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Frankenstein
 
Frankenstein 2020-11-17 15:15:04 Mian88
Voto medio 
 
3.3
Stile 
 
3.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
3.0
Mian88 Opinione inserita da Mian88    17 Novembre, 2020
#1 recensione  -   Guarda tutte le mie opinioni

Il mostro di carta

«E perché non dovrebbe? Sono arrivato tanto lontano, tracciando una via sicura attraverso mari ignoti; le stelle stesse sono state testimoni e spettatrici del mio trionfo. Perché, allora, non procedere oltre sull’elemento indomito ma obbediente? Che cosa potrà mai fermare il cuore risoluto e la volontà ferma dell’uomo?»

Chi non conosce anche solo per fama la storia del Dottor Frankenstein, celebre personaggio nato dalla penna di Mary Shelley quasi per gioco avendo questo preso forma in occasione di una competizione letteraria tra amici nel 1816 per ingannare il tempo inclemente? Pubblicato prima anonimamente nel 1818 con una prefazione del marito e una dedica al padre e di poi nel 1823 in Francia con firma dell’autrice, l’opera è ben presto diventata uno dei titoli più acclamati a suo nome nonché un classico intramontabile.
Quello costruito dalla narratrice è un romanzo che si incentra sulla superbia umana che senza troppe remore si ribella alle leggi stesse della natura e ai vincoli dalla medesima imposti. Appassionato sin dalla giovane età di scienza e di filosofia naturale, il nostro eroe vuol svelare al mondo i misteri della creazione. Resta affascinato, in particolare, da quello studioso che proprio in età adolescenziale inizia a studiare con maniacale ossessione e di cui nel tempo, poi, scoprirà essere in verità fallaci gli esperimenti e le teorie. A compimento di tutto questo percorso, che si estende pure all’applicazione di macabre cuciture sui cadaveri, vi è la creazione del Mostro. Quest’ultimo imparerà a vivere per riflesso dopo essere stato cacciato per il suo aspetto e per il ribrezzo generato dal suo semplice esistere.
Imparerà osservando una famiglia a parlare, a vivere come un essere umano e sì, anche ad amare. Lui che è il più solo, lui che vive a stretto contatto con quella che è la sofferenza determinata dalla sua condizione di individuo reietto dalla società, proverà la forza di questo sentimento.
A una trama ben articolata si affianca una struttura narrativa che emerge per il suo pregio stilistico. La storia è un crescendo, le vicende partono da una serie di missive che il capitano Robert Walton destina alla sorella e che ci permettono di delineare i primi tratti salienti dell’elaborato e si spostano passo dopo passo verso quello che è il fulcro dello scritto e il conseguente e casuale incontro con Frankenstein.
Tuttavia, nonostante gli intenti e il contenuto con un messaggio sotteso, il componimento – per me rilettura dopo gli anni di studio – pecca di una serie di rallentamenti che tendono a sfiancare il conoscitore e che intaccano la piacevolezza della lettura che risulta essere purtroppo poco avvincente.
“Frankenstein” resta indiscutibilmente un volume necessario alla formazione di ogni lettore e resta indubbiamente un elaborato con una sua riflessione forte, attuale e con tematiche coraggiose per l'epoca in cui fu creato e ancora oggi di grande interesse ma inevitabilmente risente del tempo trascorso e può deludere le aspettative del lettore che vi si avvicina con troppe pretese date dalla immancabile e conclamata fama. Soprattutto se in prima lettura.

«Un uomo come lui vive due vite: soffre nella disgrazia ed è sopraffatto dalle delusioni, eppure, una volta rinchiuso in se stesso, si trasforma in uno spirito celeste, circonfuso di un alone nel cui cerchio né dolore né follia osano entrare.»

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Commenti

7 risultati - visualizzati 1 - 7
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Maria, sono perfettamente d'accordo con te sulla valutazione di questo celebre romanzo. "Il componimento pecca di una serie di rallentamenti che tendono a sfiancare il conoscitore e che intaccano la piacevolezza della lettura": esatto, è proprio quello che ho pensato anch'io leggendo Frankenstein... ovviamente senza voler negare l'importanza del libro per quanto riguarda il messaggio e la tematica affrontata.
Belmi
18 Novembre, 2020
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Ciao Maria condivido in tutto la tua opinione.
Fede
Se ti è capitato di dare una lettura al mio commento (qualche recensione più sotto) potrai ben comprendere come condivida la tua opinione soprattutto per i dubbi che solleva. Se la si considera l'opera giovanile di una ragazza che stava scoprendo il mondo, alcune ingenuità, alcune infatuazioni sono perdonabili e comprensibili. Purtroppo la Shelley ci è tornata a lavorare sopra per decenni senza togliere mai quella patina naif e quelle incongruenze che fanno zoppicare tutta la narrazione.
Scherzando, con amici, spesso dico che all'opera è mancata la revisione di un buon editor e mi vengono in mente le stroncature che Eco, per burla, fece alla Bibbia e ad alcuni pilastri della letteratura mondiale.
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Mian88
19 Novembre, 2020
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Ciao Chiara, ti ringrazio. Concordo anch'io, non ne nego l'importanza per tematica e messaggio ma ha davvero troppo risentito del tempo e di questa narrazione che sfianca. :-)
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Mian88
19 Novembre, 2020
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Ciao Fede, grazie di cuore. Aspetto di leggerti e di conoscere la tua recensione completa. :-)
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Mian88
19 Novembre, 2020
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Caro Franco Antonio, ricordo bene la tua recensione che non ha mancato di destare la mia curiosità quando l'hai pubblicata e che ho amato - come tutte le tue recensioni - per sincerità, onestà intellettuale e immancabile argomentazione a fondamento. E sono d'accordo anche sulla questione editor. Eco è e resta un grande insegnante, anche negli annali degli aneddoti. :-)
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FrancoAntonio
20 Novembre, 2020
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Adesso mi fai arrossire. Io cerco di dire, nelle mie annotazioni, quanto effettivamente ha contato per me quella lettura: sinceramente e spontaneamente, cercando anche di non farmi intimidire dal nome dell'autore. Talvolta, a posteriori, mi sembra di essere un po' severo nei giudizi (come mi piacerebbe che ci fossero almeno 10 stelline, in modo da calibrare meglio quei giudizi draconiani!), ma sono dell'idea che ingannerei gli altri se non esternassi l'impressione mia personale con franchezza..
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