Dettagli Recensione
Se niente importa, non c'è niente sa salvare
Jonathan Safran Foer ha scritto due romanzi che mi sono piaciuti tantissimo "Ogni cosa è illuminata" e "Molto forte, incredibilmente vicino", e non mi ha delusa con il suo terzo libro.
Sicuramente il mio commento positivo, è influenzato dalla mia personale decisione, nata da poco, di non mangiare carne, spinta per lo più da una scelta etica, legata al processo di produzione del prodotto. Mi rendo conto che è un discorso molto ampio e che non è legato esclusivamente alla carne, ma ho scelto di iniziare a leggere dell'argomento con questo autore, sapendo anche, che il suo punto di vista è si schierato (in quanto vegetariano) ma non diciamo "estremista". Anche perchè prediligo autori che con i loro saggi creino dubbi o ulteriori domande, piuttosto che verità assolute, e che lascino il lettore libero di scegliere che strada intraprendere. Jonathan racconta della sua scelta personale di diventare vegetariano, racconta il risultato di studi e ricerche fatte su allevamenti intensivi, della vita che conducono gli animali prima di essere uccisi e di come vengono uccisi.
Quello che appare chiaro leggendo il libro è che non si vuole sottolineare il concetto se è giusto o no mangiare carne (questo sta nella coscienza di ognuno di noi), ma denunciare metodi di allevamento intensivo e di uccisione di animali che fanno accapponare la pelle, e che se anche cerchiamo di dissociare nella nostra testa, potrebbero essere gli stessi che ci ritroviamo poi nel piatto e che mangiamo allegramente.
Al di là delle scelte alimentari di ognuno di noi, è un libro che consiglio, per aprire gli occhi su un argomento che tocca tutti, perchè non si parla solo dell'animale, ma del ribaltamento che l'allevamento intensivo ha sull'ambiente, sulla salute dell'uomo sia fisica che mentale.(mi riferisco agli esempi riportati dall'autore degli operai che lavorano nei mattatoi).
Se niente importa allora non c'è niente da salvare, è una frase significativa per svegliare il senso critico di ognuno di noi, perchè anche se non sembra le piccole scelte possono influenzare il mondo in cui viviamo.
Ps ho forse esagerato??? credetemi è un argomento che mi appassiona, ma che conosco ancora troppo poco.
Indicazioni utili
Commenti
7 risultati - visualizzati 1 - 7 |
Ordina
|
finchè non si trasforma è un derivato animale come latte e formaggio.
Io non mi definisco vegetariano al 100% ma cerco di avvicinarmici evitando di mangiare tutte le schifezze industriali a base di carne dalla simmental alle pepite di pollo o cotolette e mangio pochissimi insaccati (1 volta al mese). Non mangio mai niente da McDonald se non i gelati. Faccio anche a meno del dado di carne, compro solo quello vegetale.
Mangio un po' salsiccia, comprata da un macellaio di fiducia, carni bianche come il pollo ed un po' maiale. Ma parliamo sempre di 1 volta a settimana le corni rosse ed 1 volta a settimana quelle bianche, a volte anche 2 settimane.
ihihihihi!però è vero che c'ho le galline vicine, abito in mezzo ai campi! E la vicina le coccola e ci parla pure: che galline felici! E che odorino fantastico!...da commuoversi SIGH!
quindi non bevevi latte, formaggio. Niente dolci, niente gelato, niente nutella, niente pasta all'uovo.
Di certo si dimagrisce una bellezza! =D
7 risultati - visualizzati 1 - 7 |
OOOOhhhh, adesso mi perdonerai, ma posso finalmente levarmi la curiosità riguardante un elemento che mi afflisse durante il mio brevissimo periodo vegetariano adolescenziale: ma le uova, se sei vegetariano, si mangiano oppure no? Non dipende sempre da come sono allevate le galline e via dicendo? No, perchè ovunque io andassi in quel fatidico periodo, mi ritrovavo dietro qualcuno della famiglia che mi implorava di mangiare almeno le uova dato che non volevo mangiare la carne...Ma io irremovibile non cedevo! E queste uova sono state argomento di discussione per anni anni ed anni in tutta la famiglia...Alla fine io non ero più vegetariana e loro mi chiedevano ancora di mangiare le uova!