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L'immoralista
 
L'immoralista 2015-11-28 20:28:37 annamariabalzano43
Voto medio 
 
5.0
Stile 
 
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Contenuto 
 
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annamariabalzano43 Opinione inserita da annamariabalzano43    28 Novembre, 2015
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Difficile é sapere essere liberto

L’immoralista pubblicato nel 1902, è forse l’opera più significativa di André Gide, premio Nobel per la Letteratura nel 1947. Si tratta di un romanzo in cui si fondono autobiografismo, esercizio estetico e attacco alle convenzioni morali in un tentativo di dimostrare l’impossibilità di conciliare memoria e avventura, diversamente da quanto realizzerà Marcel Proust nella sua Recherche.
È alle parole dell’amico Menalque che il protagonista Michel attribuisce questo concetto che farà suo: “I ricordi più delicati appassiscono, i più voluttuosi marciscono, i più incantevoli sono i più pericolosi per il futuro.” Ed è intorno alla figura di Michel, coincidente per molti versi con la personalità di Gide, che si dipana una storia drammatica tanto perfetta stilisticamente, quanto scarsamente ricca di pathos. La “confessione” di Michel è quasi una forma di edonismo. Il suo ego è al centro del suo mondo, il suo rapporto con la delicata moglie Marceline è continuamente condizionato e compromesso dal suo egoismo e dalle sue tendenze omosessuali. Più prende coscienza del suo essere, più Michel si allontana dalle convenzioni morali dell’epoca, pur celandosi dietro un preteso profondo amore coniugale. In realtà Marceline rappresenta per lui il passato, quel mondo di cui non vuole conservare memoria ed é questo il motivo per cui affannosamente trascina la donna gravemente ammalata di tisi in giro per il mondo. Così come egli stesso era rinato dopo la malattia, ora sarà la malattia di Marceline a offrirgli la possibilità di una seconda rinascita. Ma svincolarsi dai legami, qualsiasi essi siano, non sempre comporta saper gestire il futuro. “ Saper liberarsi non è niente, il difficile è saper essere liberto.” Una frase di una lucidità ineccepibile. Dunque il dramma di Michel è il dramma dell’intellettuale Gide che vede irrisolto il conflitto tra passato e presente, tra amore e sesso, e la storia che egli ci racconta vuole essere, in tutto il suo anticonformismo, una critica a questo tipo di uomo e di intellettuale.

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Commenti

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Anna Maria, i tuoi commenti si leggono sempre volentieri ed hanno anche il pregio di fare riflettere.
Dei libri che ho letto dell'autore, però, quello che preferisco è "La porta stretta". Lo conosci? Che cosa ne pensi?
Ciao Emilio, grazie. Non ho letto La porta stretta, ma so che sviluppa più o meno gli stessi temi da un punto di vista opposto. Mi riprometto però di farlo.
Ah, che libro difficile, vero? :-)
Grazie per il tuo commento che chiarisce molte cose del romanzo. Uno di quelli su cui non si finisce di riflettere. Certe volte anche il polo negativo e la sua forza d'attrazione fanno riflettere.
Pregevole commento.
Grazie Rollo.
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