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Grandi speranze
 
Grandi speranze 2014-09-05 14:13:26 Giovannino
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Giovannino Opinione inserita da Giovannino    05 Settembre, 2014
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Grandi Aspettative

Con questo romanzo di Dickens torno alla scuola media, infatti l'ultimo e unico (ahimè) che avevo letto era "Le avventure di Oliver Twist", romanzo di formazione e, come sarà capitato spesso a molti di noi, anche compito per le vacanze della scuola media superiore. Prima di tutto però vorrei spendere due parole sul formato di questo libro e sull'edizione. Lo ho trovato infatti all'ingresso della libreria e sono rimasto subito colpito, non solo dal prezzo ma anche dal formato. L' editore è Newton Compton e la collana è i Mammut, hanno tutti una copertina rigida e sono tutte versioni integrali dei grandi classici. Li riconoscete facilmente perché in copertina hanno una caricatura dell'autore o del protagonista del romanzo. Inoltre il prezzo è veramente fantastico, solo 3,90 euro per un libro che non a nulla da invidiare agli omonimi più costosi (anzi, a mio avviso sono anche meglio). Il romanzo, come saprete, è stato scritto nel 1860 e cioè in piena epoca vittoriana, la borghesia ed il rapporto tra questa e le altre classi la fa da padrone nel romanzo (che è praticamente incentrato su questo) e anche qui il protagonista, come nelle avventure di Oliver Twist e David Copperfield, è un bambino. Il protagonista è il giovane Pip, orfano fin da piccolo e così allevato dalla sorella, donna severa e dai modi non molto teneri che lo tira su "con le mani". Il marito di Mrs. Gargery, il fabbro Joe, è invece l'opposto della moglie, buono e comprensivo con il giovane Pip e possiamo definirlo forse il suo primo vero amico. Pip cresce in un paesino di provincia e le sue aspettative non sono granché, finché un giorno non viene invitato da una vecchia e ricca signora a trascorrere del tempo nel suo castello. Qui Pip conosce Miss Havisham, ma soprattutto conosce Estella, una giovane della sua età ma più istruita e altolocata. La conoscenza (e l'innamoramento) di Estella hanno su Pip un effetto devastante, il nostro protagonista decide infatti che dovrà elevare la sua condizione sociale per poter ambire non solo a Estella ma anche ad una vita da gentiluomo, per fare questo ha però bisogno di una ingente somma di denaro. E la somma di denaro arriva. Arriva sotto forma di una grossa eredità lasciatagli da una persona sconosciuta, e veicolata a lui tramite la procura dell'attento avvocato Mr. Jaggers. Iniziano così le "grandi speranze" del nostro Pip, anche se onestamente avrei tradotto con "grandi aspettative". Pip si trasferisce a Londra da un suo coetaneo indicatogli da Mr. Jaggers, Herbert, ragazzo che già in precedenza Pip aveva conosciuto nella tenuta di Miss Havisham. Pip ed Herbert diventano subito grandi amici e tutto sembra andare a gonfie vele, Pip è lanciato verso il successo, finché un giorno non arriva l'imprevisto e questo imprevisto ho un nome Magwitch. Magwitch è un latitante ricercato dalla polizia che 15 anni prima Pip aveva aiutato a fuggire. Magwitch chiede aiuto a Pip e Pip anche se inizialmente cerca di rifiutare alla fine non riesce a tirarsi indietro, soprattutto quando il vecchio gli rivela che deve a lui la sua fortuna. Ed è qui che le grandi aspettative di Pip vengono puntualmente disattese, qui inizia un lento ritorno a casa e alle umili origine durante le quali, tra vari colpi di scena, fughe tentate ma non riuscite, tentati omicidi e disavventure varie, il nostro Pip scoprirà che alla fine il vero tesoro non sono i soldi o i beni materiali ma i legami affettivi con le persone che lo hanno sempre amato. Forse il finale è un pò scontato (bada bene, ce ne sono due, uno originale e uno revisionato, in questa edizione c'è il revisionato) lo stesso però non si può dire della storia e soprattutto dei legami di parentela che vengono fuori mano mano che si avanza con il racconto (che poi sono i veri colpi di scena). Un romanzo la cui storia di base (la ricerca dei beni materiali e della ricchezza che poi viene puntualmente disattesa contro la ricchezza dei sentimenti) è forse vista e rivista ai giorni nostri, era invece sicuramente originale nel 1860, inoltre la scrittura semplice e lineare e le trame intricate del romanzo lo rendono senza dubbio un grande classico degno di essere letto e riletto. Veramente un capolavoro.

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Commenti

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Mian88
05 Settembre, 2014
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Bella analisi Giovannino, sono passati anni da quando lessi quest'opera ma indelebile è il suo ricordo. Buon pomeriggio
In risposta ad un precedente commento
Giovannino
05 Settembre, 2014
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Grazie! Buon pomeriggio anche a te :)
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