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Un intero attimo di beatitudine e di felicità
Un personaggio senza nome si aggira solitario per le vie di Pietroburgo. Sono ormai otto anni che vive in questa città e non ha saputo fare pressoché nessuna conoscenza. Eppure ogni persona che incontra quotidianamente sul Nevskij, al parco o sul lungofiume, sente di conoscerla intimamente pur senza averci mai scambiato né una parola né un saluto. Di ognuno ha imparato a memoria la fisionomia, ne ammira l’allegria e si rattrista quando ne percepisce il malumore. Conosce persino i palazzi e a volte ha la sensazione che lo guardino da tutte le loro finestre e gli parlino come si fa ad un buon amico. Si tratta un individuo timido, riservato, schivo, che si autodefinisce un tipo, un originale, un sognatore e come tutti i sognatori non è una persona ma un essere di genere neutro la cui vita comincia veramente solo quando è solo nella sua camera con le pareti verdi piene di muffa. Soltanto allora è libero di perdersi nelle trame dorate tessute per lui dalla “dea della fantasia”, di dare sfogo alla sua immaginazione eccitata creando nuovi mondi, nuove vite, e ogni sogno è una nuova felicità, una nuova dose di veleno raffinato e lussurioso. Lui non vive la vita, la sogna. Ma questo suo ovattato universo onirico viene sconvolto una sera di maggio quando, quasi per caso, si imbatte nella bella Nasten’ka. La giovane donna irromperà come un fiume in piena nella sua indolente esistenza travolgendola con il più potente e incontrollabile dei sentimenti: l’amore. Il nostro eroe avrà quindi la possibilità di conoscere finalmente le pulsazioni e le emozioni che regala la vita reale, vivrà un intero attimo di beatitudine e di felicità ma si troverà a dover fare tristemente i conti con l’evanescenza delle sue velleitarie fantasie. Due personaggi delicati e coinvolgenti, quattro notti di vita vera che sembrano un sogno, temi quali le illusioni, la solitudine, l’amore che toccano il cuore dei lettori, specie di quelli particolarmente sensibili. E poi le magiche atmosfere di una città affascinate come Pietroburgo e la penna incantevole di un Dostoevskij giovanissimo ma che dimostra già un immenso talento letterario e una capacità di raccontare le vicende umane che non ha eguali. La forte empatia e i dialoghi brillanti rendono ancor più piacevole la lettura di questo imperdibile romanzo che ricorda al lettore come possa essere triste e piatta una vita senza sogni ma come siano altresì inutili e fallaci i sogni senza il coraggio e la forza per realizzarli.
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delicato, poetico, profondo, suggestivo!
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