestrali, a segreti e a miti che si ricongiungono alla notte dei tempi, ad una concezione della donna-madre difficile da estirpare, ad un matriarcato duro e spietato che non concede deroghe.
Un libro poderoso, scritto con una prosa precisa che racconta con perizia e metodo di un popolo atavico, come quello dei resiani, popolazione friulana al confine con la Slovenia. Intrigante è proprio la descrizione particolareggiata e storica di questa etnia, dalla forte connotazione femminile. Un libro che accanto all’indagine vera e propria, si caratterizza per un lato antropologico molto profondo e dettagliato. Una ottima lettura, anche se poderosa e non sempre scorrevole.

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Ninfa dormiente 2019-08-24 22:13:14 ALI77
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ALI77 Opinione inserita da ALI77    25 Agosto, 2019
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UN NUOVO CASO PER TERESA

In questo libro Teresa Battaglia deve affrontare un nuovo caso, ma questa volta si trova davanti a qualcosa di veramente particolare, un cold case molto complicato.
Un dipinto, la "NInfa dormiente" è il legame che intreccia la narrazione della storia, quest' opera è stata realizzata con il sangue intinto nel cuore delle donna ritratta.
Il pittore che ha creato questo ritratto è Alessio Andrian, artista che ha terminato la sua carriera proprio con quest'opera.
Per anni il dipinto è rimasto nella soffitta della casa della sua famiglia, è il nipote che lo ritrova.
Alessio però non può dire nulla perchè dal 20 aprile del 1945 non parla più e non è capace di intendere e di volere e la verità rimane chiusa nel silenzio in cui lui vive da anni.
E' un caso molto spinoso e di prove non ce ne sono poi molte, l'unica persona che potrebbe aiutare Teresa non può collaborare e dietro a questo quadro si dipana una storia che intreccia la vita di molte persone e che richiama dei segreti che sono rimasti celati per anni.
In contrapposizione al caso da risolvere, sia Teresa che il suo collaboratore Massimo devono affrontare i loro problemi personali.
Il commissario Battaglia sta combattendo contro la sua malattia degenerativa che la sta piano a piano spegnendo, sempre di più ogni giorno che passa. La donna porta con sé un taccuino dove si annota tutto quello che le può essere utile sia per il lavoro che per la vita privata.
La sua malattia nel primo libro non aveva interferito con le indagini ma in questo caso le cose saranno diverse e questo segreto la metterà in pericolo.
Massimo, invece, deve fare i conti con il suo passato che sta distruggendo la sua vita e ora che la sua ex fidanzata è incinta deve prendere una decisione. Il ragazzo deve capire cosa fare, andare avanti e lasciarsi alle spalle tutto e ricominciare, oppure vivere ancora nel suo dolore e chiudersi all'amore e alla possibilità di costruirsi una famiglia.
"Un cambio di rotta con cui aveva creduto-sperato. di ritrovare la pace, un modo di ricominciare. In realtà aveva trovato molto di più, ma la pace era rimasta una chimera vomitante fiamme, che lo bruciava non appena provava ad avvicinarsi."
Devo ammettere che lo stile di Ilaria Tuti è sempre coinvolgente e molto appassionante, però a dispetto di altre recensioni che ho letto, ho preferito il primo libro. Per un semplice motivo, "Fiori sopra l'inferno" l'ho divorato, è un romanzo puro, spontaneo, scorrevole e molto accattivante mentre questo secondo lavoro mi è sembrato più lento e i capitoli sono più lunghi. In questa storia l'autrice, ha voluto soffermarsi su degli aspetti non legati alla trama e quindi che fanno risultare la narrazione meno veloce.
C'è sicuramente più approfondimento sui personaggi principali di Teresa e di Massimo, mentre ho trovato che la new entry Bianca sia ancora tutta da scoprire.
Sono stata molto contenta di aver voluto intraprendere questa serie dedicata alle indagini di Teresa Battaglia, sicuramente se uscirà un nuovo capitolo ci farò un pensierino, sperando che il livello rimanga lo stesso.
Quello che vi posso consigliare se vi incuriosiscono le trame dei libri di Ilaria Tuti, di provare a leggerli magari non consecutivamente e di provare ad entrare nel mondo di Teresa Battaglia, un commissario fuori dal comune ma con un'esperienza e un talento che la rendono una dei personaggi letterari più interessanti degli ultimi anni.

