Dettagli Recensione
"Il sentimento non si frantuma, ma si concentra."
“Il sognatore, se serve una definizione precisa, non è un uomo ma, sapete, una specie di essere neutro. Si stabilisce prevalentemente in un angolino inaccessibile, come se volesse nascondersi perfino dalla luce del giorno, e ogni volta che si addentra nel suo angolino, vi aderisce come la chiocciola al guscio, e diventa simile a quell’animale divertente chiamato tartaruga, che è nello stesso tempo un animale e una casa.”
Il protagonista di questo libro è un sognatore. Tutto ciò che fa è immaginarsi come sarebbe la sua vita uscendo dal guscio che si è creato da sé. Il sognatore, infatti, non ha rapporti di amicizia con nessuno, la sua esistenza è dettata da sogni e nulla di più. Più che vivere si potrebbe dire che sopravvive. Finchè una notte, si imbatte in una giovane ragazza, Nasten’ka, con la quale sembra innescarsi un magico rapporto fraterno e confidenziale. Dopo un’iniziale titubanza, la ragazza accetta di rivedere il sognatore la notte seguente, nello stesso luogo e alla stessa ora, e così accade per quattro notti: le notti bianche. Il finale è decisamente struggente ma d’effetto.
Un romanzo breve, ma assai graffiante. Le conversazioni tra il protagonista e Nasten’ka, durante le quali si conoscono entrambi i personaggi nel profondo, sono molto interessanti e toccanti. Si toccano argomenti come l’amore, la solitudine e il disagio interiore. Entusiasmanti sono anche le caratterizzazioni psicologiche del sognatore e della ragazza.
Lo stile è piuttosto poetico, e a mio avviso eccezionale, ed il registro linguistico è medio-alto ma come romanzo è piuttosto scorrevole ed accattivante. Assolutamente ben scritto e la trama è intrigante.
E’ il primo romanzo che leggo di questo autore e sicuramente non sarà l’ultimo!