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Antica madre
 
Antica madre 2020-01-08 21:23:46 AndCor
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AndCor Opinione inserita da AndCor    08 Gennaio, 2020
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Sorgente del Nilo, sorgente del mito

Anno 62 d.C.
Il centurione Furio Voreno sta attraversando l'inospitale e arida steppa numidica per rientrare a Roma, carico di soldati a lui sottoposti e di fiere da destinare alle venationes, sanguinarie sfide nelle arene imperiali in cui gli animali selvatici vengono cacciati e uccisi: tuttavia, nell'ultimo convoglio, è presente una 'splendida donna... scura nel suo corpo lucente' che afferma di chiamarsi Varea, dotata di forza sovrumana e con indosso un monile dai geroglifici indecifrabili. Le voci, tra fascino magnetico e timore reverenziale, giungono sino a Nerone, il quale non ascolta le suppliche di Voreno e costringe la donna ad affrontare leonesse, guerrieri celti, leoni mauretani e un misterioso e possente Ercole nero: una serie di duelli sempre più rutilanti destinati a concludersi con la morte certa della giovane, fino a quando le leggende che ruotano attorno alla sorgente del Nilo, allora inesplorata, non stuzzicano la vorace curiosità dell'imperatore. Voreno, a capo della spedizione, non si lascia sfuggire l'occasione e ottiene il permesso di portare con sè Varea per agevolare le comunicazioni con le tribù indigene, ma ben presto la donna rivelerà il suo misterioso legame a una profezia millenaria dal quale dipenderanno le sorti dell'intero viaggio.

E' con la consueta dovizia di particolari che Manfredi ci pone di fronte a un viaggio temporale che abbraccia dodici secoli e che affonda le proprie radici nel decennale assedio di Troia, con lo scontro fra Memnon-Memnone e Akireu-Achille, passa attraverso la figura di Attilio Regolo nella prima guerra punica e infine si conclude con l'impero del figlio di Claudio e di Agrippina minore: una figura ambivalente e centrale in un'epoca storica conturbante che stride con i valori dei guerrieri più nobili e valorosi e con il trionfo estetico della Città Eterna.
Una dicotomia che, tuttavia, non metterà in chiaroscuro il fascino delle ville a strapiombo sul golfo di Napoli, le cascate spumeggianti della foresta dell'Atlante, le imponenti piramidi, la tomba di Alexandros e il tempio di Ramses II e di Nefertiti: luoghi ricchi di Storia e dai profumi ancestrali, lungo i quali si (di)spiegheranno intrecci amorosi, spionaggi e usi e costumi paradossalmente opposti e uguali allo stesso tempo. Il tutto raccontato attraverso un lessico semplice e lineare e un registro che alterna con estremo equilibrio azione, pathos, descrizioni e riflessioni prima di un finale tragico, ma che lascia comunque spazio a una speranza e a un capitolo successivo meritevole di essere gustato in tempi brevi, brevissimi.

Sbrigatevi a partire: i Monti della Luna, esotici e incontaminati, vi attendono.

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