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L'agente segreto
 
L'agente segreto 2018-04-08 11:44:42 sonia fascendini
Voto medio 
 
4.0
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
4.0
sonia fascendini Opinione inserita da sonia fascendini    08 Aprile, 2018
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Tutt'altro che semplice

Il sottotitolo di questo romanzo è "racconto semplice". Visto il risultato, questo la dice lunga, o sulla inconsapevolezza dell'autore, o sulla grandezza del resto della sua produzione. Secondo me questo è un romanzo in tutto e per tutto ed è complesso e completo.
Conrad, basandosi su un'esplosione avvenuta realmente a Greenwich Park nel 1894, ci ha confezionato un romanzo di spionaggio, con una variante di giallo, arricchito da una accurata e precisa analisi psicologica dei personaggi principali.
Adolf Verloc francese di origini, ma residente a Londra da parecchi anni si guadagna la vita facendo la spia per la propria ambasciata e l'informatore per Scotland Yard. A copertura di questa doppia attività gestisce un ambiguo negozio di articoli erotici. Inoltre è riuscito a farsi sposare di Winnie, attirandola nella sua tela con la promessa di accogliere in casa anche l'anziana madre ed il fratello disabile. La sua abilità nel tenere in equilibrio i vari comparti della sua esistenza viene messa a dura prova con l'arrivo di un nuovo ambasciatore. Quest'ultimo avanza l'ipotesi di smettere di utilizzare i servizi di Verloc, a meno che con un gesto eclatante dia uno scossone alla sonnolente Londra .Il gesto ci sarà e avrà degli esiti del tutto diversi da quello pronosticati dall'agente segreto.
Conrad da ottimo romanziere ci fornisce a poco a poco i dettagli dell'attentato, creando la giusta attesa nel lettore e amalgamando con perizia tutti gli ingredienti necessari a sfornare un buon giallo. La parte che mi ha intrigato maggiormente, però sono le incursioni dentro i pensieri dei protagonisti. In particolare Verloc mi ha fatto a volte inorridire e a volte intenerire per il suo modo univoco di vedere le cose. La sua incapacità di aver empatia per la moglie è surreale. Il candore con cui giustifica il modo terribile in cui si è approfittato del cognato è sconcertante. Lo stesso vale per gli altri personaggi: tutti con una propria morale del tutto distorta rispetto a quella comune. ma nascosta dentro la loro mente e quindi esente da critiche. Anche il gesto più irragionevole ha una propri logica. L'abilità di Conrad sta nello spiegarcela: non offrendo giustificazioni, o scuse, ma proprio argomentando il perché doveva essere compiuta proprio quell'azione. I suoi personaggi non sono patetici, anche se nella realtà sono perdenti, perché i suoi personaggi sono convinti oltre ogni ragionevole dubbio di quello che fanno.
Vista la complessità della trama e degli argomenti trattati, a momenti la prosa risulta appesantita. Nel complesso però si tratta di un buon romanzo da tutti i punti di vista.

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