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Le affinità elettive
 
Le affinità elettive 2013-12-15 13:18:01 Yoshi
Voto medio 
 
4.8
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
5.0
Yoshi Opinione inserita da Yoshi    15 Dicembre, 2013
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Al cuor non si comanda..

"Il pensiero di ciò che stava abbandonando gli era insopportabile, diede ancora uno sguardo al mendicante "Oh, come sei da invidiare!" esclamò "Tu puoi ancora nutrirti della tua elemosina di ieri, non così io della mia felicità di ieri".

"Un cuore che cerca, sente che gli manca qualcosa; ma solo il cuore che ha perduto sento cosa gli manca."

Se dovessi riassumere il libro in una frase credo sarebbe: "Al cuor non si comanda"
Mi sono avvicinata a questo libro per puro caso e come al solito ne sono rimasta sbalordita.
Mi sono meravigliata molto per il tipo di scrittura attuale e per nulla complicata, che rende la storia scorrevole e piacevole da leggere.
I personaggi sono ben caratterizzati, anche se spesso ho notato una sorta di semplicità nella descrizione delle personalità, sono molto lineari e ben inquadrati quasi fossero tessere di un puzzle che si devono per forza incastrare perfettamente tra loro, altrimenti la storia non avrebbe senso.
L'ambientazione molto bella e come molti romanzi dell'epoca, saturi di vegetazione, dove il verde e i fiori la fanno da padrone.
Passiamo alle considerazioni personali.
L'ho letto mezzo in e-book (quando andavo fuori casa) e mezzo cartaceo e sconsiglio vivamente l'edizione della Giunti mentre consiglio quella della Oscar Classici Mondadori.
Il motivo è che nell'edizione della Mondadori, trovo abbiano usato termini più "romantici" e meno banali.
Quando leggevo l'edizione della Giunti mi sembrava di leggere una storia abbastanza banale e priva di sentimento.
Ma ovviamente è una considerazione personale.
Appena l'ho finito sono rimasta abbastanza senza parole nonostante il finale fosse abbastanza scontato (tranquilli, non rivelerò nulla!!), nel momento in cui mi sono messa davanti al pc per scrivere il mio parere mi sono trovata priva di giudizio.
Al momento non sapevo se mi era piaciuto oppure no, se mi aveva sconvolto o lasciata indifferente.
Tant'è che ho aspettato, ho lasciato sedimentare fino ad oggi.
E' una storia abbastanza semplice, a volte superficiale/contenuta, alcuni attimi di vita che sarebbero stati pieni di disperazione e tragedia nella normalità, si sono sviluppati come implosioni silenziose e personali, vietate al lettore e lasciate all'immaginazione.
Tutto gira intorno alla salvaguardia delle apparenze e fin dall'inizio il presagio di tristezza incombe e ti accompagna fino alla fine.
Ti fa rimanere sempre con le "antenne alzate", pronte a captare e assorbire momenti forti in crescendo, ma questo avviene inutlmente.
Ebbene si!
Solo alla fine capisci che tutto accade con linearità e senza picchi di disperazione o picchi di felicità.
Tutto sostenuto, come se il lettore e i personaggi insieme, fossero spettatori della storia che si sta leggendo e accetano ciò che arriva senza farsi travolgere ma facendosi passare attraverso.
Mi è piaciuto moltissimo, soprattutto per questo stile così diverso dalle aspettative, pieno di poesia e verità attualissime.
Non l'ho trovato un "inno al tradimento" tanto meno scandaloso o sconveniente (come ho letto anche altrove).
Per me è semplicemente il messaggio chiaro e ben definito che al cuore non si può comandare.

"Ma perchè prendere le cose tanto sul serio? E' forse per l'eternità tutto ciò che facciamo? Non ci vestiamo forse la mattina per spogliarci la sera di nuovo? Non partiamo per tornare? E perchè non dovremmo desiderare di riposare accanto ai nostri cari, non fosse che per un solo secolo?"

"Io credo che l'essere umano sogni solo per non smettere di vedere. Potrebbe capitare benissimo che un giorno la luce interiore uscisse da noi cosicchè non ne occorressero più altre."

"Nulla è più sicuro dell'arte per sfuggire al mondo e nulla è più sicuro dell'arte per unirsi ad esso."

"....cioè che l'immagine dell'uomo è l'unica che porti impressa in se, e in modo eccellente, la somiglianza con Dio. Ciascuno si occupi di ciò che lo attrae, gli da gioia e gli sembra utile; ma il vero studio dell'umanità è l'uomo."

"Ci lasciamo rinfacciare i nostri difetti, per essi ci lasciamo punire e sopportiamo pazientemente ogni sorta di guai; ma se solo dobbiamo rinunciarvi, perdiamo la pazienza."

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