Dettagli Recensione

 
The Heroes
 
The Heroes 2013-07-07 15:57:44 rondinella
Voto medio 
 
3.5
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
3.0
rondinella Opinione inserita da rondinella    07 Luglio, 2013
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Un monologo al maschile

Questo è un libro 'maschio' in molti sensi:
- i personaggi sono quasi tutti uomini;
- il linguaggio è, di conseguenza, estremamente fine;
- ci sono tutti tipi 'tosti' (o che perlomeno, così sembrano);
- diciamo addio ad inutili idealizzazioni del tipo 'sei il mio EROE' e così via.
Ora, tralasciando le disgressioni riguardo il sesso del libro (che comunque ritengo utili per farsi un'idea), devo dire che si tratta di una lettura particolare, non totalmente appagante ma nemmeno da buttare via. Si tratta appunto di uno dei quei casi dove è d'obbligo pensare 'si può dare di più'.

La quarta di copertina per una volta ci azzecca: avete presente Martin e l'impietosità nei riguardi delle sue creature?
Joe Abercrombie non scherza a riguardo: come il collega (a fine libro ammette candidamente di aver preso alcune idee da vari autori) abbandona il buonismo e la 'perfezione' del fantasy classico per indagare il meschino, egoista e corruttibile animo umano relegando il fantasy a funzione marginale.
Quindi astenersi se siete amanti di gloria, onore, coraggio e giustizia: qui, di eroi, non ce ne sono. Neanche un grammo.

Ci sono due cose che ho apprezzato particolarmente: lo stile nelle descrizioni e i personaggi.
Riconosco immediatamente la bravura dello scrittore nelle descrizioni, il lessico si fa funzionale nel tratteggiare gli ambienti e più personale quando il soggetto è l'uomo, con molta premura nell'adattarsi al personaggio; ma ciò che ho più apprezzato è stato il modo in cui ha colmato lo spazio tra i dialoghi e tra le azioni: pensieri, monologhi interiori di una certa ironia, 'perle di saggezza' con nulla di glorioso: insomma, nessuna riga davvero necessaria eppure il brodo è stato allungato in modo gradevole, sfizioso, e si arriva a fine libro con la sensazione di aver letto tanto, quando, effettivamente, non c'è granché.
Secondo punto a favore, i personaggi: guerrieri? Sì e no. Paladini? Non esistono... Secondo la filosofia di Abercrombie durante la guerra ognuno riesce a dare... il peggio di sé!
No ad inutili buonismi, no a spassionate idee di libertà, no alla pietà o alla forza della parola: il campo di battaglia è la tomba per i vili e per gli impavidi, è la scacchiera d'interessi dei potenti che muovono le pedine come vogliono con noncuranza. I protagonisti non sono uomini eccezionali, spesso sono alla stregua di 'antieroi', ben caratterizzati, sviscerati nelle loro passioni: una metafora del mondo attuale, forte e prepotente.

A questo punto vi domanderete perché non ho dato il massimo dei voti.
Nonostante temi e situazioni incontrassero i miei gusti ho riscontrato una certa superficialità quando il tempo si fermava ed iniziava il flusso dei pensieri e dei ricordi dei personaggi; c'è questa guerra che si combatte ma non si capisce perché, ci sono cose accennate a cui non si dà una spiegazione. Tutto ciò non è importante ai fini complessivi del romanzo (che si potrebbe quasi classificare come letteratura non di genere) ma il detto - non detto lascia delle perplessità.
Ho avuto delle difficoltà anche a seguire gli scontri: le cartine aiutano, ma l'arco di tempo breve e lo show don't tell, se enfatizzati in modo eccessivo disorientano un po'. Mi sono ritrovata a leggere passaggi nel pieno della battaglia senza sapere che questa era iniziata, come una lente d'ingrandimento che si sposta qua e là lasciando dettagli in ombra.
Può darsi che la colpa sia della casa editrice che per motivi incomprensibili a noi comuni mortali ha deciso di iniziare con questo volume invece che con la precedente trilogia... un peccato.

In definitiva un fantasy (se così si può ancora definire) meritevole, con una voce potente e graffiante, conquista e si fa leggere volentieri. Forse, data la dose di sangue e di testosterone, è più adatta ad un pubblico maschile, ma se il lettore non si aspetta il grande amore o il cavaliere leale va bene per tutti.
Cos'altro dire? La vittoria è dei codardi e Joe, se stiamo parlando di uomini senza scrupoli, bagna un altro po' nel sangue.
Consigliato.

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Commenti

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grazie Rondinella per la tua recensione, come sai l'attendevo con ansia :-) dopo il tuo commento sono ancora convinta di leggere questo romanzo, sicura di andare incontro ad un fantasy-storico-cruento ma piacevole. grazie :-)
In risposta ad un precedente commento
rondinella
08 Luglio, 2013
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Emh, calzina, togli lo 'storico' ;)
Grazieeee
In risposta ad un precedente commento
calzina
08 Luglio, 2013
Segnala questo commento ad un moderatore
ok, allora a noi fantasy-cruento...lo affronterò armata di affilato segnalibro :-)
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