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Nemico, amico, amante...
 
Nemico, amico, amante... 2016-02-12 22:31:00 Vincenzo1972
Voto medio 
 
3.5
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
3.0
Vincenzo1972 Opinione inserita da Vincenzo1972    13 Febbraio, 2016
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9 sfumature di donna

9 libri rilegati insieme da uno stesso filo conduttore, l'animo femminile, che l'autrice delinea con la sua penna conferendo ad esso il contorno delle sue donne, della loro personalità forte e desiderosa di libertà, di passione, di un amore che travolge e riempie in un attimo una mente ed un cuore intorpiditi dalla pacata ripetitività della vita.
Trovo riduttivo definirli 9 racconti, perchè pur nella loro brevità condensano una tale ricchezza narrativa ed una profondità nella caratterizzazione della donna, quasi uno svisceramento introspettivo, che il lettore ne risulta abbondantemente appagato. E' come se l'autrice avesse convogliato tutta la sua energia, la sua potenza descrittiva in 9 piccoli universi, 9 dimensioni che si muovono avanti e indietro nel tempo con salti che non creano disorientamento al lettore perchè tutto ruota intorno ad un punto ben preciso, una donna, che finisce per diventare essa stessa l'universo, il centro di tutto, è contemporaneamente causa ed effetto, il suo stato d'animo riflette e determina le sue azioni, le sue scelte, una donna che non si piega al destino ma è lei che lo forgia.
9 storie, 9 vite, come quelle dei gatti verrebbe da dire, perchè è lo stesso esemplare di donna che scompare alla fine di un racconto e si ripresenta in quello successivo, come se risorgesse nei personaggi protagonisti delle singole storie.
Ecco così Johanna, nel primo racconto che dà il titolo al libro, vittima dello scherzo crudele di due ragazzine, che riesce comunque a coronare il suo sogno/bisogno di amore;
e Jinny, ne 'Il ponte galleggiante', vittima del crudele destino che la condanna nel pieno della giovinezza ad una convivenza forzata con un tumore maligno, ma non rifiuta il bacio improvviso, delicato e disinvolto di un ragazzo conosciuto quasi per caso, che con la sua innocente spregiudicatezza - "non aveva mai baciato una donna sposata" - le restituisce una "specie di leggerezza indulgente, quasi una voglia di ridere. Un fremito di affettuosa ilarità, che ebbe la meglio su tutto il dolore ed il senso di vuoto".
Oppure Nina, che in "Conforto" trova rifugio e fuga dalla personalità autoritaria ed intransigente del marito, nell'amico-amante Ed, anche lui sposato: ma il loro rapporto trae forza proprio dai rispettivi matrimoni, "dipendeva dai matrimoni, ne ricavava dolcezza, la promessa di un conforto. Era improbabile che si trattasse di qualcosa di autonomo, anche se entrambi fossero stati liberi. Un amore che non rischia niente, ma che si mantiene vivo come una goccia di miele, una risorsa sotterranea."

Infine Meriel, in 'Quello che si ricorda', sposata con Pierre, due bambini ed una vita ordinaria in cui persino il funerale di un amico di famiglia diventa un'occasione di evasione, senza nessuna pretesa in particolare, semplicemente un evento che interrompe la quotidianità; e ciò che accade inaspettatamente a Meriel dopo quel funerale non può che rimanere un ricordo, un ricordo indelebile certo, ma a cui Meriel non avrebbe mai permesso di sfociare oltre nella sua esistenza, di pregiudicare in modo permanente l'equilibrio statico della sua vita; ricorderà per sempre le parole di quell'uomo, i suoi gesti premeditati, il senso di totale abbandono, di folle desiderio che invase il suo corpo, ma rimarrà tutto conservato nella sua mente:
"Portami da un'altra parte", - disse.
Lui la guardò dritta negli occhi. Disse: -Sì.
Sul marciapiede, davanti a tutti. A baciarsi come matti.
"Portami", aveva detto così. "Portami da un'altra parte", e non "Andiamo da un'altra parte". Questo è importante per lei. Il rischio, il trasferimento di potere. Rischio assoluto e totale trasferimento di potere. 'Andiamo' avrebbe contenuto il rischio ma non l'abdicazione che per lei - ogni volta che riviveva quel momento - coincideva con l'inizio della fase erotica.

E "Quello che si ricorda" rimarrà anche per me il migliore tra questi nove modi di raccontare una donna, tra queste nove sfumature di donna: la più audace forse, la più istintiva e passionale, quella appunto che non si scorda mai.

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Commenti

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Bella recensione, ben meditata e toccante!...Riconosco che la Munro è una grande narratrice, scrive bene e sa muovere le "corde" giuste anche se non è molto il mio genere, come peraltro scrissi nella recensione precedente alla tua:)
In risposta ad un precedente commento
Vincenzo1972
13 Febbraio, 2016
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Capisco e sono d'accordo con te... alcuni racconti sono forse eccessivamente 'ricercati' nello stile... per questo ho ridotto le stelline... ma la capacità narrativa della Munro è di alto livello.
In risposta ad un precedente commento
Matelda
02 Giugno, 2016
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Di altissimo livelo ... da Nobel.
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