Narrativa straniera Fantasy La musa degli incubi
 

La musa degli incubi La musa degli incubi

La musa degli incubi

Letteratura straniera

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La peggiore paura degli abitanti di Pianto si è concretizzata: nella minacciosa fortezza di mesarzio i figli degli dèi sono ancora vivi. Sarai è diventata un fantasma, mentre il Sognatore ha appena scoperto di essere lui stesso un dio dalla pelle blu, l’unico capace di fronteggiare l’oscura Minya, animata dall’implacabile desiderio di vendetta nei confronti degli umani che massacrarono la sua gente. Lazlo si troverà di fronte alla più impensabile delle scelte: salvare la donna che ama oppure tutti gli altri. Ma inquietanti misteri dimenticati chiedono di essere risolti: da dove sono arrivati, veramente, i Mesarthim, e cosa ne è stato di tutti i bambini nati nella fortezza durante il dominio di Skathis? Quando i portali dimenticati si apriranno di nuovo, mondi lontani diventeranno pericolosamente vicini e un inatteso, potente nemico arriverà deciso a spazzare via le fragili speranze di tutti, dèi e umani. Sarai, la Musa degli Incubi, conoscitrice di ogni genere di paura fin da quando aveva sei anni, sarà costretta ad affrontare orrori che neanche immaginava e ad andare oltre i suoi stessi limiti: l’esperienza le ha insegnato che l’odio e il terrore sono sentimenti facili da provocare. Ma come si fa a rovesciare l’odio, a disinnescare la vendetta? È possibile salvare i mostri, piuttosto che annientarli? In questo seguito de "Il Sognatore" va in scena lo scontro tra distruzione e salvezza.



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La musa degli incubi 2021-04-30 06:44:37 La Lettrice Raffinata
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La Lettrice Raffinata Opinione inserita da La Lettrice Raffinata    30 Aprile, 2021
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Ora voglio il Laini Taylor Cinematic Universe

Dopo aver completato la lettura de "Il sognatore" non riuscivo ad immaginare come Taylor fosse riuscita a scrivere un seguito tanto lungo per quella storia; soprattutto vista l'impasse finale, mi sembrava strano trovarmi di fronte un tomo di oltre cinquecento pagine. Il mistero è presto svelato: l'autrice ha impiegato buona parte di queste pagine per inutili filler romance e ripetizioni di intere scene che avevamo già visto nel primo capitolo, diluendo così i pochi eventi davvero rilevanti.
Premetto che, per parlare in maniera esaustiva di questo libro, dovrò necessariamente spoilerare quanto accade ne "Il sognatore", quindi continuate a leggere a vostro rischio e pericolo.
La vicenda riprendere precisamente dove era stata interrotta, con lo stallo alla messicana tra Lazlo e Minya, che mettono in pericolo l'anima di Sarai e le vite degli abitanti di Pianto, impegnati ad evacuare la città per timore che l'enorme abuso edilizio a forma di Gundam sopra le loro teste precipiti. Questa situazione viene accantonata relativamente in fretta; la prima parte del libro si incentra infatti sull'introduzione delle sorelle Kora e Nova -delle quali scopriamo pian piano il passato- ed i siparietti romantici tra le tante coppie presenti nel romanzo. Solo oltre la metà del volume la trama assume un ritmo più incalzante e ci viene effettivamente presentato il contrasto principale della storia.
Questa disomogeneità è solo il primo problema de "La musa degli incubi", e non influenza solo gli eventi narrati ma anche il tono. Ci sono infatti degli sbalzi molto fastidiosi dati dalla presenza di battutine leggere inserite alquanto inopportunamente in momenti forti dal punto di vista emotivo, come stupri o infanticidi; posso capire la necessità di stemperare la tensione, ma in questo l'autrice esagera un po' a mio parere. Anche alcuni degli intermezzi romantici appaiono fuori luogo: non penso che quando la tua stessa vita è messa in pericolo sia il momento ideale per correre in camera da letto, no? D'altro canto qui i personaggi sono costantemente ingrifati e sempre pronti a fare battutine a sfondo sessuale.
Un altro difetto estremamente evidente è il ridimensionamento di alcuni personaggi prima presentati come fondamentali, per non parlare del totale accantonamento di altri: ad esempio tutta la parentesi sulle capacità alchemiche di Thyon Nero viene dimenticata, e tra l'altro lui e Calixte sono i soli del gruppo di esperti reclutati da Eril-Fane che rivediamo.
La problematica maggiore sta però negli eventi legati al passato. Tramite l'escamotage dei flashback, Taylor sceglie di mostrarci solo pochi elementi dell'impero da cui provengono i Mesarthim e della loro storia; questo non riesce però a nascondere le incoerenze, ma solo ad evitare di dare delle risposte chiare. Non voglio dilungarmi con troppi esempi, quindi dirò soltanto che trovo ridicolo quanto scopriamo sull'ambizioso Skathis: la sua decisione di rinunciare al ruolo di imperatore di interi mondi per diventare il dio di una sola cittadina, il viaggio attraverso così tante realtà senza sapere di essere inseguito da Nova, la produzione in serie bambini da vendere. E cosa progettava di fare con i tesori così accumulati in soffitta? voleva nuotarci dentro come Paperon de' Paperoni?
A questo punto sembrerà che il libro mi abbia schifato, ma in realtà l'ho trovato comunque una buona lettura, anche se forse avrei preferito che l'autrice limasse qualche scena e togliesse un paio di personaggi per realizzare un volume autoconclusivo. Ho trovato comunque ottima la scelta dell'antagonista, soprattutto per il modo in cui viene presentata, coerente con le tematiche sulle quali poggia la duologia.
Lo stile si conferma eccellente e alcuni dei personaggi sono scritti molto bene, in particolare Minya, Eril-Fane e le sorelle Kora e Nova hanno un'evoluzione verosimile ed emozionante. I protagonisti invece non mi hanno convinta appieno: non sono mai stata una fan di Lazlo e per quanto riguarda Sarai, che qui doveva essere il personaggio più importante, ho trovato troppo convenienti i nuovi poteri assegnatile e un po' ridicolo il modo in cui dimentica di averli quando ne avrebbe più bisogno.

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