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L'abbazia dei cento peccati
 
L'abbazia dei cento peccati 2015-11-08 17:19:23 cesare giardini
Voto medio 
 
4.0
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
4.0
cesare giardini Opinione inserita da cesare giardini    08 Novembre, 2015
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Alla ricerca di preziose reliquie

Pochi romanzieri hanno la capacità, come Marcello Simoni, di farci rivivere con dettagli storici documentati e riferimenti ambientali precisi la vita laica e monastica del Medioevo. Il romanzo fa parte del Codice Millennium Saga, ed è completato da una seconda parte (“L’abbazia dei cento delitti”) in cui continuano le avventure dei personaggi descritti nel primo romanzo. Siamo nella prima metà del XIV secolo, durante la guerra dei cent’anni: l’azione si svolge parallelamente a Reims, alla corte degli Estensi a Ferrara e nella famosa abbazia benedettina di Pomposa, un complesso monumentale risalente al IX secolo situato nel comune di Codigoro presso Ferrara. Non a caso gran parte del romanzo si svolge in questa abbazia : l’autore infatti, ex-archeologo e bibliotecario, ha pubblicato alcuni saggi storici sulla rivista specialistica Analecta Pomposiana, con speciale riguardo agli affreschi storici (nel romanzo non è certo di secondo piano la figura del giovane Gualtiero, autore di pitture murali raffiguranti scene del Vecchio e Nuovo Testanento) che decorano le navate della chiesa. La trama ha come protagonista un nobile uomo d’arme, Maynard, cui viene affidato il compito di recuperare preziose reliquie; il compito è arduo, mille sono le insidie che ostacolano la ricerca, data la posta in palio: vi si oppongono un ambiguo re di Boemia, un cardinale scellerato e disposto ad ogni nefandezza, un monaco viscido e prezzolato. Il nostro valoroso vanta però l’appoggio di un abate virtuoso, di una sorella badessa combattuta tra la vita monastica di clausura ed il nascente amore per un intrepido soldato di ventura e di un giovane singolare artista, audace quanto sfortunato. Ne esce un vero e proprio affresco di un periodo storico affascinante, descritto con stile preciso e rigoroso; l’ambientazione e lo stesso linguaggio usato sono studiati nei particolari, privi di banali ridondanze, testimoniando un’accurata ricerca bibliografica cui fanno riferimento le numerose note su termini desueti e su citazioni latine nonché un commento finale da parte dell’autore sul periodo storico descritto, sui luoghi in cui il romanzo si svolge, sui personaggi realmente esistiti e su quelli di fantasia. Il romanzo che non ha una vera e propria conclusione ma che prelude ad un seguito, viene consigliato a chi ama in genere il romanzo storico ambientato nel Medioevo, soprattutto se movimentato, come in questo caso, da una trama avventurosa e ricca di colpi di scena.




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Romanzi storici, soprattutto se ambientati nel Medioevo
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