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Fiori sopra l'inferno
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Ninfa dormiente 2019-06-06 08:34:37 Mian88
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Mian88 Opinione inserita da Mian88    06 Giugno, 2019
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Una nuova indagine per Teresa Battaglia

Torna in libreria Ilaria Tuti con “Ninfa dormiente”, secondo episodio delle avventure dedicate a Teresa Battaglia, commissario di polizia specializzato in profiling e già indiscussa protagonista de “Fiori sopra l’inferno”.
Anche in questa seconda indagine, che muoverà i primi passi da un cold case con un omicida abile e astuto nel confondere le sue tracce nel tempo e nello spazio, ruolo fondamentale è detenuto dalla natura. La Val Resia, quella parte del Friuli confinante con la Slovenia, con i suoi ricchi ed immensi boschi, con i suoi abitanti dalla bellezza inconfondibile e dalle credenze di miti e tradizioni conservati e tramandati di generazione in generazione, con quel passato segnato dalla Resistenza, sono il palcoscenico all’interno del quale le vicende prendono campo snodandosi mediante un quadro che è stato dipinto con sangue umano. E sarà proprio tra questi alberi secolari, tra i silenzi e gli echi degli spazi incontaminati, che quegli occhi si pianteranno su Teresa, conoscendone i segreti e le paure più intime e non avendo remora ad uccidere chiunque possa mettere in pericolo il preservare di quel segreto che tale deve restare.
Un intreccio interessante quello creato da Ilaria Tuti, un intreccio avvalorato da una penna fluida, non impegnativa e dal buon ritmo che sa ben bilanciare le vicende e che sa ben ponderare i colpi di scena. Particolare rilievo è inoltre dato ai vari protagonisti nonché al ruolo femminile, in particolare alle donne che tra quei monti hanno il compito di tramandare e istruire insegnando la lingua e le memorie affinché non vadano perdute. E se da un lato conosciamo meglio la Battaglia, dall’altro approfondiamo il ruolo dell’ispettore Massimo Marini, con il quale il commissario ha un rapporto sempre più particolare, ma che in questo nuovo capitolo acquista maggiore sicurezza, agendo con maggiore precisione, risultando essere più istintivo e deciso. Incontreremo poi nuove figure che completeranno il palco di attori della saga.
Un thriller piacevole che non mancherà di conquistare gli amanti del genere grazie al perfetto connubio di mistero, struttura narrativa e personalità plasmate.

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Ninfa dormiente 2019-06-06 06:26:17 Pupottina
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Pupottina Opinione inserita da Pupottina    06 Giugno, 2019
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Ninfa dormiente

A distanza di un anno e mezzo, dopo una lunga attesa, ILARIA TUTI è tornata a entusiasmare i suoi lettori, più affezionati, con il secondo episodio della saga che ha come protagonista il commissario di polizia, Teresa Battaglia, specializzata in profiling dei criminali.
La sua seconda indagine dovrebbe essere un caso semplice, ma non è mai così. Il mistero muove i primi passi da un cold case per poi spingersi sulle tracce di un assassino che sembra aver azzerato le distanze temporali fino ai giorni nostri, facendo un vero e proprio patto con il diavolo.
Teresa Battaglia e la sua squadra, alla quale si aggiungono nuovi interessanti componenti, scava tra la neve che lambisce le cime delle montagne, ostacolata dal vento che spira tra le valli delle zone di confine dell'Italia settentrionale. I racconti popolari e la Storia, del periodo della Resistenza, si amalgamano alla perfezione in un'indagine che si spinge nella particolarissima Val Resia, raccontantone lo stile di vita, i costumi, la lingua e le tradizioni.
In questo romanzo, oltre a un'indagine avvincente e che tiene l'attenzione sempre desta e sul filo del rasoio, i lettori potranno scoprire qualcosa in più sui co-protagonisti della sua storia: Teresa Battaglia, ancora alle prese con i suoi problemi di salute, ma pronta a non lasciarsi sfuggire nessun dettaglio; Massimo Marini, sempre bello, giovane ed aitante, che dovrà fare i conti con il suo misterioso passato e le incombenze del suo presente.
Ilaria Tuti ha ideato un poliziesco al femminile che non scade mai nel romantico, ma scava nelle menti criminali, pur avendo come punto di partenza una protagonista chiamata a fare i conti con la malattia della propria mente che sembra sempre sul punto di abbandonarla. Dunque, la suspense non manca.

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