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La figlia della libertà
 
La figlia della libertà 2020-01-07 09:47:33 Mian88
Voto medio 
 
4.3
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
4.0
Mian88 Opinione inserita da Mian88    07 Gennaio, 2020
#1 recensione  -   Guarda tutte le mie opinioni

Speranza.

Miseria e oppressione. Sono loro le vere figlie della libertà in questo intenso romanzo a firma Luca Di Fulvio. Siamo nei primi decenni del Novecento, lo scenario che si apre innanzi ai nostri occhi è quello di un mondo fatto di uomini e di crudeltà, ma anche di donne che cercano di fuggire per cercare di abbracciare la prospettiva di un futuro migliore, un futuro dove anche per loro potrà esserci spazio, un futuro dove le vessazioni e la violenza verranno meno. E loro, Rosetta e Rachel, ce la metteranno tutta per farcela. A completare il cerchio dei protagonisti, Rocco. Tre storie, le loro, che sono accomunate da quel lungo viaggio verso Buenos Aires nel 1912.
La genialità dell’autore risiede nel saper toccare il cuore dei suoi lettori sapendo ben mescolare finzione e realtà. Attraverso l’artificio letterario egli fa portavoce i suoi personaggi della vita degli emigrati in Argentina in questi primi anni del secolo scorso. Riesce ben a descrivere le condizioni di chi emigrava, prima della partenza e dopo l’arrivo quando i sogni e le speranze che lo avevano spinto a partire abbandonando e rinunciando a tutto quel che aveva, lasciano il posto alla verità della legge del più forte all’interno della quale le donne, i bambini e i più deboli non sono altro che merce di scambio.
Lo stile narrativo adottato è forte e deciso, concreto e senza filtri. Ciò rende ogni scena, ogni circostanza tangibile con mano. Anche e non di meno quelle di violenza. I vari attori sono ben caratterizzati, chi legge non fatica ad immaginarli o ad immedesimarsi in loro. Si crea infatti un fortissimo legame di empatia che fa percepire il racconto sulla pelle nonostante sia ambientato in tempi apparentemente lontani. Devastante è inoltre la forte attualità del narrato.
Unica nota è che nello scorrere si incorre nel rischio di pensare di trovarsi davanti ad una “telenovela”. Questo accade perché l’opera è emozione a 360 gradi, si sente che Di Fulvio tiene al tema e che ci ha messo l’anima nello scrivere. È comunque una sensazione, un ostacolo superabile e che viene meno grazie alla forza contenutiva del componimento. Semplicemente, il lettore un pochino più esigente non mancherà di notarlo.
Un libro corposo, vitale per chi non ha voglia di piegarsi al “marcio” che c’è nel mondo e per chi ha voglia di leggere qualcosa di diverso.

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Commenti

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Ed ecco che scopro un nuovo autore interessante... Grazie, Maria!!! :)
In risposta ad un precedente commento
Mian88
14 Gennaio, 2020
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Laura.... Ho un'idea... :D :D :D
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