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voi stesso siete il vostro nemico
Nessuno può negare nell'aver sognato a occhi aperti di intrecciare rapporti di amicizia o di amore con quel conoscente o passante... credo non ci sia nulla di male, se il tutto si riduce in pochi attimi.
Il problema sorge quando si preferisce risiedere eternamente nel mondo dei sogni, anziché nella realtà.
In "le notti bianche", Dostoevskij ambienta la narrazione su una panchina vicino alla riva del fiume in una Pietroburgo notturna; una location perfetta per raccogliere le confidenze di due persone estranee che per un istante si trovano a condividere la loro solitudine.
L'uomo della storia, altro non è che un sognatore. Di lui non conosciamo neanche il nome, sappiamo solo che il suo limite più grande è LA PAURA DI VIVERE LE PROPRIE EMOZIONI, negandosi la possibilità di instaurare legami con gli esseri umani. Egli è consapevole di essere un uomo solo e triste; vivendo, quasi, con rassegnazione la sua condizione.
Nasten'ka seppur così giovane, ha conosciuto presto il dolore che sopraggiunge in seguito a degli abbandoni, prima la morte dei genitori poi il non saper più nulla del suo promesso sposo. Un amore che è più un'ancora di salvezza per la sua esistenza condannata alle regole rigide della nonna. Tutto ciò la porteranno ad allacciare un rapporto di amicizia/amore con il sognatore.
Lei, se da un lato ha il pregio di aver riportato per un istante nella realtà il sognatore dall'altro lo riporterà, nuovamente, a rifugiarsi nel suo mondo ovattato pieno di sogni ma sicuramente con la consapevolezza di sapere cos'è la felicità.
"...un intero attimo di beatitudine! Ed è forse poco seppure nell'intera vita di un uomo?..."
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Commenti
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Natturalmente se ciò non vada a ledere la felicità altrui. Baci
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Mi chiedo se quell'attimo di felicità porterà gioia, tristezza, rimpianti...insomma se sarà veramente valsa la pena di essere vissuta e conosciuta... oppure no...mah
Ciao Pia.