Opus pistorum Opus pistorum

Opus pistorum

Letteratura straniera

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Un'autentica girandola di imprese orgiastico-amatorie, in una Parigi cosmopolita e peccaminosa. Il titolo stesso del libro è chiaramente allusivo: 'pistor' in latino significa 'mugnaio' come 'miller' in inglese; 'opus', opera, di Miller dunque anche di chi pesta come in un mortaio (con l'evidente implicazione sessuale che l'espressione comporta).

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Opus pistorum 2013-11-20 15:55:24 MrsRiso13
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MrsRiso13 Opinione inserita da MrsRiso13    20 Novembre, 2013
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Chi va al mulino s'infarina

Sulla copertina di questo romanzo di Miller dovrebbero essere incise le stesse parole apposte sulla porta dell'Inferno nella Divina Commedia di Dante, declinate nella versione più appropriata di “Lasciate ogni moralismo, voi ch'intrate”. In una Parigi fine anni '30, dove l'arte permeava ogni millimetro e dove ogni caffè accoglieva intellettuali e artisti di ogni foggia e fama, si svolgono le vicende di Alf, giornalista americano residente nella Ville Lumière, dedito sopratutto al sesso.
Depravazione, pornografia, perdizione raccontate su commissione, senza una trama specifica, senza pause o interruzioni, fatta salva qualche congiunzione. In breve un susseguirsi di amplessi tra uomini, donne e animali nelle più variegate combinazioni senza leggi morali, senza inibizioni, senza velature. Quasi 200 pagine di istinto puro votato alla pulsione sessuale e al soddisfacimento del più ancestrale dei desideri.
Parlare di caratterizzazione dei personaggi e dei luoghi è praticamente inutile, persino dello stesso protagonista si sa ben poco, fatta eccezione per le dimensioni e le capacità del suo John Thursday, che è, forse, il vero divo.
Leggere questo romanzo è una prova ardua, un lotta contro i propri principi morali, la propria educazione e i propri tabù, un tacitare la propria coscienza per arrivare al termine.
Se si crede di avere un'elevata apertura mentale, non resta che affrontare la lettura per conoscere il verdetto o per finire stritolati dall'opera del mugnaio!

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Opus pistorum 2012-04-10 17:19:26 mariaangela
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mariaangela Opinione inserita da mariaangela    10 Aprile, 2012
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esageratamente peccaminoso

esageratamente peccaminoso. Anche a me è rimasta impressa la prima scena, quella con cui il libro ha inizio, con la bimba seduta sulle gambe...avevo iniziato a leggerlo in metro mentre aspettavo il treno....ho chiuso il libro come una ladra sorpresa nell'atto di rubare!!!ricordo ancora l'imbarazzo provato!!! alcune descrizioni sono davvero fastidiose, tipo quella con i c...ma non voglio dire nulla a chi non l'avesse letto e ne avesse voglia. Scandalizzata no, infastidita un pò perchè il troppo dà sempre fastidio. Ma provate a leggere apollinaire oppure il marchese de sade e noterete la differenza. Il titolo del romanzo è lungimirante...provate a pestare il grano nel mortaio.... ma come lo narra henry miller...

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